12/06/2020
Dopo aver ricevuto diversi commenti tengo a specificare una cosa. Ciò che scrivo nelle mie storie non obbligatoriamente rispetta i miei pensieri.
Alcune scelte sono prese al solo e semplice fine della trama. Il fatto che i miei personaggi parlino di aborto come "uccisione" e "gesto macabro" è una scelta che ho preso per creare dei ragionamenti coerenti e non un semplice cambio di idea totalmente casuale.
Ciò che leggerete in questo capitolo non rispecchia le mie idee sull'argomento.Nuovo capitolo! Corto lo so ma a breve ne arriverà un altro.
Spero vi piaccia,
Elly🌻Hermione chiuse la porta cercando di fare meno rumore possibile e si sedette sul letto con in una mano l'opuscolo e nell'altra il cellulare, digitò il numero e si portò l'apparecchio all'orecchio.
Dovette aspettare un bel po' prima che dall'altro capo le rispondessero.
<< Buona sera, ospedale St. Mary. Come posso aiutarla? >>
<< Salve, il dottor Williams mi ha dato questo numero. Devo prenotare un aborto. >>
<< Ha già fatto la visita da noi? >>
<< No, ho una ginecologa fuori dall'ospedale. >>
<< C'è bisogno che faccia una visita in modo che il medico possa avere le informazioni giuste per procedere.
<< D'accordo. Allora quando posso venire? >>
<< C'è posto il dieci gennaio alle nove e trenta. >>
<< Va bene. Posso ancora farle una domanda? Volevo sapere se nella visita è compresa la procedura di aborto o sono due cose separate. >>
<< Sono separate ma a distanza di pochi giorni. >>
<< La ringrazio. Arrivederci. >>
<< Arrivederci. >>
Hermione spense il cellulare e sospirò passandosi una mano sul viso.
<< Aborto. >> le gelò il sangue nelle vene sentendo la sua voce e ancora di più quando guardò la sua espressione fatta di rabbia e delusione.
<< Quando pensavi di dirmelo? >>
<< Draco- >>
<< Quando avevi intenzione di dirmelo?! >>
Non gli rispose.
<< A cosa fatte?! Ad aborto concluso?! >>
Lo guardò duramente e scosse la testa.
<< Non mi farai cambiare idea. >>
<< Invece si Hermione! Non ti lascerò uccidere mio figlio! >>
<< Noi non abbiamo un figlio! >>
Quelle parole ferirono il biondo come mai aveva pensato che delle parole avessero potuto fare.
<< Se non lo avessimo non avresti preso questa scelta. >> rispose imponendosi di rimanere calmo.
<< È sono un ammasso di cellule, niente di più. >>
<< Per te forse. >>
Pensò di toccarle una spalla ma qualcosa -la rabbia- lo bloccava.
<< Per me è di più. È il bambino che con Astoria non portò mai avere ed è con la donna che amo. Io non potevo desiderare di più. >>
Sperò con tutto se stesso di averla convinta ma dopo qualche secondo di silenzio la riccia si mosse e si allontanò.
<< Non erano i miei di desideri. Martedì ho la visita e tornerà tutto come prima. >>
Uscì dalla stanza ma sentì ancora il grido del biondo.
<< Sai anche tu che non sarà così. >>
***
Il Serpeverde aprì gli occhi sentendo la mano della riccia accarezzargli il cavalo dei pantaloni.
<< Buongiorno. >> sussurrò lei suadente.
<< Sono le tre di pomeriggio Hermione. >>
<< E quindi? Non posso averne voglia alle tre di pomeriggio? >>
<< Non lo faremo Herm. >>
La Grifona sbuffò guardandolo mettersi seduto.
<< Oh dai! Perché no? >>
<< Perché sei incinta. >>
<< Mi stai punendo per la scelta che ho preso? >>
Draco la guardò con indifferenza e scosse la testa.
<< Non ti sto punendo, vorrei solo che ci pensassi bene, con me. >>
Detto ciò si alzò e uscì lasciandola sola.
***
La riccia si mise in spalla la borsa e afferrò le chiavi di casa, aveva già aperto la porta quando la mano del biondo le strinse il braccio strattonandola.
<< Lo stai facendo davvero? >>
<< È solo una visita. >> rispose gelida.
<< Come posso farti cambiare idea Hermione? >>
<< Non puoi. >>
<< Perché non vuoi nemmeno parlarne? >>
<< Perché è il mio corpo e io ho deciso che non terrò questo bambino! >>
<< Ora è un bambino? Non più un ammasso di cellule? >>
<< Lasciami Draco, sono già in ritardo. >>
<< Dallo almeno alla luce. >>
Hermione lo guardò sorpresa ed interdetta.
<< Dallo a me e io me ne andrò, tornerò a casa e avrò il bambino che con Astoria non posso avere. Per favore Hermione, non uccidere nostro figlio. >>
<< Ma non capisci Draco? Io non voglio averlo! Non voglio avere una pancia enorme! Non voglio avere le nausee, le voglie e gli ormoni impazziti! Non voglio tra nove mesi perdere l'autonomia! Io non voglio questo! >>
La mano di Draco si staccò dal braccio di lei che nel silenzio più totale uscì chiudendosi la porta alle spalle.
***
La Grifona venne fatta accomodare in una stanza molto spoglia, vi sera solo un lettino, una sedia e una carrellino di ferro.
<< Si accomodi. >>
Hermione poggiò la giacca e la borsa sulla sedia e si sedette sul letto guardando la giovane infermiera rovistare tra diversi fogli.
<< Deve compilare questo. -disse porgendole una cartellina rigida e un documento con il suo nome stampato in grassetto-, dopo di che io uscirò e lei avrà ancora qualche minuto per pensarci, se ne sarà sicura quando tornerò procederemo. >>
<< Io ne sono sicura. >>
La ragazza la guardò e le sorrise dolcemente.
<< È la prassi signorina Granger. Io non posso fare altro. >>
<< D'accordo. >>
Hermione compilò velocemente il modulo e lo consegnò all'infermiera che uscì lasciandola sola.
L'infermiera rientrò dopo cinque minuti -per Hermione furono molti di più-.
<< Va bene, deglutisca questa e si sdrai per mezz'ora. Poi arriverà il medico che si occuperà del resto. >>
Posò sul carrello un vassoio con la pastiglia e un bicchiere d'acqua.
Rimasta di nuovo sola Hermione cominciò a fissare la piccola pillola bianca che avrebbe ucciso qualcosa dentro di lei e sentì il senso di colpa divorarla velocemente.
Non lo voleva, non era pronta ma ucciderlo... innocente... nella sua vita aveva già vissuto troppe morti, non poteva macchiarsi le mani di quel sangue, del suo stesso sangue.
Si diede dell'idiota per l'idea macabra che aveva avuto, prese la borsa e uscì dalla stanza ignorando le grida dell'infermiera che la richiamavano. Corse velocemente a casa.

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Maschere || Dramione
FanfictionTutto comincia in una notte. Per innamorarsi basta avere una maschera che zittisca momentaneamente i pregiudizi e lasci parlare occhi e cuore. Dal testo: Prologo: "Festa in maschera per i 1050 anni del Ministero della Magia. 25 luglio 2003 Sala con...