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Il rumore delle chiavi nella serratura della porta mi fa svegliare definitivamente, non che avessi dormito così tanto. Ho passato tutta la notte a leggere e rileggere, cancellare e sostituire, sottolineare e sistemare parti di quell'articolo fino a quando non ne sono stata completamente soddisfatta, cosa successa esattamente due ore fa. Il mio umore oggi non è affatto dei migliori e desidererei sicuramente restare a letto a riprendermi dalla giornata di ieri, dal sonno perso questa notte, ma più di tutto, dalla conversazione alquanto "normale" che ho avuto con Mr. Simpatia.

«Buongiorno raggio di sole! Il sole splende e gli uccellini cantano!» Christal e il suo buon umore fanno irruzione in casa spalancando le finestre e permettendo alla luce di entrare attraverso di essa e dunque rompendo la quiete mentale che ero riuscita a raggiungere solo poco tempo fa.

«Ho portato i muffin.» aggiunge con la sua aria sognante, rendendosi conto che non avevo proferito parola ancora infastidita dal comportamento della sera prima.

«Non ho tempo per fare colazione, devo fare una doccia e scappare in ufficio.» rispondo alzandomi dal letto che avrei preferito non lasciare mai per dirigermi verso il bagno.

«Non dirmi che Styles ti fa già fare le ore piccole?» il suo tono è così allusivo da darmi sui nervi così prendo il pigiama che mi ero appena tolta di dosso per lanciarglielo contro. Guardo l'orologio rendendomi conto di essere seriamente in ritardo, ma non il ritardo in cui credo di essere tutti i giorni...oggi sono veramente in ritardo. Fortunatamente l'acqua calda è pronta ad accogliermi e velocemente mi preparo indossando una gonna nera e una camicia beige; per oggi decido di raccogliere i miei capelli biondi in uno chignon e, per quanto odi metter così tanto trucco sulla faccia, riempio i miei occhi di correttore cercando di nascondere le occhiaie dato che, in teoria, avrei dovuto finire l'articolo prima di uscire.

«Christal sei in debito con me, oggi mi accompagni a lavoro. Sono in estremo ritardo e dobbiamo anche muoverci.» quasi le impongo rivolgendole un sorriso falso mentre prendo la mia borsa bianca dall'appendiabiti.

«Si signora! Possiamo andare.» il sorriso non abbandona neanche per un secondo la sua faccia e mi segue fuori casa.

«Se stare con Axel ti fa quest'effetto ti consiglio di starci più spesso.» le dico con un sorriso mentre entro nel veicolo, il mio umore è sicuramente migliorato rispetto a quando ho aperto gli occhi, volente o nolente Christal riesce sempre a rallegrarmi.

«Tu invece dovresti passare del tempo con qualcuno, se stare sola ti fa quest'effetto. -mi scimiotta lei- ed entrambe sappiamo chi dovrebbe essere quel qualcuno.» conclude la frase con un occhiolino per poi spostare la sua attenzione alla strada che ormai conosco a memoria.

«Christal evito anche di rispondere ai tuoi commenti poco consoni. Ti ho già spiegato, minimo un miliardo di volte, che non succederà mai nulla di quello che speri succeda.» come al solito ruoto gli occhi al cielo riconoscendo il grande grattacielo della NYS. L'orologio segna le 8:57 e per pochi minuti non posso ritardare, anche se è alquanto impossibile riuscire ad essere nel mio ufficio tra esattamente 3 minuti. Saluto Christal molto velocemente aprendo di scatto la portiera che si scontra con un passante in bicicletta che quasi rischio di far cadere, mi scuso velocemente mentre corro verso l'entrata; vedo Niall di sfuggita che mi rivolge un saluto cordiale ma al quale non rispondo se non con un "Devo andare Niall", fortunatamente l'ascensore era al piano così subito mi infilo tra le persone che la occupano aspettando con ansia che le porte si aprano al piano da me selezionato.

8:59 e le porte si aprono rivelando davanti a me il lungo corridoio che imbocco fino ad arrivare alla porta del mio ufficio con il fiatone, ma tirando un sospiro di sollievo...per quanto il mio respiro e i miei polmoni mi permettano dopo la lunga corsa.

BREENWhere stories live. Discover now