4. Convivenza

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Draco aprì gli occhi e fissò il soffitto bianco per qualche secondo poi guardò intorno a se e non riconoscendo il posto si ricordò di essere a casa della Granger.
Scostò le coperte e si mise seduto prima di passarsi le mani sul viso nel vano tentativo di togliersi la stanchezza.
Si alzò e si avvicinò alle scale, dal piano terra proveniva della musica moderna; decise di scendere e trovò la riccia davanti ai fornelli.
Indossava un maglione azzurro e dei jeans neri, aveva i capelli raccolti con una pinza marrone che se fosse stata un po' più chiara non si sarebbe vista.
<< Oh! Buongiorno Malfoy. >>
<< Buongiorno Granger. >>
<< Dormito bene? >>
<< Si grazie. >>
<< Ottimo, il tè è sul tavolo e puoi scegliere tra i biscotti o la fette biscottate con la marmellata. >>
<< Grazie. >>
<< Continuerai a ringraziare per ogni cosa? >>
Chiese lei sorridendo.
<< Forse. >>
Draco si guardò intorno cercando l'ora dopo di che, non trovandola, la domandò alla donna.
<< Sono le 10. >>
La conversazione cadde così, entrambi si sedettero al tavolo e mangiarono in silenzio.
Hermione sparecchiò, mise i piatti nella lavastoviglie e iniziò ad allontanarsi ma Draco la fermò.
<< Posso aiutarti a fare qualcosa? >>
<< Gentile da parte tua ma non ne ho bisogno, tranquillo. >>
Il biondo annuì e si alzò, Hermione scomparve per parecchio tempo tanto che Draco decise di uscire; prese un foglietto e lasciò sul tavolo un messaggio per la riccia per poi tornare alle cinque di pomeriggio.
<< Dove sei stato? >>
<< In giro senza meta, sono andato al parco. >>
<< Hai desideri particolari per cena? >>
<< Quello che vuoi tu. >>
Hermione posò le pentole e si girò a guardarlo appoggiandosi al bancone.
<< Non mordo sai Draco? Non essere così rigido, fai come se fossi a casa tua d'accordo? >>
<< Mi spiace Granger, ti sono grato dell'aiuto che mi stai dando ma è strano. >>
<< Anche per me. >>
Disse accennando una risata prima di tornare a cucinare.
<< Cosa fai per vivere? >>
Chiese all'improvviso Draco durante la cena.
<< Da quando ho rotto con Ronald mi sono trasferita qui e lavoro come maestra delle elementari. >>
<< Posso chiederti perché tu e Weasley vi siete lasciati? >>
<< Ron non voleva abbandonare la madre, dopo la morte di Fred e la malattia di Arthur Ronald ha sviluppato un attaccamento morboso ad ella, io volevo cominciare a vivere davvero, finalmente senza guerre e senza pericoli, con l'uomo che amavo e che pensavo mi amasse ma aveva occhi solo per Molly. >>
<< E così l'hai lasciato. >>
<< Mi ha lasciato lui. >>
Draco inarcò la sopracciglia sorpreso e la riccia sorrise.
<< Ha detto che lo distraevo dal prendersi cura di sua madre e che portavo agitazione in casa mentre c'era bisogno di tranquillità. >>
<< Ho sempre creduto foste tutti e tre strani ma non pensavo fino a questo punto. Credevo che Hermione Granger non si arrendesse così facilmente. >>
Improvvisamente gli comparve davanti agli occhi l'immagine della giovane donna bloccata a terra dal peso di Bellatrix ma scacciò subito quell'orrendo ricordo.
<< Come ho detto volevo una vita normale e quella non lo sarebbe stata. >>
Il biondo l'aiutò a sparecchiare poi si sedettero entrambi sul divano.
Quando la riccia lo guardò dato il totale silenzio si accorse che il Serpeverde si era addormentato; gli mise una coperta addosso, spense la tv e andò a dormire.
