Oggi capitolo lungo! Spero vi piaccia
Elly🌻Dopo sei mesi di ricerca Draco era riuscito a trovare un lavoro che potesse -insieme allo stipendio di Hermione- sostentare la famiglia, lavorava in una cartoleria dalle due di pomeriggio fino a chiusura intorno alle sette di sera, in questo modo Alexander non era mai solo a casa.
Narcissa andava a trovarli una volta al mese e passava un pomeriggio o anche un'intera giornata con loro.
Le due donne di casa avevano trovato un interesse comune nella letteratura oltre che nel piccolo Malfoy e Draco si era reso conto che sarebbero state capaci di parlare per ore se ogni tanto lui o Alex non le avessero interrotte.
Quel mese però Narcissa non andò e Draco iniziò a preoccuparsi poiché non sapeva neanche il motivo di quell'assenza, sua madre non gli aveva scritto una lettera o fatto avere notizie in qualsiasi altro modo.
Era un pomeriggio caldo, Hermione era seduta nel piccolo giardino sul retro di casa e giocava con il bambino quando il biondo arrivò con due bicchieri colmi di tè ognuno con quattro cubetti di ghiaccio.
<< Grazie Dra. >>
<< Di niente. >>
Poggiò il vassoio sui gradini della veranda e si sedette a fianco alla compagna attirando l'attenzione del bimbo che gli sorrise e tese le braccia verso di lui emettendo dei suoni simili a risate.
<< Vieni da papà. >>
Il piccolo poggiò le mani sul legno lucido per avvicinarsi al padre che lo prese in braccio.
<< Ciao peste. Sai che ci hai fatto dormire ben poco sta notte? Guarda la mamma com'è stanca. >>
Il bambino rise ancora e afferrò con una manina la maglia dell'uomo.
<< A nessuno piacciono i temporali, a certi tuoni mi sono spaventata anche io. >>
<< Già, però- >>
Venne interrotto da bubolare di un gufo e guardò il cielo vedendo una macchia nera avvicinarsi.
<< Tu non ricevi posta via gufo vero Hermione? >>
<< No Draco. >>
Rispose la riccia prendendo il figlio dalle braccia di Draco che era già in piedi.
Il gufo atterrò sul tavolino e dopo che la Serpe ebbe preso la lettera svolazzò a fianco di Hermione assorta a guardare la busta.
<< Draco... >>
Il rapace sbatté le ali e lei si accorse delle mani del bambino pericolosamente vicine all'animale.
<< Alex no! >>
Lo attirò a se mentre il biondo con rabbia scacciò via l'uccello.
<< Draco... è- >>
<< È del Manor. >>
Hermione rimase in silenzio per qualche secondo poi pensò ad una possibilità.
<< Magari è di tua madre, per spiegarti perché non è venuta. >>
<< Aveva detto che non ci saremmo scritti per posta in modo che noi non fossimo rintracciabili. >>
<< Può averlo fatto per non farti preoccupare. >>
Si alzò e lo raggiunse accarezzandogli una spalla.
<< Hai intenzione di leggerla? >>
<< Si. >>
<< D'accordo. >>
Draco rientrò in casa seguito dalla donna che si sedette a fianco a lui lasciando però un po' di distanza tra loro sul divano.
<< È di mio padre. >>
Sentenziò gelido dopo un rapidissimo sguardo alla grafia.
Lesse in un silenzio inquietante, la mano sinistra scivolò sempre più tra i capelli biondi e quella destra strinse il foglio stropicciandolo da un solo lato fino ad accartocciarlo.
Hermione non ebbe il coraggio di parlare, capì che era successo qualcosa e tanto le bastò, quando Draco ebbe lasciato scivolare la busta per terra gli si avvicinò e lo abbracciò.
<< Si è sentita male. È a letto da quattro giorni. Non riesce ad alzarsi. >>
<< Dovresti andare da lei. >>
<< Non posso Hermione. >>
<< Invece sì, è tua madre. >>
<< Ma lì c'è mio padre. >>
<< Ma tu non hai paura di lui e lui non può farti niente. >>
<< No... No io- >>
La donna lo strinse più forte tra le braccia sentendolo tremare.
<< Cosa posso fare? >>
<< Niente Hermione. Hai già fatto tanto. >> rispose il biondo guardandoli e sorridendo nonostante il panico che lo stava attanagliando.
<< Domani andrò al Manor e risolverò una volta per tutte. >>
Quella sera misero a dormire Alex e si sedettero davanti alla televisione guardando una commedia. Hermione appoggiata al fianco di Draco lo guardò e lo baciò felice come quando da piccola riceveva un libro dai suoi genitori.
Lo bacio una volta, una seconda e una terza mentre la mano raggiungeva il cavallo di lui.
