Diciamo che essere una ragazza alla pari non va particolarmente d'accordo con la vita sentimentale della ragazza in questione. Dovendo badare ai bambini gran parte della giornata, mi ritrovo ad avere solo qualche ora libera la sera o il sabato pomeriggio, tempo che utilizzo unicamente per vedere Blake. Di solito facciamo una passeggiata, andiamo al cinema o, nelle serate più fredde, ci rintaniamo sotto alle coperte nella sua camera d'hotel e guardiamo un film.
Questa è una di quelle serate. Fuori ha smesso di nevicare, ma c'è un vento pungente altrettanto sgradevole.
- Preferisci guardare L'attimo fuggente o Forrest Gump?- mi domanda Blake, controllando il palinsesto sul cellulare.
- Scommetto che è la domanda che fai a tutte le ragazze.- lo prendo in giro, baciandolo sulla guancia. Blake, però, rimane in silenzio.
- Non c'è qualcosa di più recente?- mugugno accoccolandomi sul suo petto. Lui mi circonda distrattamente le spalle con un braccio, continuando a tenere lo sguardo fisso sullo schermo.
- Ci sono solo documentari o talkshow.
- Vada per L'attimo fuggente, allora.- sospiro rassegnata. In realtà non m'importa molto del film fintantoché mi trovo con Blake. So però che è il suo preferito, quindi è più facile che non cominci a sbadigliare a metà film.
Blake allunga un braccio fuori dal letto per appoggiare il cellulare sul comodino e prendere il telecomando, cambiando canale fino a quando non trova quello in cui trasmettono il film che vogliamo vedere.
- Non sei molto in vena di chiacchiere stasera, vero?- chiedo cauta ad un certo punto. Siamo arrivati ormai a metà film e Blake non ha fatto altro che rispondermi a monosillabi, quando non si è limitato direttamente ad annuire o scuotere la testa.
Lui rimane in silenzio. Ho un brutto presentimento, anche se potrebbe essersi solo svegliato con la luna storta.
- C'è qualcosa che non va?- mi stacco da lui e mi metto a sedere, ma Blake tiene gli occhi incollati alla televisione, anche se è evidente che non sta più seguendo il film.
- Blake, guardami per favore.- allungo una mano e la appoggio sulla sua guancia, voltandogli il viso per costringerlo a guardarmi negli occhi. È questione di un attimo, come una maschera di terracotta che cade a terra e si rompe in mille pezzi. Un attimo prima le labbra di Blake sono strette in due linee sottili e il suo sguardo serio, mentre l'attimo dopo i suoi occhi si sono riempiti di lacrime. Non singhiozza, non grida, non si dispera. Si limita a piangere in silenzio sotto al mio sgomento.
Lo abbraccio e lo stringo forte a me, aspettando che si tranquillizzi e che mi spieghi cosa diavolo sta succedendo.
- Blake, mi devi dire qual è il problema. Ne abbiamo superate tante, non penso che possa essere così grave in fondo.
- Non ce la faccio.- replica con un filo di voce. Scuote la testa e distoglie lo sguardo da me.- Non so come dirtelo.
All'improvviso il brutto presentimento che provavo prima sembra farsi d'un tratto più reale e spaventoso.
- Blake,- lo richiamo cercando di mantenere la voce salda.- Se c'è qualcosa che non va con me ho il diritto di saperlo. Se stai pensando che qualcosa fra di noi sia cambiato e per caso hai intenzione di... di...- inspiro profondamente, ritrovandomi a tremare al solo pensiero di quello che sto per dire.- Se stai pensando di lasciarmi, ho bisogno di capire quali sono le tue motivazioni e perché non...
- No, tu non c'entri.- mi interrompe Blake, sforzandosi di guardarmi in viso. Nei suoi occhi scuri leggo una sofferenza inaspettata che mi coglie alla sprovvista.
- Prenditi il tuo tempo.- provo a rassicurarlo, raddolcendo il tono di voce.
Blake annuisce piano e si passa nervosamente una mano fra i capelli. Quando la ritira, noto che sta tremando, così la prendo e gliela stringo. Qualsiasi cosa sta per dirmi, voglio fargli sapere che sono con lui.
