Com'era finito lì?
Non ne era sicuro al cento per cento.
Tutto ciò che sapeva era che solo fino a pochi minuti prima si stava dirigendo verso la casa di Njemile, deciso a tornare il prima possibile dal piccolo sè stesso per renderlo partecipe di ciò che aveva scoperto grazie al suo pedinamento (o meglio, di ciò che non aveva scoperto, considerando che quella conversazione con Fynn gli aveva lasciato più dubbi che risposte).
Ad ogni modo, si trovava ormai a solo pochi isolati di distanza, quando si era ritrovato a passare davanti al parco.
Lo stesso in cui Dominik, Ethan e Njemile erano diventati amici pochi giorni prima, lo stesso in cui Cîpay aveva detto a Dominik di non venire mai più da lui, lo stesso parco che era collegato al bosco.
Ritrovandosi a passare lì davanti, quasi come un riflesso incondizionato, il sedicenne si era voltato in quella direzione.
Ed era stato allora che l'aveva visto.
Si trattava di un fantasma, esattamente come lui, e si stava dirigendo nel bosco.
Ma non era un fantasma qualunque: si trattava del fantasma di Cîpay.E fu così che Dominik si ritrovò lì: nascosto tra la fitta vegetazione nel bel mezzo del bosco, impegnato nel suo secondo pedinamento.
Seguì il fantasma per una buona mezz'ora, chiedendosi nel mentre con cosa avesse davvero a che fare.
Il fantasma che aveva davanti non era il solito spirito dei boschi, aveva un'aspetto molto più evanescente, con i contorni quasi sfocati, però era Cîpay, di questo ne era sicuro.
Era lo stesso spirito con cui aveva fatto amicizia da piccolo.
Eppure questa volta ecco che se lo ritrovava davanti sottoforma di fantasma.
E non era solo questa la differenza.
Era solo una sua impressione, o era anche un po' più alto del solito?Quando il fantasma si fermò, essendo giunto a destinazione, in un primo momento Dominik quasi non se ne rese conto, rischiando così di uscire allo scoperto e farsi scoprire.
Presto però, alla vista di un secondo individuo, si fermò a sua volta e si affrettò a nascondersi, acquattandosi nel bel mezzo di un gruppo di bassi arbusti.La scena che si ritrovò davanti in quel momento gli diede una strana sensazione di déjà vu.
C'erano Cîpay, il fantasma che aveva seguito fino a quel momento, e Cîpay, lo spirito del bosco.
Vedendoli così, l'uno accanto all'altro, Dominik non ci mise che un istante a capire.
Ecco perché quel fantasma gli era sembrato più alto del normale.
Tuttavia... Com'era possibile che uno spirito, ovvero un essere che già di suo era abbastanza vicino ai fantasmi, potesse a sua volta diventare uno di loro?
Non aveva molto senso, ma in quel momento c'erano talmente tante cose che non avevano alcun senso per lui, che Dominik preferì non pensarci.- Quanto manca? -
Domandò il minore dei due Cîpay, lo spirito.
Era seduto contro il tronco di un abete e teneva le ginocchia strette al petto, come se stesse cercando di fondersi con esso.- Circa due ore. -
Rispose il fantasma, accucciandosi davanti all'altro per accarezzargli affettuosamente il capo.
- Meno male, pensavo fosse molto di più. - Sorrise leggermente lo spirito, sospirando sollevato. - Qui dentro si perde la cognizione del tempo. -
- Sì... Me lo ricordo bene. -
Rispose il maggiore, sollevando lo sguardo verso l'alto e storcendo il naso nel ritrovarsi impossibilitato a guardare il cielo, essendo questo quasi completamente oscurato dalle fronde degli alberi.
Quindi per diverso tempo nessuno dei due disse una sola parola.
Quando d'un tratto il piccolo spirito se ne uscì con una domanda che in qualche modo riuscì a catturare tutta l'attenzione di Dominik.- Come sta Kauna? -
"Kauna..." Si ripetè il ragazzo nella sua mente, aggrottando la fronte dallo sconcerto. "Ma non era il soprannome che Fynn aveva dato a Njemile?"
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Little Me
FantasyIn un piccolo paese nella regione di Ontario, in Canada, vive Dominik Pelletier, un sedicenne emarginato dalla società, tanto dai coetanei quanto dagli adulti, e che venne accusato, quando aveva solo dieci anni, di aver appiccato fuoco all'immensa f...