<< Come mai questa voglia? >> chiese sorpreso e alquanto divertito.
<< Potrebbe essere l'ultima possibilità di fare l'amore con te e non voglio rinunciare alla cosa più bella del mondo. >>
Draco sorrise anche se un po' triste e provò a baciarla prima che lei scappasse.
Gli tolse la maglia e gli slacciò i jeans abbassandoglieli insieme ai boxer. Con i polpastrelli accarezzo il membro della serpe in tutta la sua lunghezza osservando attentamente il guizzo verso l'alto che esso ebbe al suo tocco.
Si raccolse i capelli in una mano e Draco fece appena in tempo a notare quel gesto bizzarro prima che la sua erezione venisse circondata da un calore umido.
Gettò la testa indietro e graffiò il divano; era una cosa completamente nuova per entrambi.
Hermione si concentrò sulla propria lingua e di tanto in tanto (sempre con una dose di imbarazzo) cercava il contatto visivo col biondo, quando lo trovò sentì le budella contorcersi dall'eccitazione e per lui fu altrettanto se non peggio.
Cercò la testa della Grifona per fermarla ma lei continuò per spostarsi solo nell'esatto momento in cui Draco venne. Lo lasciò soddisfatto e si pulì le labbra con un polso guardandolo seminudo e semisdraiato sul divano che ormai aveva dimenticato quante volte lo avevano fatto sopra di esso.
<< Wow... fallo ancora. >>
La riccia rise e lo guardò dolcemente.
<< Dovrai tornare da me per averne ancora. >>
L'uomo allungò la mano fino ad accarezzarle il viso, sfregò delicatamente il pollice sulla sua guancia.
<< Io tornerò perché ti amo Hermione. E amo Alex. Non vi abbandonerò. >>
L'attirò a sé baciandola e facendo scorrere una mano sulle sue gambe sotto i pantaloni. La Grifona si spogliò della maglia svelando l'assenza del reggiseno e il biondo ammiccò.
Crearono un ammasso uniforme di pelle, carne, sudore e gemiti su quei cuscini blu.
Draco smise di accarezzarle i capelli e allungò il braccio per prendere la coperta caduta a terra poi coprì entrambi ancora nudi.
<< Grazie. >>
<< Per cosa Herm? >>
<< Per tutto. Tutto ciò che mi hai dato... -Draco la guardò preoccupato e lei gli sorrise accarezzandogli il petto- e anche per quello che mi darai in futuro. >>
L'uomo le baciò la fronte e sussurrò.
<< Ti amo. >>
<< Anch'io. >>
***
Hermione gli strinse le braccia al collo quasi stritolandolo.
<< Tornerò Herm. Promesso. >>
Le sussurrò all'orecchio accarezzandole la testa.
<< So che lo farai. >>
<< Allora non essere triste. Aspettami e apparecchia per due perché sta sera sarò di nuovo qua. >>
Baciò il figlio e uscì per poi smaterializzarsi, Hermione prese in braccio Alex e guardò la porta di casa.
<< Tornerà amore. Tuo padre tornerà.
Draco arrivò al Manor e venne accolto da un elfo.
<< Padron Draco. >>
Il biondo lo superò dirigendosi verso le scale ma venne fermato dalla creatura.
<< Padrone non può. >>
<< Voglio vedere mia madre. >>
<< La Signora non può ricevere visite. >>
<< Sono suo figlio. Sono certo che possa vedermi. >>
<< No Padrone. >>
<< Ruf togliti- >>
<< Ruf! >>
L'elfo abbassò le grandi orecchie e la testa.
<< Padron Lucius. >>
<< Vattene. >>
Corse via e l'uomo guardò il primo genito.
<< Draco. >>
<< Voglio vedere la mamma. >>
Malfoy senior fece una smorfia all'appellativo affettuoso usato dal giovane e quando quest'ultimo provò a muoversi lo bloccò.
<< Dove stai andando? >>
<< Da lei. >>
<< Draco fermo. >>
<< No. >>
Lucius rimase stupito da quel "no" secco appena ricevuto e indurì lo sguardo mentre osservava il figlio disobbedirgli e imboccare le scale.
Draco arrivò nella camera dove Narcissa si trovava, sotto le coperte e pallida.
<< Madre... >>
Prese una sedia e si sedette accanto al letto poi le prese una mano restando a guardarla.
<< Draco... >>
<< Madre. >>
Narcissa aprì lentamente gli occhi e gli sorrise.
<< Ciao Draco. >>
<< Come stai? >>
<< Bene tesoro, non saresti dovuto venire. >>
<< Invece sì. >>
<< No, dovevi stare con Hermione e Alexander. >>
<< Tornerò da loro madre, non preoccuparti. >>
<< Come stanno? >>
Draco rise leggermente e annuì.
