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«Casa dolce casa!» esclama Barrett una volta messo piede fuori dall'aereo, dirigendoci tutti insieme verso l'uscita dell'aeroporto.
Ovviamente, avendo trascorso lì solo pochi giorni non abbiamo avuto bisogno di prendere un bagaglio da stiva, dunque ci dirigiamo direttamente verso l'uscita.

Harry non ha ancora proferito parola ed ovviamente non ha la benché minima intenzione di rispondere a Barrett, dato che non gli è molto simpatico, a quanto pare.
Parlando sinceramente, neanche io avrei voglia di rispondergli ed iniziare una conversazione con lui: sono ancora un tantino arrabbiata con lui e sinceramente...al momento mi interesserebbe parlare solo con Harry.

Sbagliato? Decisamente, ma non riesco a non pensare ai momenti vissuti con lui in questi due giorni, sono successe veramente tante cose ed io non posso far finta di niente, non posso agire come se queste cose non avessero avuto un effetto su di me.

L'ho riscoperto completamente: si è dimostrato molto più protettivo e responsabile di quanto già non sembrasse ad occhi esterni.
Ma è avvenuto anche ciò che non doveva avvenire: il bacio è stato sicuramente un errore, non avremmo dovuto cedere e soprattutto era frutto di una situazione che si è andata a creare anche a causa di Barrett. 

E questo è uno dei motivi per cui non voglio rivolgergli la parola.

Dunque, oltre a non ripetere più lo stesso errore con Harry, avrei dovuto anche mettere in chiaro le cose con Barrett, per evitare di rivivere le spiacevoli situazioni venutesi a creare in questi giorni.

Persa nei miei pensieri, rivolgo un sorriso tirato ad entrambi, dati i pensieri che mi passano per la testa e per la stanchezza del viaggio e della serata di ieri. Una volta superati i gates ci ritroviamo nella sala d'attesa colma di persone che aspettano i loro amici e parenti.
Tra di loro ci sono anche taxisti che, con una targhetta tra le mani con su il cognome delle persone che attendono.
Sono quasi sorpresa di non aver trovato qualcuno che avesse il cartellone con "Styles" sopra ad accoglierci.

Mentre mi giro verso i miei compagni di viaggio sento una voce alquanto familiare chiamarmi, così rivolgo il mio sguardo verso quel suono che si rivela appartenere alla mia migliore amica.

«Christal!» le corro incontro ed il sorriso crescente sulle mie labbra è pieno e sincero, quasi non sorridevo così da quando ho lasciato la stessa persona tra le mura di casa. Capisco in questo momento più che mai quanto mi sia mancata.

«Mi sei mancata da morire!» il suono della sua voce mi fa sentire veramente a casa.
Le sue braccia mi stringono forte al suo corpo e ciò mi fa sentire come se tutte le preoccupazioni riguardanti la sera precedente e tutte le conversazioni avvenute durante il viaggio con Harry siano adesso passate in secondo piano o addirittura risolte.

Ma invece la sua di voce mi riporta alla realtà e mi fa rendere conto che le questioni, in realtà, non sono risolte per niente e che ho bisogno di parlare con lui il prima possibile.

«Christal, è un piacere rivederti.» afferma con la solita sicurezza nel tono di voce.

Perché con gli altri riesce a far trasparire anche altri lati di sé, come questo fortemente ironico, mentre con me non fa altro che chiudersi a riccio senza far trapelare nulla?!

«Vuoi dirmi che non sei felice di vedermi, Styles? -la risata di Christal è sincera mentre si sposta verso Harry per salutarlo- Io sono venuta qui per te, in realtà!»

«Voglio dire che mi fa fin troppo piacere rivederti, Miller.»

