18 ~ atamiskawêw nitotem

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Tutto era immobile, lì sul limitare del bosco.
Non un filo di vento, non un gatto randagio di passaggio, non il vociare lontano e indistinto dei bambini che solitamente popolavano il parco, disturbava quella quiete.
L'unica cosa che si muoveva era la Terra, grazie alla quale, volgendo lo sguardo verso est, si poteva già iniziare a intravedere il Sole, in procinto di compiere la sua rapida ascesa verso il cielo.

- Tempo scaduto. -

Disse una voce alle sue spalle.

Fynn sussultò. Si era voltato in direzione del bosco solo pochi secondi prima e non aveva visto nessuno.
Nè ebbe modo di vederlo.
Non fece infatti neanche in tempo a volgere il capo in direzione dello spirito, che era già fatta.
Adesso era lui lo spirito del bosco, mentre quello originale, ancora fermo lì davanti, sgranchiva braccia e gambe, prendendo pian piano dimestichezza con la sua nuova condizione.

- Bene. Allora a questa sera. -

Lo salutò lo spirito sorridendo raggiante, per poi voltarsi, diretto verso una nuova giornata piena di esperienze e sensazioni umane.

E fu allora, non appena lui gli ebbe rivolto le spalle, che Fynn agì.

Gli si gettò addosso, mettendogli le mani al collo e agganciandogli il piede destro con il proprio, sollevandolo leggermente da terra per fargli perdere l'equilibrio.

Ecco il piano che aveva escogitato insieme al sè stesso del futuro (o meglio, del presente, dipende dai punti di vista): nulla di più di un banale omicidio. Un'uccisione per strangolamento. Tutto giocava sull'effetto sorpresa, sulla speranza che lo spirito, ora intrappolato in quel goffo corpo umano, sarebbe stato troppo disorientato per reagire a un assalto del genere.

E infatti fu proprio così che andò.
Fynn osservò senza battere ciglio quegli occhi verdi che un tempo gli erano appartenuti spalancarsi dallo sbigottimento e quelle labbra dischiudersi in un muto grido di terrore.

Insieme i due rovinarono a terra, rotolandosi e dibattendosi in mezzo all'erba bagnata dalla brina.
Ma Fynn non allentò la stretta per un solo istante, continuando invece a stringere sempre di più.

Nulla di troppo complicato. Una morte rapida e silenziosa.
I piani complessi, per quanto allettanti, hanno sempre un'infinità di modi diversi in cui potrebbero fallire, c'è sempre qualcosa che può andare storto.
In quel modo invece, la vittoria era praticamente assicurata. Ormai non mancavano che pochi istanti prima che lui arrivasse la fine.

Certo, sempre che di vittoria si potesse parlare.
Il suo fantasma era stato molto chiaro su questo punto: nessuna vittoria è gratis, per ogni cosa che ottieni, ce n'è sempre un'altra che invece perdi.
Era per questo che lui aveva fallito, perché aveva pensato di poter eliminare lo spirito e poi riottenere il pieno possesso del suo corpo. Aveva pensato di poter riportare tutto alla normalità, come se non fosse mai accaduto nulla. Ed era per questo che aveva fallito.

- Sei impazzito!? - Ansimò d'un tratto lo spirito, osservandolo con due occhi spiritati. - Vuoi davvero... Rinunciare... Il tuo corpo... Sempre spirito... Tu mai più... - Boccheggiò, consumando rapidamente le ultime riserve di ossigeno che gli erano rimaste.

Fynn non ebbe alcuna reazione all'udire quelle parole. Lo sapeva bene.
Sapeva alla perfezione che, una volta ucciso lo spirito mentre era in quelle condizioni, si sarebbe sì liberato di lui, ma al tempo stesso anche del suo corpo. E a quel punto cosa ne sarebbe stato di lui? Semplice: avrebbe continuato in eterno a vagare per la foresta, ad esserne lo spirito.

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