MISSION: CONQUISTA L'IMPOSSIBILE
Quella mattina con Earl e Jared eravamo andati a uno dei centri commerciali dall'altra parte del Oakland Bay Bridge. Con il lavoro che stavo facendo, sarei riuscito a permettermi di comprare qualche cosa che potesse stuzzicarmi al momento. Sicuramente, qualcosa in più nell'armadio non avrebbe fatto male.
Quella giornata sembrava promettere bene, il sole illuminava San Francisco senza essere coperto da una nuvola, il cielo era talmente limpido che ci si doveva coprire gli occhi con un berretto da stadio. Non riuscivo invece a capire come diavolo si era vestito Earl, sembrava Will Smith quando recitava nel ruolo di "il Principe di Bel Air", con un cappellino blu con la visiera, una collanina d'oro, una maglia bianca con sopra un largo giacchino rossiccio, con linee blu e sfumature di bianco qua e là, dei jeans blu leggermente strappati, dato che l'altro giorno era caduto a terra slittando come un maiale con i pattini a rotelle sul terreno bagnato. Le scarpe erano forse l'unica cosa un po' più normale essendo bianche e nere del marchio Nike. Non che stesse male vestito in quel modo, ma non si portavano più i vestiti di una o due taglie più grande dagli anni '80. Tuttavia sembrò come se fossi l'unico a farci caso, facendomi riflettere quanto in Italia certe stranezze venivano indicate e ridicolizzate.
Certi negozi esistevano solo in America, infatti in Italia non avevo ricordi di alcune marche. La cosa che più mi faceva impazzire erano gli shop con i loghi delle band. Amavo quei negozi, e lì ne era pieno. Avrei potuto spendere l'ira di Dio in questi se solo avessi voluto, ma dovevo trattenere il mio entusiasmo per qualcosa che servisse veramente.
Respira Samuel. Respira ed espira.
«Sto schizzando, ragazzi, l'America è il paradiso!»
I miei amici scoppiarono a ridere e li guardai sorridendo come un ebete.
«Non sto scherzando, certi negozi in Italia non esistono e sicuramente non venderebbero questi articoli con gli stessi prezzi. È... assurdo! E i coupon. Cazzo, quelli salvano il culo.»
Era arrivato uno dei ragazzi del dormitorio che ne regalava a sbaffo. Avevo il dubbio che li avesse rubati, ma non importava: avrei vissuto un'esperienza incredibile.
Earl mi cinse un braccio sulle mie spalle e con la mano libera mi indicò l'orizzonte. «Fratello, l'America è sempre stato un nuovo fronte e una nuova speranza di vita migliore per tutti gli immigrati. Questo non esclude che lo sia anche per te.»
Mi piegavo in due quando usava quella sua autoironia. Mi fece invece aprire gli occhi nel constatare che sì, lo ero anch'io in quel momento in un certo senso.
«Pensavo che gli dicessi "guarda oltre ciò che vedi".» aggiunse Jared, ridacchiando e sorpassandoci per adocchiare un venditore di Hot Dog ambulante.
«Mi stai citando Rafiki di Il Re Leone. Sei un idolo.»
Pensando a quel cartone, mi ricordai la prima volta che lo vidi con Xavier e Scarlett che, quando Mufasa era morto, piangeva assieme al povero Simba. Era uno dei nostri cartoni preferiti e quando non sapevamo cosa fare nelle giornate di pioggia, ci incollavamo al televisore per riguardarci quella videocassetta. Era uno dei ricordi australiani che mi piaceva ricordare e conservare.
Earl rise alla Eddie Murphy, facendomi tornare alla realtà. «E ora si mangia! Che si prende? Non so voi ma mi è salita la voglia di mangiarmi una sfilza di Corn Dog.»
«Molto salutare insomma.» commentò sarcasticamente Jared, facendomi ridere. Un profumino mi solleticava le narici, tanto da perdermi completamente nei gorgogli dello stomaco. «Io mi sa che prenderò un'insalata.» questo spense ogni veduta.
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Sull'Onda del Passato
RomanceAussie's Series Vol. 2 Prequel/Spin-Off di «IMPREVEDIBILE - oltre l'oceano» Io non volevo che succedesse tutto questo. Volevo vivere a Darwin, insieme al mio migliore amico Xavier e alla sua piccola e dolce sorellina Scarlett. Loro erano tutto quell...