Un pomeriggio di ottobre Hermione capì che era arrivato il momento.
<< Ehi, che succede? >>
<< Penso sia iniziato il travaglio. >> rispose cercando di regolarizzare il respiro.
<< Vado a prendere la borsa e andiamo in ospedale. >>
<< N-no. Chiama il taxi. Ci vado da sola. >>
<< Non pensarci nemmeno Hermione. >>
<< Non puoi presentarti in ospedale. >>
<< Hermione è anche mio figlio e non ti lascerò andare in ospedale da sola. >>
La giovane infermiera che li soccorse all'ingresso dell'ospedale continuò a guardare Draco.
<< Aspettate qui, vado a chiamare il dottore. >>
Rientrò nella stanza con due uomini, uno in camice e uno in divisa.
<< Buongiorno signorina Granger. È stata puntualissima. >>
<< Non io, lui. >> si accarezzò la pancia con un sorriso sofferente sulle labbra.
<< Signore dovrebbe seguirmi. >>
Disse la guardia rivolgendosi al biondo e i neo-genitori si guardarono.
<< Non ora. >>
<< Signore sono costretto a- >>
<< La donna che amo sta dando alla luce nostro figlio e non me lo perderò. >>
Hermione sorrise poi una contrazione la fece gemere e Draco le fu subito accanto.
<< Dra- non- >>
<< Ehi... guardami. Hermione guardami. Andrà tutto bene. >>
<< Non te- ne andare. >>
<< Non lo farò amore. >>
Dopo un travaglio di cinque ore fatto di grida isteriche e pianti Hermione diede alla luce un maschietto.
L'infermiera lo avvolse nelle coperte e lo porse al padre sorridendo.
<< Come lo volete chiamare? >>
<< Alexander. >>
Rispose veloce la riccia attirando su di sé lo sguardo sorpreso dell'uomo.
<< Alexander Malfoy. >>
Lo affidarono alle infermiere e Draco rimase seduto accanto all'amata, stringendole la mano fino a che ella non si addormentò.
<< Signor Malfoy- >>
<< Arrivo. >>
Si alzò e le baciò la fronte sussurrando un rapido "ti amo" poi si avvicinò alla guardia inconscio di cosa sarebbe successo.
<< Dove mi state portando? >>
Chiese dopo esser stato caricato su una macchina dai finestrini oscurati.
<< Al ministero signor Malfoy. Il ministro vuole vederla. >>
Non lo fecero attendere, appena sceso dalla macchina venne accompagnato dal ministro in persona.
<< Signor Malfoy. Si accomodi pure. Lei può andare Ward. >>
L'uomo chiuse la porta e indicò alla serpe una poltrona davanti ad un piccolo tavolino.
<< Dunque signor Malfoy- >>
<< Come mi conosce? >>
<< Pensa che il ministro d'Inghilterra non sappia di cosa accade nel paese, anche sul fronte della magia? >>
<< Non ci ho mai pensato. >>
<< La vostra guerra ha scatenato il panico anche tra i "normali". >>
<< Quindi come mi conosce? >>
<< Sua madre, la signora Narcissa Malfoy si è rivolta all'attuale ministro della magia, lei è una persona molto conosciuta signor Malfoy e il ministro si è rivolto a me. Tutti volevamo trovarla e assicurarci che fosse al sicuro. >>
<< Lo sono, posso tornare da mio figlio e sua madre? >>
<< Signor Malfoy, può chiedere di avere la nostra protezione altrimenti devo comunicare la sua locazione alla sua famiglia. >>
<< Voglio solo vivere la vita che desidero, ho superato la maggior età da un pezzo oramai, non capisco quest'accanimento. >>
<< Suo padre è dopotutto ancora una persona influente. >>
<< Io non sono sotto la tutela di mio padre. Voglio che mi lasciate vivere la mia vita. Voglio che gli annunci della mia scomparsa spariscano e che io sia libero di uscire e lavorare per sostentare la famiglia che mi sono creato. >>
Draco guardò il ministro fisso negli occhi e lo vide sospirare.