Il suo tono fa ridere anche me, che, nel frattempo, cerco di nascondere poggiando la mano davanti la mia bocca. Inaspettatamente, le sue labbra si curvano in un sorriso sghembo. Il suo fascino è disarmante, ha quest'aria di bello e impossibile che prima o poi finisce per tirar giù tutti e per quanto io cerchi di reprimere le mie sensazioni, non posso nascondere che un po' più giù ci sto andando anche io. Il bacio di ieri sera è un ricordo ancora vivido nella mia mente, nonostante io non abbia chiara la successione dei fatti, e insieme ad esso vivide sono ancora le mie sensazioni, forse un po' travisate dall'alcol, ma sincere; e ciò mi fa paura.

Quando Christal scioglie l'abbraccio che aveva stretto con Harry, diventa chiara la figura che ombreggia dietro di lei: Liam.

Cosa ci fa Liam qui?

«Nives!» la sua esclamazione scaturisce in me un sorriso piuttosto falso che, però, non posso non rivolgergli data la mia quasi estrema educazione, certe volte.

«Liam, ciao. -inizio mentre mi avvicino al semicerchio che avevano creato loro tre.- Che ci fai qui?»

«Gli ho chiesto io di accompagnarmi! -risponde Chris al posto suo, sistemandosi la borsa nera in spalla- E tu dovresti essere Barrett, giusto?»

Il ragazzo che fino ad allora era stato escluso, annuisce sorridendo in modo genuino e gentile, come la prima volta che mi ha rivolto la parola. Chris si avvicina a lui, porgendogli la mano e ricambiando il sorriso.

«Nives mi ha molto parlato di te!» esclama a questo punto Chris, facendomi sprofondare in un profondo imbarazzo: sembra che le mie guance stiano andando a fuoco e vorrei solo che il terreno potesse inghiottirmi.
Abbasso lo sguardo trovando le mie scarpe adesso particolarmente interessanti, lasciando che i miei capelli biondi nascondano le mie gote decisamente arrossate.

Cosa cazzo dici, Chris?

La risata di Barrett mi fa, se possibile, imbarazzare ancora di più.

«Andiamo?» la voce di Harry interrompe la mia amica prima che possa riaprire bocca e mettermi ancor di più in soggezione.

Non so precisamente analizzare il tono con cui ha fatto questa domanda - che risulta quasi più un'affermazione - ma il tono è totalmente diverso da quando si è rivolto alla mia migliore amica.
  «Sì, andiamo. - gli do corda, guardandolo riconoscente - Chris dove hai la macchina?» le chiedo, cercando di focalizzare l'attenzione su un altro argomento, piuttosto che quello aperto da Chris solo qualche istante prima.

«In realtà siamo venuti con la mia. -interviene Liam, sorridendomi ed avanzando per mostrarci la strada che ci avrebbe condotto alla macchina- Da questa parte.» istruisce infatti una volta all'esterno del grande aeroporto.

Ovviamente non posso non notare come Harry si sia paralizzato sul posto alle parole pronunciate da Liam, come colpito da una doccia fredda.

«Io chiamo un taxi, non ho intenzione di salire nella tua macchina.» pronuncia Harry, gelido. I suoi occhi si sono improvvisamente incupiti, come se qualcosa avesse fatto scattare una scintilla in essi.

Tutti, compresa me, ci giriamo a guardarlo, sorpresi dalla sua reazione improvvisa. In realtà, ho avuto modo di pensare in più occasioni che tra i due non ci fosse proprio un buon rapporto dato l'essere così scortese e distante di Harry, ma non sono mai riuscita a cogliere il vero motivo celato dietro quell'atteggiamento nei confronti di Liam.

Lui è così con tutti, Nives!

«Oh andiamo, Harry. E' solo un passaggio.» cerca di minimizzare Liam, rigirandosi verso la direzione della sua macchina.
Harry però, rimane nel posto in cui si è fermato, non muovendosi di un passo.

«Non ci penso nemmeno. Ci si vede.» conclude Harry, irremovibile nella sua decisione, voltandosi e trascinando con sé il suo trolley, incurante dei richiami di Chris e Liam.

