CAPITOLO 15

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Louis
Era ormai una settimana che mi ero risvegliato dal coma, la mia convalescenza durò circa 2 settimane, appena sveglio non feci molto caso al fatto che non ricordavo il perché del mio coma, ma il medico mi disse che fosse un'amnesia temporanea, e titubante annuì semplicemente.
Adesso,dopo due settimane mi ritrovo sulla mia comoda poltrona a sorseggiare della cioccolata calda, appena fui dimesso affittai un appartamento in periferia,era tranquillo, il condominio un po' malmesso ma era tutto molto rilassante, non seppi chi mi lasciò i soldi, ogni volta che cercavo di ricordare la mia vita passata un dolore lancinante alla testa mi faceva uscire lacrime, così smettevo subito di ricordare o almeno.. di provarci. Ultimamente feci amicizia con uno strambo biondo tinto che porta di nome Niall, era un gran casinista ma ciò mi aiutava a non crogiolarlmi nei miei pensieri. La tazza fumante mi riscaldava le mani fredde in quella giornata piovosa, il silenzio era interrotto dal leggero ticchettare delle gocce di pioggia sul vetro della finestra, posai il libro che stavo leggendo sul tavolino di fronte a me, quando un biglietto attirò il mio sguardo era un semplice pezzo di carta, con su scritto in maniera elegante ma tremante un "per sempre tuo"  il "per" era leggermente sbiadito da una macchia bagnata, segno che chi lo avesse scritto stesse piangendo, la segretaria dell'ospedale me lo aveva lasciato con i soldi senza dire una parola se non un semplice saluto di cortesia, io non feci domande e uscì dalle porte pronto di iniziare una nuova vita.
In ogni caso tutto le sere stringevo quel foglietto tra le dita all'altezza del petto, e alzavo gli occhi al soffitto. Molte volte da essi scendevano molteplici lacrime che mi ricordavano che io non sono nessuno e nessuno mi ha mai voluto dato che nessuno ha mai provato a contattarmi.
Un bussare alla porta mi distrasse da garbuglio di pensieri, e svogliatamente calai i piedi per terra e alzandomi raggiunsi la porta, subito un raggiante sorriso mi si fece davanti.. Niall non disse nulla e semplicemente entrò come un tornado tirando diritto in cucina.
Sbuffai riavviandomi i capelli leggermente lunghi con la mano e seguì il rumore di piatti e posate che venivano maneggiate
"Ho pensato che volessi compagnia così sono passato dal cinese e mi sono fiondato qua"
Subito il suo buonumore mi contagiò e con un piccolo sorriso gli scompigliai i capelli
"Grazie furetto, è stato davvero gentile il tuo pensiero".
Lui mi guardò con occhi ancora più raggianti e se possibile allargò ancora di più il suo sorriso.
Raggiungemmo entrambi il divano e cominciammo a gustarci la deliziosa cena che il biondino aveva portato, tra risate e discorsi tutto fuorché intelligenti.
Alla fine mi ritrovai con la testa appoggiata al suo petto e tra le sue gambe, lui era appoggiato al bracciolo del divano con un braccio intorno alla mia vita, optammo per una maratona di Big bang theory, non durò più di due minuti che un leggero russare sopraggiunse nel salottino, e con un sorriso sulle labbra mi crogiolai anche io nel sonno.

Spazio me

Finalmente una nuova parte, cosa sarà successo al piccolo Louis durante le due settimane? Il suo carattere sembra così cambiato...

INFANTILISMO //Larry stylinson//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora