CAPITOLO 5-ABBRACCIO(TIDGSDP)

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La fine del primo quadrimestre si stava avvicinando e con esso tutte le verifiche finali di valutazione e recupero. I due ragazzi volevano incontrasi per studiare insieme ma a quanto pare entrambi non potevano ospitare persone in casa. Infatti i genitori di Giacomo erano partiti per la montagna e non sarebbero tornati entro una settimana, quindi gli era stato proibito invitare persone durante la loro assenza. Todoroki invece continuava ad utilizzare le sue solite scuse senza senso. Jack iniziò quindi ad avere dei dubbi sulla vera ragione che spingeva l'amico a comportarsi in quel modo, ma non voleva insistere.

L'incontro avvenne alla biblioteca comunale per ragazzi; i due si posizionarono sopra il tavolo con tutti i computer.  Dopo un'oretta di studio intenso Todoroki si rivolse a Giacomo, in effetti era da quando si furono incontrati che sembrava pensieroso:

-Senti, Giacomo, so che ti sei chiesto come mai non chiamo mai nessuno a casa mia... non è vero?

Giacomo non sapendo cosa dire lo guardò e fece un piccolo accenno con la testa, pronto ad ascoltare ciò che l'amico stava per dire.

-Credo sia giusto spiegartene il motivo, visto che ormai siamo amici da mesi. Quando ero molto piccolo mio padre decise di farmi seguire le sue orme e quindi di praticare arti marziali. All'inizio era uno sport che amavo,ma dopo un po' tutto cambiò. Mio padre, alle gare, non riusciva mai a guadagnare una posizione più alta del secondo posto a causa di un campione molto più bravo di lui. Per soddisfazione personale decise quindi di allenare me per raggiungere la vetta e coronare il suo sogno tramite me. Gli addestramenti divennero sempre più duri a causa dell'ossessione di mio padre e per me le arti marziali divennero un incubo. Appena iniziate le superiori decisi di impegnarmi al massimo, ma a causa della fatica fisica giornaliera che mi era stata imposta non avevo mai trovato il tempo di studiare. Il primo anno lo passai con il massimo dei voti, studiando di notte, ma purtroppo il secondo no, cominciavo a risentire seriamente della mancanza di sonno. Mio padre vedendo che peggioravo, a causa del fatto che dormivo molto poco per studiare, decise di non farmi più venire a scuola, aumentando il numero e l' intensità degli allenamenti. Mia madre provò a ribellarsi ma venne spedita in un ospedale psichiatrico, etichettata come pazza. Grazie all'aiuto dei professori sono stato affidato agli agenti sociali, quindi non ho ancora una situazione stabile. Al più presto dovrei ricongiungermi con mia mamma o trovare una nuova famiglia.- concluse Todoroki con un sorriso un po' forzato.

Giacomo, che era rimasto in silenzio tutto il tempo ad ascoltare il racconto, voleva veramente aiutarlo, voleva stargli accanto e consolarlo, era davvero denza parole; così istintivamente, preso dall' emozione del momento, lo abbracciò fortissimo e scoppiò in lacrime, perchè era molto dispiaciuto per Shouto.

Perché aveva reagito in questo modo? Non lo aveva mai fatto con nessuno dei suoi amici più stretti. E di certo non era una persona dalle lacrime facili. Tantissime domande affliggevano Giacomo in quel momento, era confuso. Come sperava di aiutare la persona che stava abbracciando in mezzo alle lacrime? Neanche lui lo sapeva, ma non riusciva a fermarsi.

Todoroki venne colto di sorpresa dall'abbraccio, non se lo aspettava. Fu felice di riceverlo, aveva sempre sentito un vuoto, come se avesse bisogno di qualcosa, gli unici abbracci che aveva ricevuto fin ora erano da parte di sua madre, quindi per nulla recenti e sbiaditi nei ricordi. Ora sapeva cosa. Si sentiva protetto e consolato, il cuore si stava scaldando dentro di lui e si stava abbandonando a quel contatto, pieno di affetto, che tanto gli era mancato, stringendo a sua volta l'amico.

Proprio in quel momento entrò dalla porta, per riconsegnare alcuni libri presi in prestito, Ponyo. Osservava la scena da lontano, con una stretta alla gola, la gelosia in quel momento lo stava divorando. Decise di nascondersi ed aspettare che i due uscissero dalla biblioteca, per seguirli in preda alla rabbia e allo sconforto di un momento tanto doloroso come quello di vedere la persona a cui tieni di più stretta tra le braccia di un' altro.

IS THIS LOVE?(aig?)Where stories live. Discover now