Draco si svegliò di scatto e si mise seduto notando subito la coperta sulle sue gambe che lo fece sorridere. La spostò e si passò le mani sul viso poi tra i capelli, si alzò dal divano, piegò la coperta lasciandola in un angolo del sofà e salì le scale.
Sul tragitto di camera sua passò a fianco alla stanza della ricca la cui porta era aperta e qualcosa lo spinse ad entrare silenziosamente.
Hermione dormiva in un letto matrimoniale, il lenzuolo lasciava intravedere la spalla chiara.
C'era una scrivania di legno contro il muro che Draco notò essere piena di libri e sul muro davanti ad essa erano appesi tanti fogli di carta, dovette avvicinarsi per capire che erano tutti disegni fatti da bambini.
Il cuore gli arrivò in gola quando sentì la riccia rigirarsi nel letto ma tirò un sospiro di sollievo capendo che non l'aveva visto.
Decise di uscire prima che fosse troppo tardi ma passandole a fianco si fermò e si avvicinò a guardarla; ricordò tutto della sera di due settimane prima, la rivide sotto di lui, sudata e ansimante, la mano si mosse da sola fino a fermarsi a pochi centimetri dalle labbra della donna.
Ritirò velocemente la mano e tornò in camera chiudendosi la porta alle spalle, indossò il pigiama e si mise sotto le coperte addormentandosi però quaranta minuti dopo.
Hermione si svegliò presto e come ogni mattina pensò se svegliare l'ospite oppure no e come ogni mattina optò per il no ma quando scese le scale lo trovò seduto in cucina con una tazza di caffè davanti al viso e il giornale in mano.
Lo abbassò per guardarla e le sorrise.
<< Buongiorno Granger. >>
<< Buongiorno. >>
Gli si sedette di fronte versandosi del caffè.
<< Come mai già sveglio? >>
<< Insonnia, ieri mi sono addormentato presto. A proposito, grazie per la coperta. >>
<< Figurati. >>
Draco ripiegò il giornale e sospirò.
<< È noioso, le immagini non si muovono. >>
La riccia ridacchiò e si alzò dopo aver svuotato la tazza per riempirla d'acqua; il Serpeverde la seguì e si avvicinò troppo senza accorgersene.
<< Malfoy... >>
Riuscì a girarsi per guardarlo negli occhi ma rimase zitta mentre i ricordi della loro notte riergevano velocemente.
<< Scusa. >>
Draco si allontanò e guardò l'ora.
<< È tardi, rischi di far aspettare i bambini se non parti ora. Mi occupo io della cucina. >>
<< Grazie. >>
Corse al piano di sopra mentre l'uomo si appoggiò al bordo del lavabo e cercò di calmare l'eccitazione che aveva in corpo.
Hermione lavorò fino a tardi e in sua assenza Draco dopo aver riordinato la cucina passò il tempo a leggere o passeggiare.
***
La Grifona si alzò e scese in cucina bisognosa di un bicchiere d'acqua, erano le tre di notte e Draco era ancora addormentato sul divano.
Al contrario di cosa poteva pensare in precedenza non le dava fastidio che dormisse lì piuttosto che in camera; si avvicinò e con delicatezza gli tolse un ciuffo di capelli biondi dalla fronte.
I ricordi di quella notte in albergo si erano fatti più vividi negli ultimi giorni e anche in quel momento viaggiavano velocissimi nella testa della riccia, tanto veloci che non si accorse della mano che accarezzò la guancia dell'uomo svegliandolo.
<< Ehi. >>
Hermione ritirò velocemente la mano e si allontanò.
<< Scusa, non volevo svegliarti. >>
Camminò verso la scala ma il biondo l'afferrò per un polso.
<< A cosa pensavi? >>
<< Cosa? >>
<< Mi stavi guardando e sembravi assorta dai pensieri. >>
<< N-niente. >>
<< Sicura? >>
La donna aspettò qualche secondo poi confermò la risposta precedente e l'ex-Mangiamorte la lasciò.
<< D'accordo. >>
Salirono le scale insieme e Draco le diede la buonanotte.

Maschere || DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora