11.

60 12 0
                                    

Dopo quello scambio di messaggi con Harry e dopo esserci augurati la buonanotte sono crollata in un sonno profondo; avendo avuto la giornata libera ho dormito più del solito per recuperare le ore di sonno perse nelle ultime settimane e cercando di ricaricarmi per le ore di sonno che, sicuramente, perderò nei prossimi tre giorni. Appena apro gli occhi e la cornea entra in contatto con la luce del sole non posso fare altro che iniziare a sentire la paura farsi spazio in me, la notte mi aveva fatto addormentare con serenità grazie all'incoscienza che ti regala il sonno e non mi ha fatto pensare che l'indomani avrei dovuto prendere l'aereo, ora invece il giorno è arrivato. Non ho mai preso l'aereo in vita mia e devo ammettere che ne sono un tantino terrorizzata, ho sempre preso il treno per quando ho dovuto affrontare viaggi più lunghi, altrimenti usavo l'auto dalla quale, nonostante mi fossi fermata per un po' di tempo dopo l'incidente, sono sempre tornata.
Poco prima di trasferirmi ero in auto con una mia amica di Cold Spring quando un'auto che svoltava l'angolo in tutta velocità ci è sbattuta contro causando la rottura della mia cara e vecchia auto. Ho lavorato da quando avevo 16 anni per comprarmi quella macchina, dividendo i soldi per lo studio e per l'auto, addirittura all'età di 18 anni sono arrivata ad avere 3 lavori, uno di mattina, uno di pomeriggio e uno fino alle undici di sera per far sì che guadagnassi soldi a sufficienza per pagarmi entrambe le cose, fino a che non ho visto sgretolarsi tutto con quell'incidente. Non ho mai amato chiedere soldi ai miei genitori, ho sempre amato comprarmi tutto ciò che mi piacesse da sola, nonostante loro abbiano sempre cercato di offrirmi i loro soldi o, almeno, un sussidio per le spese che affrontavo ed è proprio per questo motivo che mi trovo senza un'auto al momento e sto mettendo da parte i soldi che già avevo, insieme alla paga di questo lavoro della NYS per comprarne una nuova e migliore rispetto a quella che già avevo.

Quando, finalmente, mi alzo dal letto per dirigermi verso il bagno inizio a prepararmi in tutta fretta non volendo in alcun modo ritardare al mio appuntamento con il mio capo. A dire la verità neppure conosco l'orario dell'incontro, né il luogo, probabilmente dovrei inviargli un messaggio per chiarire i dettagli, ma l'orgoglio, che raramente fuoriesce, mi impedisce di prendere il cellulare tra le mani e scrivergli. Dei rumori dall'altra stanza mi fanno capire che anche Christal si è ormai svegliata quindi, una volta pronta, apro la porta del bagno che rivela l'immagine di Chris un tantino assonnata ma con lo sguardo di certo più tranquillo e riposato rispetto a ieri sera.

«Buongiorno!» esclamo con un sorriso a trentadue denti lasciando un dolce bacio sulla sua tempia. «Come stai?» continuo, porgendole quella domanda per accertarmi che il suo umore sia migliorato, cosa di cui sono comunque quasi sicura al 100%.

«Buongiorno Niv. Sì, sto bene. Decisamente meglio.» il sorriso sulle sue labbra, seppur flebile, mi assicura che vada tutto bene e non posso che esserne contenta così che io possa volare via senza il pensiero di avere la mia amica qui ad affrontare i suoi problemi da sola.

«Oggi si vola via con Mr. Simpatia?» mi domanda con fare retorico mentre ammicca con la testa e il sorriso che aveva prima sulle labbra viene rimpiazzato da uno decisamente più grande.

«Così sembra, ma inizio a dubitare che sia stato uno scherzo di cattivo gusto dato che non so dove dobbiamo incontrarci o alcun dettaglio riguardo questa meravigliosa avventura che mi aspetta.» l'allegria che metto in quelle parole è decisamente falsa, anzi quasi risulta essere un'allegria disperata dato che sono in cerca di un consiglio da parte della mia amica su come comportarmi in questa situazione dove sono all'oscuro di tutto.

«Non hai un contatto? L'indirizzo email magari così che tu possa scrivergli ed informarti?» a quelle parole mi rendo conto di non aver raccontato ancora nulla alla mia amica di ieri sera, non ne ho avuto proprio modo a dirla tutta dato che è entrata piangendo dalla porta e non mi sembrava il caso di parlare della mia insignificante "novità".

BREENWhere stories live. Discover now