Si materializzarono in Whitehall Ct e l'uomo la condusse fino alla luminosa entrata del hotel The Royal Horseguards.
Intimorito da una sua possibile reazione negativa la guardò ma ricevette in cambio un semplice sorriso.
In realtà la sua testa al momento era affollata da milioni di pensieri; sapeva cosa stava per succedere con quell'uomo appena conosciuto e di cui ancora non sapeva il nome, era giusto? e se fosse invece stato un poco di buono? eppure si erano incontrati al Ministero, ciò vuol dire che doveva essere conosciuto e un cittadino rispettabile; sentiva la testa sull'orlo di esplodere.
<< Ehi, tutto okay? >>
Hermione annuì postandosi una mano alla tempia e sentì la presa di lui farsi più ferrea.
<< Hai male da qualche parte? Ti sei mai smaterializzata? >>
<< Si, tranquillo. Dev'essere l'alcol. Forse ho bevuto troppo. >>
<< Non reggi? >>
Chiese con un leggero sorriso divertito.
<< Si, lo reggo ma non sono una che beve spesso. >>
<< Meglio stendersi un po', che ne dici? >>
<< Forse mi conviene. >>
Appena varcarono la soglia della Hall del hotel il suo accompagnatore la fece sedere e si avvicinò al bancone per prendere una camera, solo in quel momento la riccia notò la colorazione chiarissima dei suoi capelli.
Chiuse gli occhi e si rilassò cercando di calmare i giramenti di testa, di sicuro alcol e smaterializzazione non erano due cose facilmente associabili.
<< Lady. >>
Di nuovo quei magnifici occhi poco distanti dai suoi e quella mano che sfiorava la sua.
<< Lady? >>
<< Non so il tuo nome, era l'unico modo in cui potevo chiamarti. >>
La vide irrigidirsi e sorrise con l'intento di tranquillizzarla.
<< Non ti sto chiedendo di dirmelo, d'altronde abbiamo le maschere per un motivo. Ho preso le chiavi della camera e il facchino ci accompagnerà. Ti aiuto ad alzarti. >>
<< Grazie. >>
Arrivarono al quinto piano e il giovane impiegato aprì la posta della camera numero 267.
<< Posso portarvi qualcosa? >>
<< Una bottiglia d'acqua... >>
<< Naturale. >>
<< Grazie, e due bicchieri. >>
<< Torno subito. >>
Poggiò il vassoio sul tavolino all'entrata e si congedò augurando la buona notte.
Hermione si guardò intorno e si sedette sul letto.
<< Io vado in bagno. Chiama se hai bisogno. >>
La donna annuì sorridendo e ripensandoci si stupì di tutta la premura di quell'uomo nei suoi confronti. Probabilmente teneva davvero che la sua serata finisse bene.
Le venne da ridere a pensare in che situazione si era cacciata, in una stanza d'albergo con uno sconosciuto che si, si stava prendendo cura di lei, ma probabilmente solo per un secondo fine ben chiaro ad entrambi.
La sua attenzione venne attirata dalla copia de La Gazzetta del Profeta appoggiata vicino al vassoio e decise di leggerla.
In prima pagina c'era stampata una foto non tanto recente di Draco Malfoy, accanto a destra la parola chiave dell'articolo: "SCOMPARSO", sotto l'articolo scritto da Madlyn Butler:Astoria Greengrass, moglie di Draco Malfoy, ha denunciato la scomparsa dell'uomo dopo due settimane di assenza da casa.
"Non è la prima volta che mio marito scappa ma non è-"<< Cosa leggi? >>
<< La Gazzetta dal Profeta. >>
Gli mostrò il giornale.
<< Hai sentito? >>
<< Si, ho sentito. >>
<< Lo conosci? >>
<< Di nome, il processo alla sua famiglia ha fatto molto scalpore. >>
<< Già. >>
<< E tu? >>
<< Di nome. >>
Rispose pensando a quanto poco in effetti avesse conosciuto Draco in sette anni di scuola.
<< Passati i giramenti di testa? >>
<< Si, sto meglio, grazie. >>
L'uomo posò il giornale su una sedia e si sedette sul fondo del letto accanto a lei.
<< Non mi sono mai trovata in questa situazione. >>
Confessò Hermione ridendo.
