14 ~ sakahk

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Un soffio di vento e lo scricchiolio prodotto dalle foglie secche che ricoprivano il terreno fecero riprendere i sensi al ragazzo.

Si trovava nel bosco, ma questa non era una sorpresa per lui, considerando che i suoi ultimi ricordi prima di prendere i sensi lo riconducevano proprio lì.

Ma perchè era svenuto?
Sentiva di sapere la risposta, ma il disorientamento era tale per lui che in quel momento proprio non riuscì a ricordare.

Intanto lo scricchiolio continuava, o meglio, lo scalpiccio.
C'era qualcuno che stava correndo nel bosco.
Pur non riuscendo ancora a capire cosa stesse accadendo, Dominik sentì subito di aver già vissuto quel momento. Aveva già sentito quello scalpiccio.

- Fermo. -

Gli intimò una voce, non appena provò ad alzarsi da terra.

Sorpreso il ragazzo si voltò e nel vedere il volto di Cîpay tutto d'un tratto ricordò quale fosse la causa del suo recente svenimento e perchè si trovasse lì. Per la seconda volta nella memoria di Cîpay...

- È quasi ora. -

Aveva detto il fantasma al piccolo spirito e nel mentre si era alzato in piedi, porgendo all'altro la mano per aiutarlo a fare lo stesso.

Dominik, ancora nascosto in mezzo a quei bassi arbusti, era trasalito nel realizzare che i due fossero sul punto di andare via.
Se si fosse trovato in un'altra situazione, si sarebbe tranquillamente alzato in piedi, per poi continuare a seguirli ovunque fossero diretti, certo di essere invisibile ai loro occhi.
Tuttavia, se lui era in grado di vedere il fantasma di Cîpay, allora doveva essere valido anche il contrario.
Per questo motivo Dominik non si era mosso di lì finchè non era stato sicuro che i due si fossero allontanati a sufficienza.

A quel punto si era guardato intorno con attenzione, per poi iniziare lentamente ad alzarsi.
Non era ancora perfettamente in piedi, però, che aveva sentito una mano posarglisi sulla spalla.

In un primo momento aveva quasi creduto che si trattasse del piccolo sè stesso, proprio com'era accaduto non molti giorni prima, quando ancora doveva capire cosa gli fosse accaduto.
Voltandosi, però, non era stato suo il viso che si era ritrovato davanti, bensì quello di Cîpay. Il fantasma ovviamente, del piccolo spirito non c'era più traccia.

Fu in quel momento che il ragazzo aveva realizzato suo malgrado una cosa molto importante: Fynn aveva avuto perfettamente ragione, che puzzasse di fantasma o meno, come pedinatore era proprio negato.

- Da quanto tempo sei qui? -

Gli aveva chiesto Cîpay.
E il fatto che nel porgere quella domanda era stato perfettamente calmo, privo dell'agitazione o della rabbia che l'altro si sarebbe aspettato, era riuscito in qualche modo a tranquillizzare anche il sedicenne.

- Non lo so con esattezza... - Aveva risposto con sincerità. - Forse poco più di un'ora. - A quel punto aveva sollevato lo sguardo oltre la spalla di Cîpay, come alla ricerca di qualcosa. - Ma l'altro te che fine ha fatto? Cos'era questa cosa che stavate aspettando? Cosa succede adesso? -

Il fantasma aveva avuto un'attimo di esitazione prima di rispondergli e a quel punto, con le sue parole, aveva dato a Dominik la conferma di essere proprio lui il Cîpay che l'aveva fatto finire in quell'assurda situazione, lo stesso che qualche giorno prima l'aveva salvato da Fynn facendolo rifugiare nella sua mente, dove gli aveva parlato in modo così vago e frettoloso delle cose che avrebbe dovuto fare per evitare che la "tragedia" - ovvero presumibilmente l'incendio- si ripetesse.

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