Prologue

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Ciao, sono Alice Todoroki, ho 5 anni, ho i capelli bianchi e gli occhi blu, e il mio quirk è padroneggiare il fuoco, posso anche creare fuoco da ogni parte del mio corpo senza ricevere alcun tipo di ustione, ma stranamente le mie fiamme sono blu, non sono le solite fiamme rosse.

Se vi chiedete perché il mio cognome vi sembra familiare vi spiego perché: mio padre è il fratello di Endeavor, l'eroe numero due.

Sono piuttosto intelligente e sveglia rispetto ai bambini della mia età, ho sempre avuto un'intelligenza più alta del normale.

Stavo passeggiando per il parco, quando vedo tre bambini bullizzare altri due bambini, avranno avuto la mia stessa età.

Uno dei due bambini era accasciato a terra che piangeva, l'altro, in lacrime, stava cercando di difenderlo, ma si vedeva che non aveva nessun quirk, tremava come una foglia per la paura.

«L-lascialo in pace! Non v-vedi che l'hai fatto piangere?» disse il piccolo bambino dai capelli un po' neri e un po' verdi tutti spettinati, piangendo a dirotto con quegli occhi verdi smeraldo resi lucidi per via delle lacrime che solcavano le sue guance.

«Cosa vuoi fare? Sei solo un buono a nulla, che non sa fare niente, sei proprio un Deku!» rise uno dei tre bambini, quello al centro, con occhi rossi colmi di disgusto e rabbia, e con dei capelli biondi anch'essi spettinati come se avesse appena preso la scossa.

«Forza ragazzi, addosso!» disse infine, avvicinandosi a quei due bambini insieme ai suoi amici.

«Non ti azzardare a toccarli» decisi di mettermi in mezzo, se volevo diventare un eroe dovevo cominciare fin da subito.

«E tu cosa vuoi spiona?» mi disse il bambino più robusto dei tre.

«Voglio che smettiate di prendervela con chi non è fortunato come voi, o ve ne andate con le buone, o mi toccherà usare le cattive maniere» dissi.

«Fatevi indietro, tu ed il tuo amico» dissi al verdino dietro di me. Lui annuì e si spostò più indietro.

Alla fine decisi di dare fuoco a tutto il mio corpo, visto che ero piccola, i miei genitori comprarono dei vestiti ignifughi in caso capitasse che dassi fuoco ad una parte sbagliata del corpo.

Due bambini, intimoriti dal fuoco, se ne andarono correndo via. Solo uno era completamente impassibile davanti a me.

«Pensi davvero che una fiammella possa spaventarmi, mocciosa?» mi guardò con sguardo di sfida, provocando delle piccole esplosioni dalle mani per tendermi una sfida.

E va bene, giochiamo allora.

Cominciai ad amplificare la potenza e la dimensione delle fiamme sulle mani, lanciandogliene una che gli sfiorò i capelli, bruciandogliene un po'.

«AHH! I MIEI CAPELLI!! SAPPI CHE NON FINISCE QUA, STUPIDA BAMBINA» alla fine corse via pure lui.

Finito tutto, spensi tutte le fiamme e tornai dai bambini, ma vidi che uno se n'era andato, era rimasto solo il verdino.

«G-grazie per avermi salvato, perché l'hai f-fatto?» balbettò singhiozzando.

«Gli eroi fanno questo no? Salvano le vite delle persone e aiutano chi ha bisogno» gli sorrisi e gli porsi la mano per rialzarsi, visto che per la paura era caduto a terra.

«Piacere, Alice Todroki, tu come ti chiami?»

«I-Izuku M-Midoriya» si asciuga le lacrime e sorride

«Se vuoi qualche volta possiamo vederci qui al parco, che ne dici?» gli chiesi timidamente.

«sì, va bene, tanto io ci vengo ogni giorno a giocare con-» si blocca un attimo ma poi continua a parlare «Kacchan.»

«Chi è Kacchan?» gli chiesi incuriosita

«Il ragazzo biondo di prima..» risponde fissando a terra

«Vuoi dirmi che voi siete amici?» sbottai ad occhi spalancati.

«Sì, più o meno, io gli voglio bene, e credo che anche lui me ne voglia, altrimenti mi avrebbe già ucciso, non credi?» ed ecco che ricominciò a piangere.

«Non andargli più dietro, non serve che ti fai picchiare inutilmente così. Da oggi in poi vediamoci al parco dalle 16 in poi, ok?» gli asciugai le lacrime dagli occhi con i miei piccoli pollici.

«O-ok, va bene, g-grazie ancora, Alice» detto questo mi abbracciò, forse un po' troppo forte, ma non glielo dissi, volevo che in quel momento si sfogasse in modo da essere più tranquillo.

Finito di abbracciarmi si staccò, e poi mi disse: «Ok, allora ci vediamo domani Alice» mi salutò con la mano e corse via, non mi dette nemmeno il tempo di dirgli "Va bene, a domani" che scappò via.

Per la prima volta avevo un amico, un amico che già dall'inizio mi voleva bene, e penso che quest'amicizia durerà tantissimo.

Da quel giorno in poi fui sempre accanto a Izuku a difenderlo in caso Kacchan volesse picchiarlo o insultarlo ancora.

Fecimo l'asilo, le elementari e le medie insieme, e divennimo sempre più amici.

Poi, arrivò il liceo, la scuola più prestigiosa, e quella con l'esame di ammissione più difficile di tutti: la Yuuei.

«La Nostra Avventura» - My Hero AcademiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora