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Ieri sera, quando Christal mi è venuta a prendere la pioggia non era cessata e di conseguenza il suo desiderio di uscire e distrarsi dalla giornata pesante che aveva avuto a lavoro non è stato esaudito. E' incredibile come anche su una questione così banale siamo in continuo disaccordo: io dopo una giornata di lavoro stressante ho solo bisogno di una doccia e del mio letto caldo per cercare di recuperare le energie attraverso il sonno, lei invece adora uscire, prendere aria e magari anche ubriacarsi per dimenticare la giornata appena trascorsa, come se in realtà non fosse neanche mai esistita; però, per giocare in campo neutro abbiamo deciso di guardare un film, ma in realtà ci ho capito poco e niente a causa della pesantezza delle mie palpebre che si sono definitivamente chiuse dopo neanche venti minuti, lasciando Christal da sola a vedere le immagini in riproduzione che si susseguivano sullo schermo della TV.

Ma il fatto che io abbia dormito anche durante il film non mi ha beneficiato in quanto riposo, siccome dormire sul divano è sicuramente diverso e decisamente più scomodo rispetto al dormire su un letto; ma oltre alla scomodità del divano c'era anche la costante presenza di Chris che mi svegliava ogni qualvolta c'era una scena che "non potevo assolutamente perdermi". Sorrido al pensiero della mia migliore amica, mentre finisco di abbottonarmi la camicetta beige per poi inserirla nel pantalone classico nero. Mi reco in bagno per truccarmi leggermente come ogni mattina notando come Chris avesse messo a soqquadro anche quella stanza, oltre che alla nostra camera: proprio come ieri, è dovuta uscire prima di me di casa per continuare i lavori cominciati ieri. Io e Christal lavoriamo più o meno allo stesso modo con la differenza che io preferisco portare i miei lavori a casa e bearmi tra la morbidezza del mio letto mentre correggo qualche articolo, mentre lei preferisce rimanere in ufficio seppur fino a tarda notte dato che, a detta sua, 'si concentra meglio'. Quando riesco ad ultimare anche il filo di trucco, lancio un veloce sguardo allo specchio per controllare il mio aspetto un'ultima volta e solo quando sono finalmente contenta del risultato ottenuto, indosso il cappotto nero e afferro la borsa uscendo di casa. Oggi il tempo è parzialmente nuvoloso e tira un'aria veramente fredda, ma purtroppo devo per forza, come ogni mattina, prendere l'autobus. Il pensiero di dover assolutamente comprare un'auto mi tormenta eppure neanche mi decido ad andare in una carrozzeria ed acquistarne una, odio essere sempre subordinata ad altre persone ed avere questi problemi ogni mattina. Mi perdo nei miei pensieri non rendendomi quasi conto di essere arrivata a destinazione, entro nell'edificio ormai familiare notando un'altra figura anch'essa familiare: Niall. Sono davvero contenta di rivederlo, il suo sorriso contagioso mi mette sempre di buon umore e stranamente, oggi, mi sono alzata anche io con il piede giusto proprio come i giorni precedenti.

«Buongiorno Niall! -lo saluto, arrivando alla sua scrivania rivolgendogli un dolce sorriso- E' da un po' che non ti vedo!» continuo la mia frase lasciando intendere che avessi notato la sua assenza durante il fine settimana e gli inizi di questa corrente, in realtà avrei voluto mandargli un messaggio per chiedergli come stesse anche se, effettivamente, non l'ho più fatto.

«Buongiorno Niv! Sì, in effetti sono stato malato, ma oggi, come puoi notare, il signor Styles ha pensato bene di farmi recuperare tre giorni di malattia in un solo.» aggiunge quasi in uno sbuffo; effettivamente solo ora noto le tante carte presenti sulla sua scrivania con le quali sembra star lottando da molto prima che arrivassi io e non vorrei decisamente essere nei suoi panni in questo momento.

«Ti ho sentito Niall! -una voce che ormai conosco troppo bene rientra nel mio campo uditivo facendomi girare di scatto verso essa, notando come stranamente ci sia un sorriso ad abbellirgli il volto - Stevens lei venga nel mio ufficio, devo parlarle.» rivolge adesso la sua attenzione a me, perdendo quasi completamente il sorriso, ma soprattutto assumendo ancora una volta quell'aria severa che aveva cominciato a stufarmi e oltre questo, cominciato anche a preoccuparmi. Cosa vorrà mai dirmi? E perché tutta questa serietà?

BREENWhere stories live. Discover now