- Quando ti ho conosciuta, non sapevo di preciso quanto sarebbe stata seria la nostra storia. Intendo dire,- si affretta a precisare- che avevo paura che mi avresti mollato dopo poco, così non mi sono posto il problema di confidarti quello che sto per dirti. Sento però che non posso più tenertelo nascosto e che hai il diritto di saperlo. Non posso più rimandare questo momento.
Sento il panico crescermi nel petto. E se mi stesse per dire che ha una malattia terminale? O che ha provato a suicidarsi, oppure che...
- Ecco, penso che essendo la mia ragazza hai il diritto di saperlo, anche se comunque spero che non...
- Blake, basta girarci attorno.- lo interrompo bruscamente. Mi schiarisco la voce, ma il nodo alla gola sembra stringersi ancora di più.- Penso di essere più agitata di mio padre quando a mia madre si sono rotte le acque. E specifico che mio padre ha avuto un attacco di panico, è svenuto e mia madre ha dovuto chiamare da sola due ambulanze, una per lei e una per l'idiota di suo marito.
Blake sorride, ma ritorna subito serio.
- E va bene.- dice.- Niente giri di parole.
Lo guardo in attesa, preparandomi al peggio.
- Sono bisessuale.
Mi accorgo solo ora che stavo trattenendo il respiro. Blake mi osserva intimorito, come un cucciolo spaventato.
- Vaffanculo, Blake.
- Io...- spalanca la bocca, senza sapere cosa dire.- Speravo capissi e che non sarebbe cambiato niente. Non sapevo se sarebbe stato difficile per te accettarlo, ma confidavo...
Alzo una mano davanti a me, intimandogli di stare zitto.
- Mi hai appena fatto passare alcuni dei minuti peggiori della mia vita. Pensavo mi stessi per dire che hai una malattia incurabile e un'aspettativa di vita di un mese, oppure che hai tentato il suicidio annegandoti nella vasca da bagno o che so io.
Sento Blake sospirare di sollievo, mentre il suo volto si distende e si rasserena.
- Pensavo ti riferissi al fatto che sono bisex.
In tutta risposta mi sporgo in avanti e lo bacio dolcemente. Appoggio la mia fronte alla sua, facendo sfiorare i nostri nasi e mescolare i nostri respiri.
- Va tutto bene. Tu non sei questo o quello, tu sei Blake e basta.- sussurro.- Ti amo per la tua determinazione, per la tua profondità, per le tue battute e frecciatine, ma anche per il tuo essere premuroso e protettivo. Amo quando passiamo davanti a una vetrina e ti aggiusti i capelli, quando getti la testa all'indietro per ridere e quando ti fai serio tutto d'un tratto, perdendoti nei tuoi pensieri. Amo il modo in cui le tue mani pizzicano le corde della chitarra e la luce che ti brilla negli occhi mentre canti. Amo quando dal nulla ti sorprendo a guardarmi, come se fossi bella quanto lo sei tu.
Blake non riesce a trattenere un sorriso. Mi bacia di nuovo, le sue labbra sono umide perché ha ricominciato a piangere.
- Sei incredibile.- mi dice soltanto, ma dentro di me sento scoppiare mille fuochi d'artificio.
- Se c'è qualche domanda che vuoi farmi, sono felicissimo di risponderti.
- Reece e George lo sanno o è la prima volta che fai coming out?- gli chiedo. Qualcosa nel suo sguardo anticipa la risposta, e anche qualcosa di più.
- Lo sanno.
Esita un momento, come se ci fosse dell'altro.
- Io e Reece siamo stati insieme per un periodo, ma è stato diverso tempo fa.- aggiunge tutto d'un fiato, rimanendo poi in silenzio in attesa della mia reazione.
- Non eri tenuto a dirmelo.- lo rassicuro.- Però mi fa piacere che tu ti fidi abbastanza da confidarti con me così apertamente.
- Cazzo.- impreca, non riuscendo a nascondere un sorriso.- Ma dove sei rimasta nascosta per tutto questo tempo?
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Au-pair Girl// Blake Richardson New Hope Club
FanfictionLui è inglese. Loro sono razzisti. Lui è bisex. Loro sono omofobi. Lui è un cosmopolita. Loro sono tradizionalisti. Lui è il mio ragazzo. Loro sono i membri della mia famiglia. --------------------- "La verità è che non ho più voglia di fare un ca...