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Ieri sera dopo che Harry mi ha dato buca sono rientrata in camera senza aver mandato giù nulla di commestibile se non due grissini che erano al centro della tavola e l'acqua che ho scolato da sola. Man mano che i minuti passavano così aumentava anche la mia rabbia nei confronti del mio capo.Come ha potuto lasciare che io cenassi da sola? Non che mi importi particolarmente del fatto che stessi in solitudine, ma ciò che mi fa più arrabbiare è che si vanta tanto delle sue buone maniere, del suo modo di comportarsi sempre corretto dandosi così tante arie con la bocca quando poi i gesti non combaciano nemmeno un po' con quel che dice.

La fame ovviamente è andata via non appena ha fatto capolino nella mia testa una sola emozione: rabbia. La nottata è passata velocemente e il mio stomaco non ha smesso di brontolare quando è tornata la fame, ma non sapendo comunque dove andar a cercare qualcosa da mangiare ho preferito ignorarlo e costringermi a dormire.

Oggi voglio solamente andare al convegno e seguire attentamente parola per parola ciò che si dice cercando in tutti i modi di far finta che Harry non esista. Se lui ha portato qui me così che non avesse nessuna distrazione, ho intenzione di prendere alla lettera le sue intenzioni e far sì che anche lui non me ne crei alcuna. Sono ancora un tantino ferita dai suoi gesti e dal fatto che non si sia nemmeno scusato, non mi ha neppure inviato un messaggio per spiegare il motivo per il quale non si è presentato dopo che ho reso chiaro il fatto che ci saremmo dovuti incontrare al ristorante, ma si vede che ho completamente travisato le sue intenzioni.

Il suo modo di fare in questi ultimi due giorni mi ha fatto credere che potessi avere anche una minima conversazione con lui che si spingesse verso essere un normale rapporto umano piuttosto che un rapporto tra capo e dipendente, dato il "Nives" che mi ha rivolto ieri e il modo in cui si è aperto, seppur poco, con delle informazioni strettamente personali; ma mi sbagliavo e quindi Harry Styles otterrà ciò che vuole: indifferenza e disinteresse.

I raggi solari anche oggi entrano dalla finestra, ma al contrario di ieri non mi rallegrano come al solito e il mio umore resta cupo come ieri sera; dopo essermi preparata e dopo aver indossato un pantalone ed una camicetta bianca sono pronta per il convegno che si terrà tra circa un'ora e mezza, poiché dobbiamo recarci lì prima dell'orario stabilito, sotto il rigoroso comando del mio capo. Infine prendo la mia borsetta infilandoci dentro i miei effetti personali e il blocknotes con una penna ed esco dalla stanza raggiungendo la hall.

Lascio alla receptionist di turno la mia chiave elettronica con un sorriso che ella ricambia gentilmente per poi girarmi e trovare Harry che sorseggiava del caffè seduto sui divanetti con il suo laptop poggiato sul tavolino.

Mi avvicino a lui accomodandomi sul divano accanto a lui ma il più distante possibile, senza proferire parola, così come ho stabilito in camera.

 «Non si augura un buongiorno, Stevens?» la sua voce è piena di sarcasmo e cerco di frenare, con ogni fibra del mio corpo, l'istinto di saltargli addosso e riempirgli la faccia di schiaffi. Si permette di farmi la predica sulle buone maniere che lui, in prima persona, non ha.

«Buongiorno.» il mio tono è freddo come il comportamento che ho assunto da questa mattina seppur io non abbia parlato con nessuno che può averlo notato, ma a confermare il mio stato d'animo ci pensa la posizione in cui sono seduta: con il corpo rivolto altrove e non in direzione del mio capo, convinta nel non volergli dare modo di rovinare ancora il mio umore. Sfilo il telefono dalla tasca con l'intento di continuare ad ignorarlo e comincio addirittura a scaricare diversi giochi così da tenermi occupata in tutti i momenti in cui sono sola con lui. Ormai dopo l'avvenimento di ieri sono più intenzionata che mai a non dargli la soddisfazione di cedere, almeno fino a quando non mi darà una spiegazione valida per il suo comportamento di ieri.

BREENWhere stories live. Discover now