«Ma che gli prende?» sento domandare infastidita Chris a Liam, ma ormai il suono della sua frase arriva ovattato alle mie orecchie dato che, prima che potessi realmente accorgermene, le mie gambe hanno già cominciato a correre nella direzione in cui si sta dirigendo Harry.

Avanzo il passo, cercando di raggiungerlo. Ma ovviamente, un passo suo equivale a tre miei, quindi cerco di attirare la sua attenzione per arrestare le sue falcate.

«Harry!» quasi grido, nella speranza che il ragazzo si giri nella mia direzione e risponda alle domande che si sono formate nella mia testa una dopo l'altra.

Ma niente, Harry sembra sia diventato improvvisamente sordo e che non abbia voglia di ascoltare le parole di nessuno, comprese le mie.

«Harry, cazzo!» esclamo ormai vicina, dato che almeno ha rallentato le sue falcate.
E finalmente si volta. Il suo viso ha assunto tratti decisamente duri: mascella serrata, mani chiuse a pugno e sguardo infuriato.
Ed io non posso far a meno di pensare che sia decisamente bello anche in questa versione. 

«Cosa vuoi, Nives?» chiede roteando gli occhi al cielo ed emettendo uno sbuffo, forse per aver interrotto la sua falcata verso la zona dove sono tutti i taxi.

Sentirlo darmi del tu e chiamarmi Nives produce sempre un effetto su di me, nonostante la situazione. Probabilmente cerca di allontanarmi con il tono gelido che ha utilizzato, ma il mio nome non è mai parso bello come quando pronunciato dalle labbra piene e rosee di Harry.

«Cosa ti succede? Non puoi venire con noi?» gli chiedo, desiderosa di conoscere anche solo una parte della sua vita, cominciando magari dall'astio nei confronti di Liam.

«No.» risponde semplicemente, dando un taglio a tutte le mie speranze che lui si possa aprire con me.

Ed infatti, la visuale delle sue ampie spalle è l'unica cosa che riesco a notare subito dopo, dato che sta continuando a camminare in direzione opposta alla mia. Ma non dandomi per vinta lo raggiungo e le mie dita si avvolgono istintivamente attorno al suo avambraccio contratto nel tentativo di fermarlo. 
Una scarica elettrica sembra trasferirsi dal suo corpo al mio, dato il contatto tra le mie dita ed il suo corpo. 

Di scatto ritraggo la mano, come se avessi preso improvvisamente la corrente. Harry sembra completamente indifferente al tutto, anzi, sembra ancora più innervosito di prima.

«Nives!» si rigira nuovamente nella mia direzione, spazientito dal mio insistere, pronuncia il mio nome tra i denti.

«Cos'è successo con Liam?» chiedo ancora, non rendendomi conto di star minando alla sua pazienza, già non molto presente nella sua personalità, ma non riesco a frenare la mia lingua che sembra abbia vita propria.

«Torna dagli altri. Ci vediamo in ufficio.» conclude risolutivo, prima di entrare in un taxi posto fuori l'aeroporto e lasciandomi lì, con tanti - forse troppi - punti interrogativi.

«Ma vaffanculo!» grido scocciata ed anche offesa dal suo comportamento, passandomi nervosamente una mano tra i capelli. Continuo a fulminarlo con lo sguardo per qualche secondo, per poi lasciarlo perdere e girarmi.

Torno dopo qualche istante dagli altri che intanto stavano parlando di tutt'altro, fortunatamente.

«Allora? E' andato via?» chiede Chris una volta entrata nel suo campo visivo.

«Sì.» rispondo semplicemente, facendo capire di voler chiudere l'argomento Harry.

Fortunatamente la mia migliore amica mi capisce al volo e sposta l'attenzione da me, ricominciando a parlare di altro.Ci dirigiamo tutti verso la macchina di Liam ed intanto Barrett, al mio fianco, mi si avvicina poggiando un braccio sulle mie spalle ed io, semplicemente, lo lascio fare.

BREENWhere stories live. Discover now