<< In una camera d'albergo con uno sconosciuto? In maschera per di più. >>
<< Già. >>
<< Non hai paura? >>
<< Dovrei? >>
<< No, giuro, non ti farò alcunché senza il tuo permesso ma è strano. >>
<< Si ma ho pensato che avendoti conosciuto ad una festa al Ministero per cui serve un invito nominativo devi essere una persona rispettabile. >>
<< Ho intuito fossi una persona poco impulsiva dal primo momento in cui ti ho vista. >>
<< Dipende dalle situazioni. Ho fatto molte cose impulsive in passato. >>
"Come cavalcare un drago per fuggire dalla Gringott." si ritrovò a pensare.
<< Si possono sapere? >>
<< Forse. >>
Il biondo rise contagiando anche lei.
<< D'accordo, aspetterò. >>
Dopo un lunghissimo minuto di silenzio la riccia prese di nuovo la parola.
<< Non so cosa si debba fare adesso. >>
<< Niente che tu non voglia fare. Possiamo dormire se sei stanca, guardare Londra di notte su balcone, ordinare da bere -ma credo tu ne abbia abbastanza->>
Si zittì quando la mano di lei gli sfiorò la guancia e si ritrovò a guardarla negli occhi.
Fu lei ad avvicinarsi fino a sfiorare le labbra dell'uomo con le sue, fu un bacio breve.
<< Per non sapere da dove iniziare hai iniziato con il piede giusto. >>
Ricominciarono a baciarsi finendo lentamente distesi in mezzo alle coperte.
<< Dimmi che ne sei sicura. >>
<< Si. >>
Con un rapito gesto della bacchetta riuscì e slegare i nodi del vestito della riccia e cominciò a sfilarglielo.
La Grifona gli sciolse il nodo alla cravatta e gli sbottonò la camicia.
Nessuno ebbe il coraggio di togliere la maschera all'altro o più semplicemente a se stesso.
In pochi minuti si ritrovarono nudi e accaldati, l'uomo si chinò sul seno della donna sfiorandolo lievemente e lentamente scese alternando le labbra alla lingua, arrivò fino a sotto l'ombelico, al confine della ragione e la guardò sdraiata sul letto con il respiro leggermente più veloce del normale.
La trovò davvero bella; gli occhi color nocciola visibili sotto la maschera indaco, le curve proporzionate e morbide. La sua pelle sapeva di mandarino, probabilmente un profumo o uno shampoo e la sua carnagione chiara sembrava quasi mescolarsi alle coperte colorate di crema.
Risalendo il suo corpo arrivò nuovamente al viso e ai capelli, tanti ricci definiti e castani sparsi sul cuscino bianco.
Le accarezzò delicatamente e con lentezza un fianco, la coscia, il polpaccio mentre ella portava la gamba sul fianco di lui.
<< Se vuoi fermarti dimmelo ora perché dopo non ne sarò più capace. >>
<< Non voglio che ti fermi. >>
A quella risposta sorrise e le baciò il collo afferrando con la mano libera la bacchetta al fine di fare un incantesimo protettivo per entrambi.
Cominciando a scivolare lentamente in lei la vide inarcarsi sotto di lui e dischiudere le labbra in cerca di aria.
Hermione in risposta alle spinte sempre più possenti di lui gli conficcò le unghie nelle spalle nella vana ricerca di un sollievo.
Ad entrambi bastò il giusto per raggiungere l'orgasmo e ritrovarsi affannati sulle lenzuola.
Sarà stato per eccitazione e la paura nel fare una cosa completamente nuova e fuori dagli schermi ma Hermione poté giurare di aver provato sensazioni completamente nuove dalle solite vissute durante il sesso.
L'estraneo invece, sdraiato stanco a fianco a lei, non poté fare a meno di ripensare alla straordinaria sensazione dei muscoli della donna tesi fino allo spasmo mentre stringevano il suo membro in una dolce e passionale morsa.
<< Stai bene? >>
La riccia annuì senza fiato e gli sorrise quando lo vide alzarsi per baciarla.
Sentì le mani dell'uomo infilarsi sotto la sua testa e sollevarla leggermente alla ricerca dei lacci che tenevano stretta la maschera.
<< Posso? >>
<< Si. >>
Baciandola sciolse il nodo e la sentì fare lo stesso; fu il primo a staccarsi e ad aprire gli occhi mantenendo un'imprecazione.
<< Granger?! >>
La Grifona spaventata da quell'urlo spalancò gli occhi e si raddrizzò indietreggiando.
<< M-Malfoy. >>
<< Merda... >>
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Maschere || Dramione
FanficTutto comincia in una notte. Per innamorarsi basta avere una maschera che zittisca momentaneamente i pregiudizi e lasci parlare occhi e cuore. Dal testo: Prologo: "Festa in maschera per i 1050 anni del Ministero della Magia. 25 luglio 2003 Sala con...