<< Stanno bene madre, sono anche loro preoccupati per te. >>
La donna diede due colpi di tosse e Draco sprovò ad avvicinarsi ma venne tenuto a distanza.
<< Sto bene. >>
L'elfo si avvicinò con un bicchiere d'acqua e il biondo aiutò la madre a bere.
<< Dovresti riposare. >>
<< Si... >>
Chiuse gli occhi e Draco le baciò la fronte.
<< Tornerò madre. >>
Si alzò senza ottenere risposta e guardò rapidamente il padre sulla soglia prima di superarlo.
<< Dove pensi di andare ora? >>
<< A casa mia. >>
<< Dalla sgualdrina che hai messo incinta? >>
Draco si fermò nel corridoio e strinse i pugni.
<< Non hai imparato niente di quello che ti ho insegnato. >>
<< Ti sbagli padre. Ho imparato tutto. Tutto quello che è necessario fare per non essere come te. >>
<< Come osi?! >>
Il giovane ricominciò a camminare e dopo aver sentito il padre pronunciare lo schiantesimo si girò e lo evitò per un soffio.
Impugnò la bacchetta talmente forte da farsi sbiancare le nocche ma non si mosse, fece un respiro profondo e raddrizzò la schiena.
<< Devo prendermi dei vestiti. >>
<< Fai un passo e il prossimo incantesimo che pronuncerò non sarà uno schiantesimo. >>
<< Non ho paura, vuoi cruciarmi ancora? Fallo, ma non rimarrò qua a vivere una vita che non voglio. >>
Gli diede le spalle e si incamminò nuovamente aspettandosi una maledizione ma questa non arrivò. Sentì un tonfo rimbombare nel corridoio, dietro a Lucius, a terra, c'era Narcissa appoggiata allo stipite della porta con la bacchetta stretta tra le dita.
<< Madre! >>
Superò il corpo privo di sensi dell'uomo e l'aiutò a tornare sotto le coperte.
<< Tuo padre non si ricorderà niente. Fai quello che devi e vattene. Torna dalla tua famiglia. >>
<< Grazie madre. >>
Ordinò agli elfi di portare il padrone di casa in camera e ricominciò a camminare lungo il corridoio.
Arrivò davanti alla porta della camera di quando era più piccolo, accarezzò nostalgicamente la porta di legno scuro e poi entrò.
Era tutto al proprio posto: le foto, i libri di tutte le materie, gli indumenti con lo stemma e i colori di Serpeverde.
Sorrise leggermente e uscì spostandosi di due porte più avanti ed entrando in quella che era la camera condivisa con Astoria; da subito rimase scioccato da quello che ci trovò dentro poi sorrise di gioia.
<< È il più bel regalo che potessi farmi Astoria. >>
I due amanti sobbalzarono e l'uomo sopra di lei arrossì fino ai capelli.
<< Draco! >>
Il biondo ridendo uscì dalla stanza e la Greengrass lo seguì con sono un lenzuolo addosso.
<< Draco aspetta! >>
<< Non voglio parlare Astoria. >>
<< Draco Malfoy! >>
Draco si fermò e rise ancora.
<< Cosa vuoi di grazia? >>
<< Dove stai andando? >>
<< A casa, dalla mia famiglia. >>
<< Cosa vuol dire?! >>
<< Chiederò il divorzio Astoria, non sarai più mia moglie e potrai tornare tra le braccia di Kain. >>
<< Ma... Draco- >>
<< No Astoria, non ho intenzione di cambiare idea. È da anni che voglio liberarmi di questo matrimonio e ora lo farò. >>
<< Tu hai avuto un figlio! >>
<< Alexander, si, sarà il mio erede. >>
La donna si zittì sconvolta e Draco continuò a sorridere, non per cattiveria ma perché era davvero felice.
<< Sai Astoria, non lo faccio per essere cattivo. Non ho mai chiesto il divorzio perché mi facevi un po' pena, addirittura falsificare i test e mi sembrava troppo quindi sono scappato, lasciandoti la possibilità di vivere al Manor e di essere la nuova Signora Malfoy ma vedo che entrambi abbiamo trovato un'altra persona quindi penso sia la cosa migliore per entrambi. >>
Astoria lo guardò ancora con gli occhi spalancati e dopo mezzo minuto di silenzio Draco procedette fino al salone e poi fino nel giardino dove si smaterializzò.
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Maschere || Dramione
FanfictionTutto comincia in una notte. Per innamorarsi basta avere una maschera che zittisca momentaneamente i pregiudizi e lasci parlare occhi e cuore. Dal testo: Prologo: "Festa in maschera per i 1050 anni del Ministero della Magia. 25 luglio 2003 Sala con...