Capitolo 5

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Mi guardai intorno scegliendo da che parte andare, Al mi guardò scuotendo la testa.

"Beth? Sai, potresti usare i tuoi sensi."

"Mmh lo so ,ma non è divertente fare una caccia al compagno sapendo dov'è già il tesoro, non credi?

"Sì certo tutte scuse, il professore ti ha detto che devi allenare i tuoi sensi o rischi di non essere all'altezza..."

"Oh di certo sono più alta di lui!"

"Beth! Hai capito, e io gli dò ragione... Quindi usa quei cavolo di sensi e cerchiamo il nostr..."

"Chi dovreste cercare?"

Io ed Al ci voltammo, il nostro caro sparisco boy, era poggiato con le spalle al muro, il cappuccio che gli celava il viso, il corvo sulla spalla e la falce il mano

"So di essere bello, ma così mi consumate"

Mi avvicinai
"Stavolta non te ne andrai!"

"E chi lo dice?"

"Lo dico io!"

"Io invece dico ,che farò come mi pare"

Mi avvicinai a lui.

"Posso almeno sapere il tuo nome? No sai perché tu da quanto ho capito, sai un po' di cose su di me e io nessuna su di te, e non è corretto. Siamo Mate dovrem..."

"Cosa è corretto in questa vita? Nulla, e no non posso dirti il mio nome, posso solo dirti che dovresti starmi lontana..."

"Ah beh certo, ovvio!. Non fare il ragazzo dannato, non cercare di allontanarmi, ho capito che forse non vuoi una relazione con me, ma forse dovresti fare pace con la testa, dato che prima fai il dolce ,il sereno un po' misterioso, ma sano di mente, e poi mi tratti come se fossi un veleno mortale che se ti avvicini troppo potresti rimanerci secco!"

"Elizabeth, non cercare di capirmi non ne vale la pena..."

Alice credo si stesse leggermente incazzando...

Infatti fece una cosa che mi sarei mai immaginata, prese forma umana si avvicinò pericolosamente al mio mate

"Ascoltami bene, io ed Elizabeth  ci siamo rotte le ovaie, senti coso ho pazienza quanta ne vuoi, ma qui stiamo superando il confine stabilito! Non credere che soltanto perché siamo compagni io non ti risponda per le rime, non sono sottomessa o cazzate del genere quindi se hai intenzione di accettare il legame, bene altrimenti vai a fanculo, okay!? Perché qui l'unico che complica le cose sei tu, come ha detto Beth fai pace con la testa, prima di venire a fare il dannato!"

"Lupetta calmat..."

E la nostra cara Alice fece un'altra cosa che non mi sarei mai aspettata, prese con forza il colletto di sparisco boy e lo bloccò al muro facendogli sbattere la testa

"NON DIRMI DI CALMARMI!"

le diventarono gli occhi di un arancione brillantinato, era abbastanza incazzata... Già!

Alice si staccò velocemente e ringhiò per poi riprendere il controllo e sparì tornando sulla mia spalla.

Il mio mate si girò verso di me, il suo corvo mi guardò con fare incazzato, e poi POF sparì nuovamente.

Diedi un calcio al muro, facendo comparire una crepa, avevo una sensazione così orrenda come se del ghiaccio stesse circondando il mio cuore ... Non sapevo perché, ma le lacrime non tardarono ad arrivare. Le mie emozioni erano amplificate, io non volevo piangere ma ... Non riuscii a smettere, mi rintanai in un angolino del corridoio, era buio, mi sentivo al sicuro come in un abbraccio. Rimasi lì per un'ora o almeno credevo fosse passata un'ora.

Sentii il suono di un violino, qualcuno stava suonando una melodia triste e angosciante, mi risvegliai dallo mio stato di tristezza, non so perché ma volevo andare verso la musica, ne ero incantata. Mi alzai e con il mio udito sviluppato mi incamminai verso il suono della musica.

Finii in un corridoio buio, usai la vista notturna e continua a seguire quella melodia, ad ogni passo che facevo la sensazione che avevo poco prima avevo spariva, quella melodia per quanto fosse triste mi faceva sentire al sicuro... Era ... Strano.

Arrivai ad una porta a fine corridoio era fatta in legno con dei disegni intagliati, sembrava la porta di una stanza per gli esseri senza simili...

***Essendoci piani per ogni specie, quelle senza simili come i triibridi di una determinata specie, o altre  dove ne esiste solo uno della propria specie, hanno corridoi staccati e quindi possono personalizzarli, ovviamente con il consenso del preside***

Mi correggo, È il piano di uno senza simili...

La musica si era fermata, la porta si aprì di scatto e mi ritrovai una falce puntata in gola

"Sei forse impazzita!?"

"I-io ti ho sentito suonare, ed ero attratta dalla tua musica... "

Mise giù la falce, e mi fece segno di entrare con la testa

Entrai titubante, la porta si chiuse con un colpo secco alle mie spalle.

Era una stanza buia in molti punti era tutto nero, dorato e argentato, nessun'altro colore era presente nella stanza, se non i colori dei libri scolastici e i mobili, ma nient'altro.

Si sedette sulla scrivania.

"Ti devo Delle scuse... Per essermi comportato come un vigliacco, non era quella l'intenzione, e per quanto possa suonare da cliché, voglio proteggerti, perché sei la mia mate e non vorrei mai farti del mal..."

"Non dirlo, perché alla fine viene detto sempre così, e alla fine succede, ci fate del male. Mi chiedo da cosa vorresti proteggermi esattamente, perché tutto ciò suona come il cliché più cliché della storia!"

Ridacchiò " sai il buio mi fa sentire al sicuro, e come se qualcuno mi stringesse a se e mi dicesse - andrà tutto bene , sei al sicuro - ed è rassicurante... Perché posso spostarmi nel buio."

Mi sedetti vicino a lui, lui non si allontanò ma voltò il viso verso di me, il cappuccio celava ancora la sua faccia.

"Elizabeth, io voglio essere sicuro che tu non mi rifiuterai... Che ti fiderai di me, ho bisogno di saperlo, e per quanto sia sdolcinato, devo sentirtelo dire"

Mi prese la mano e la strinse dolcemente.

"Questo conferma la mia teoria che tu sia bipolare, lo sai vero? Hai fatto pace con la testa quindi?"

Ridacchiò "direi di sì, quindi...sei con me?"

"Sono con te, mi fido di te , anche se ti conosco da poco ,ma bhe penso faccia parte del legame, e no, non ti rifiuterò per nessun motivo!"

Annuì e si tolse il cappuccio...

the Soulmate Of The VampireDove le storie prendono vita. Scoprilo ora