<< D'accordo signor Malfoy. Comunicheremo che vi abbiamo trovato e che sappiamo che è in buone condizioni sia di salute che di sistemazione ma non comunicheremo dove abita ne con chi. Sugli annunci comparirà la scritta trovato e lei sarà libero di rifarsi la vita che desidera. Devo chiederle se vuole riferire a una o più persone specifiche dove si trova. >>
Il biondo ci pensò per qualche secondo poi scosse la testa.
<< Va bene così. Posso andare? >>
<< Certamente signor Malfoy. >>
Nel frattempo in ospedale Hermione si era svegliata e si era ritrovata sola. L'infermiera le aveva risposto che Draco era stato portato via da una guardia e che non era più tornato.
Passò il pomeriggio a fissare la finestra fino a che la porta della camera non si aprì e sentì l'infermiera dire a qualcuno che poteva entrare.
<< Herm. >>
<< Draco... >>
Il biondo sorrise e l'abbracciò.
<< Che è successo? Dove ti hanno portato? >>
<< Niente di che Herm. Ho parlato con chi poteva aiutarmi ed è tutto risolto. >>
<< Tutto risolto? Cosa vuoi dire? >>
<< Che non sono più uno scomparso, che posso cercarmi un lavoro, portarti a mangiare fuori, fare la spesa al posto tuo. >>
<< Davvero? >>
<< Davvero Hermione. >>
La baciò dolcemente accarezzandole la nuca.
<< Alexander? >>
Hermione sorrise e annuì.
<< Mi piaceva, Alexander Malfoy. >>
<< Decisamente molto bello. >>
La dimisero due giorni dopo.
<< Ehi. >>
La riccia alzò la testa e Draco le posò un bacio sulla fronte.
<< Come stai? >>
<< Bene. Aveva fame. >> rispose guardando il piccolo attaccato al suo seno.
<< Anche io. Hai già fatto colazione? >>
<< Non ancora. >>
<< Ti andrebbero dei croissant ancora caldi? Vado alla panetteria all'angolo. >>
<< Questi sono vizi ma certo che si! >>
***
<< Draco? >>
<< Ehi dimmi. >>
<< È arrivato un gufo alla finestra, aveva questa nel becco. >>
Draco afferrò la busta e sbiancò davanti al simbolo impresso sulla ceralacca.
<< Draco... chi te la manda? >>
<< Viene dal Manor. >>
Si sedettero sul divano e il biondo aprì la lettera con le mani tremanti.
"Ciao Draco,
Oramai è più di un anno che non ti vedo e che non ho notizie di te. So che stai bene, questo sì. So che abbiamo sbagliato con te, so che non volevi il matrimonio a cui sei costretto e so che sei rimasto deluso da cosa ha fatto Astoria ma scomparire così, per così tanto tempo.
Darei qualsiasi cosa per vederti anche sono per dieci minuti. Ti propongo ciò, mi sono fatta un'idea della Londra babbana e ti invito a vederci al Fountains Abbey in Norfolk Pl il 24. Non è un trappola, puoi fidarti di me, tuo padre non sa che ti sto scrivendo.
Spero di vederti,
Narcissa Malfoy."
<< Draco... >>
<< È di mia madre- disse lasciando la lettera sul tavolino davanti a loro- Vuole vedermi. >>
<< Cosa pensi di fare? >>
<< Non ne ho idea. >>
Il bambino si svegliò piangendo ed Hermione lo prese in braccio tranquillizzandolo poi si avvicinò al compagno.
<< Vai Draco. >>
<< Davvero? >>
Annuì davanti alla faccia sorpresa di lui.
<< Ti ha assicurato che non è una trappola e anche se ci fosse tuo padre non potrebbe farti niente giusto? >>
<< Non mi fido di mio padre ma andrò. Mia madre ha ragione; questa mia fuga deve finire, prima con lei e poi con gli altri. >>
Sorrise e prese Alexander dalle braccia della madre.
<< Vi amo, davvero tanto. >>
<< Anche noi Draco. >>
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Maschere || Dramione
FanfictionTutto comincia in una notte. Per innamorarsi basta avere una maschera che zittisca momentaneamente i pregiudizi e lasci parlare occhi e cuore. Dal testo: Prologo: "Festa in maschera per i 1050 anni del Ministero della Magia. 25 luglio 2003 Sala con...