Two.

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Chiudo la porta alle mie spalle e guardo ciò che si presenta dinanzi a me. La casa di Ashton grandissima e luminosa: i mobili sono bianchi e le decorazioni in nero, è davvero bella. Poi c'è anche una scala che dovrebbe portare al piano di sopra, cosa che nel condominio non c'era. "Wow! E' fantastica!" esclamo io con gli occhi che luccicano. Se dovrei paragonare quella catapecchia in cui vivevo a questa casa, questa la supererebbe di gran lunga. Lui sghignazza e posa la mia chitarra sul divano in pelle bianco. "Vivi da solo?" gli domando avvicinandomi a lui, mentre lui si gira verso di me. "Sì, sono già due anni che vivo qui" mi risponde. Io mi limito ad annuire continuando a guardare ciò che mi circonda. "Allora, io vado un attimo a fare un servizio, tu non muoverti e fatti la doccia" E adesso dove va? Mi lascia sola? Scuoto il capo e poggio una mano sulla sua spalla. "No, no, rimani qui!" lo imploro, ma lui fa 'no' con l'indice. "Faccio subito, appena uscirai dalla doccia, io sarò qui" Adesso è lui quello a mettere la mano sulla mia spalla, mentre io sento una scarica elettrica che si espande dalla spalla a tutto il corpo. "Okey" cedo e lui mi saluta "Ah, vedi che il bagno è di sopra, ultima porta del corridoio! Ciao piccola!" e così si chiude la porta alle spalle e mi lascia sola. Mi ha chiamato 'piccola', .nessuno mi ha mai chiamato così, nemmeno mia mamma. Comincio a sentire caldo quindi mi avvio verso le scale a cercare il bagno.

[...]

Sono appena uscita dal bagno con solo un asciugamano bianca che mi copre il corpo, non avevo proprio pensato ai vestiti di ricambio. Scendo dalle scale e proprio mentre compio questa azione, la porta si spalanca rivelando l'immagine di Ashton. Ha in mano una busta di cartone bianca con una scritta argentata che non riesco a leggere bene. Scendo dalle scale e mi avvicino a lui sorridente, aveva promesso che ritornava subito e lo ha fatto. "Ehi!" dice, mentre comincio a notare un certo rossore sulle sue guance appena vede che sono coperta solo da un asciugamano. "Perché sorridi?". "Niente, hai mantenuto la promessa". Sorride e mi porge la busta che poco fa aveva in mano. Lo guardo interrogativamente e la apro: vedo qualcosa di blu e un'altra cosa gialla. Prendo quella blu dalle mani e mi accorgo che è un jeans scuro, lo guardo sorpresa mentre lui si gratta la nuca, sorridente e imbarazzato. Prendo anche la cosa gialla e vedo che è una maglietta, caccio un piccolo urletto e, presa dall'entusiasmo, lo abbraccio. "Grazie, grazie, grazie! Nessuno ha mai fatto una cosa del genere per me, davvero, grazie!" esclamo appena ci stacchiamo, ancora scarica elettrica. "Okey, ora basta ringraziare. Vatti a cambiare!" Dopo che mi ha detto questo mi sono diretta subito nel bagno, ho sentito un "Wow! Ho fatto la rima!". Scoppio a ridere e mi chiudo a chiave.

[...]

"Adesso ti porto a conoscere i miei amici" Siamo appena usciti da casa, ci siamo stati poco, infatti non ho visto niente più oltre al bagno e al salotto. Stiamo camminando a piedi e ha detto che mi sta portando nel garage in cui fanno le prove. Praticamente lui ha una band con altri quattro ragazzi, suonano da un anno e mezzo insieme e si chiamano 5 Seconds Of Summer. Adesso mi ricordo che non gli ho domandato... "Che strumento suoni?". Lui mi guarda e dice "La batteria". Io ho la bocca semiaperta e gli occhi che luccicano. "Davvero? Wow! Io ho sempre voluto imparare a suonarla! Solo che 'mia madre'..." dissi facendo le virgolette con le dita "...diceva che era uno strumento troppo rumoroso". Feci una breve pausa. "Mi insegni a suonarla?" Ho gli occhi aperti e di tanto in tanto li sbatto, il labbro inferiore tirato in fuori e le mani congiunte. "Certo!" mi risponde entusiasta, "Siamo arrivati" dice subito dopo, indicandomi una saracinesca tutta sporca chiusa. Si avvicina e dà due calci forti, immediatamente essa si apre e rivela un ragazzo abbastanza alto, ha i capelli scuri, gli occhi altrettanto e indossa un pantalone nero strappati sulle ginocchia e una canotta grigia scura con le maniche larghe. Sembra asiatico. "Ehi, Ash!" si avvicina a lui e si danno una pacca sulla spalla, mentre io sto in disparte con le mani nelle tasche. "Oh, Cal!" Il ragazzo forse si chiama Cal, o questo è solo un soprannome. "Oi, chi è questa ragazza? Non mi dire che ti sei fidanzato? Oh, finalmente!" comincia a fare delle esultanze a dir poco strambe, mentre Ashton lo ferma e gli dice che ero solo un'amica. Peccato. Ma che penso? NO! "Entrate pure" 'Cal' ci fa entrare, percorriamo un piccolo corridoio e entriamo in una stanza dove sono sistemate due chitarre, un basso e una batteria. "Piacere, Calum Hood, amico di Ashton Irwin e cantante e bassista dei 5 Second Of Summer. Puoi chiamarmi Cal, se vuoi" mi tende la mano e si presenta con fare buffo, facendo ridacchiare sia me che Ashton. Che bella risata che ha! Ancora? No no, Ally, lo conosci da nemmeno un giorno! "Ally Anderson, chiamami come vuoi" dico solo io, sorridendo e stringendo la mano di Calum. Ci sediamo su una specie di divanetto posto difronte agli strumenti e Ashton parla. "I ragaz...". "Aaaaaaaaaaaahh!"

BITCH PLEASE, SONO UNA PINGUINA.

Ho aggionato! Amatemi, tralalalallalala.

Non ho niente da dire, quindi bye bye

Hood_is_my_panda.

Don't Stop. // Ashton Irwin.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora