Prefazione

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(Questo non è un prologo: se siete capitati qui a causa di uno scambio di letture, potete saltare questo capitolo)

Chiedo subito scusa a tutti coloro che, vedendo l'aggiornamento, hanno sperato di leggere un nuovo capitolo della storia.

Ho sentito il bisogno di scrivere una piccola introduzione per due motivi.

In primo luogo per mostrarvi il booktrailer (in testa al capitolo) creato quando stavo ancora scrivendo il primo capitolo (vi consiglio di ascoltarlo con le cuffie). La colonna sonora è tratta dal film "In nome del popolo sovrano" di Luigi Magni, un film che vi consiglio di vedere (così come "In nome del Papa Re" e "Nell'anno del Signore"). Fatemi sapere il vostro parere.

In secondo luogo per raccontarvi il motivo che mi ha spinto a scrivere questa storia.

Mi sono appassionata alla storia del Risorgimento quando frequentavo la terza media, quasi per caso.

All'epoca ero una tredicenne svampita e idealista (ora sono una diciassettenne idealista e svampita) e mi ero innamorata non dei fatti storici, ma del coraggio di quei giovani che hanno rischiato (e, in alcuni casi, offerto) la propria vita per un ideale: mi sarebbe piaciuto scrivere una storia che lo raccontasse.

Spero quindi che vi piaccia questo breve racconto che, pur essendo stato leggermente modificato, vive nella mia testa da quattro anni.

Il mio più grande timore era di esser presa per nazionalista, per fascista: nulla sarebbe stato più falso.

Forse alcuni di voi hanno letto la presentazione che ho scritto sul mio profilo: avete notato che insisto sulla differenza tra patriottismo e nazionalismo?

Prendiamo il Balilla come esempio: nel Risorgimento era celebrato come un simbolo di libertà, un ragazzo che ha avuto la capacità di mobilitare il popolo contro il tiranno; durante il fascismo è stato trasformato nel nome di un'organizzazione paramilitare per ragazzi. Oggi questo nome, purtroppo, richiama il suo significato più sinistro.

Non vorrei peccare di tracotanza nell'affermare di poter immaginare con precisione contro quali oppressori il Balilla, se fosse nato con quasi due secoli di ritardo, avrebbe scagliato quel suo famoso sasso.

L'ideale di libertà per cui si erano battuti molti giovani durante il Risorgimento è stato raccolto dai Partigiani, per nostra fortuna.

Avevo anche paura di risultare indelicata nella rappresentazione della comunità ebraica, ma, essendo stato ampio il contributo da essa dato durante il Risorgimento, mi sarebbe sembrato ingiusto non raccontare nulla di tutto ciò.
Se notate particolari che non vi sembrano rispettosi non esitate a dirmelo.

Vorrei fare un ultimo appunto. I personaggi resi famosi dai libri di storia non faranno vere apparizioni; saranno visti di sfuggita dai nostri protagonisti, ma non dialogheranno mai con essi: non credo di avere le capacità per gestire persone di tale portata.

Ringrazio chiunque di voi sia giunto alla fine di questa mia piccola introduzione.

Buona lettura!

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