4. Bad and good at the same time.

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Passato

A 16 anni

Quando atterrammo a Sydney erano quasi le undici di mattina, ma a me sembrava notte per quanto ero stanca. Luke ed io aspettammo le valigie insieme agli altri compagni, mentre Mrs David faceva l'appello ancora una volta.

Liz, la madre di Luke, venne a prenderci in aeroporto. Ci aspettava appoggiata alla sua auto, con un gran sorriso in volto... che si trasformò in una smorfia non appena ci vide.

«Cosa fate con la giacca?!»

Luke ed io scoppiammo a ridere, non ci eravamo nemmeno accorti di stare indossando ancora le nostre giacche primaverili. Al contrario, liz portava un vestito blu estivo e un paio di infradito. I suoi occhi erano nascosti dietro ad un paio di occhiali da sole.

«Mi siete mancati ragazzi!» disse poi, abbracciando prima Luke e poi me. «Tua madre ci aspetta a casa, Kim. Stiamo preparando il barbecue!» esclamò felice ed io sentii già il mio stomaco brontolare.

«Sia lodato il cielo!» gemette Luke. «Il cibo inglese fa veramente sch-»

«Luke!» lo rimproverò Liz con un occhiataccia e io risi.

***

Mia madre corse ad abbracciarmi e quasi soffocai per quanto forte mi stringeva.

«Mi sei mancata, Kiki.» sussurrò al mio orecchio prima di andare a salutare anche Luke.

Da come avevo capito poco prima, oggi avremmo mangiato a casa degli Hemmings. Dopo l'interrogatorio a base di "vi hanno dato da mangiare?", "avete sofferto tanto il freddo?", "cosa avete visto?" e "l'hotel era pulito?", Luke ed io passammo da casa mia. Abitavamo solamente a quindici metri di distanza e ringraziai qualunque Dio ci fosse per averci messo nello stesso posto. Insieme.

Luke salì le scale dietro di me in silenzio, non avevamo parlato di ciò che era accaduto fra di noi la notte scorsa e da una parte ne fui sollevata.
Avevamo fatto sesso, io per la prima volta, lui... be'...

Cercai qualcosa da indossare e optai per un paio di pantaloncini di jeans e una canotta nera a fiori. Le infradito erano un must quì. Luke era sdraiato sul mio letto, intento a guardare qualcosa sul suo telefono.

Presi un respiro profondo prima di spogliarmi dei miei vestiti pesanti, prima non avrei avuto problemi a cambiarmi davanti a Luke, ma adesso era cambiato tutto. Lo sentii trattenere il respiro ma lo ignorai vestendomi velocemente. Infilai i pantaloncini su per le mie gambe e quando stetti per allacciare il bottone e tirare su la cerniera, le mani di Luke si posarono sui miei fianchi facendomi sussultare.

«Ti prego, parlami Bambi...» mi pregò lasciandomi piccoli baci sul collo.

«L-Luke le nostre madri ci aspettano...» deglutii.

«Non mi interessa.» Sbottò voltandomi verso di lui. «Cosa c'è Kim? Che cosa è cambiato?» sussurrò guardandomi.

«Non lo so, Luke. È... tutto così strano adesso e-»

«No, non lo è. Vuoi che te lo dimostri?»

«Sì.»

Luke sorrise e prese la mia mano, baciò tutte le mie dita prima di portare la mia mano sul cavallo dei suoi pantaloni.

Sussultai e feci per togliere la mia mano da lì, ero imbarazzata al massimo e sicuramente ero diventata rossa come un peperone.

«Kim, non voglio fare niente se tu non lo vuoi. Questo era solo per farti capire che l'altra sera non è stata la prima volta in cui ho avuto una fottuta erezione insieme a te.»

Sorrisi lievemente non sapendo cosa fare, mi rattristava il fatto che sembrava come se Luke ed io ci fossimo appena conosciuti.
Perchè mi vergognavo di lui?

«Ti confesso una cosa. Mi... sono toccato tante volte pensando a te, Bambi.» Mi confidò con un mezzo sorriso.

«Oh...»

«Ti sei mai toccata pensando a me?» mi domandò seriamente, i suoi occhi cristallini ora erano di un blu cobalto.

Dovevo dirglielo?
Non volevo che Luke pensasse male di me, ma lo avevo fatto un paio di volte.

«Io-»

«Ma allora siete tornati stronzetti!» esclamò mia sorella spalancando la porta della mia stanza.

Venne ad abbracciarmi e abbracciò anche Luke. Non fece domande strane sul fatto che fossimo così vicini o sul fatto che io fossi in reggiseno davanti a lui. Ma infondo, chi mai avrebbe potuto sospettare qualcosa di noi? Eravamo migliori amici dai tempi dell'asilo!

«Lo sentite anche voi il profumo di barbecue?» sorrise mia sorella e Luke ed io ci guardammo. Il suo sguardo era intenso, non gli piaceva lasciare le cose a metà. Quello sguardo era una promessa silenziosa, avremmo continuato il discorso dopo.

«Sì, andiamo ci staranno aspettando.» Sospirò Luke.

***

I mesi passarono e Luke ed io ci attaccammo ancora più di quanto già non fossimo. Ma un giorno, in un umida mattinata di metà Marzo mi crollò il mondo sotto ai piedi: Luke, Ashton, Calum e Michael erano diventati famosi. I loro video su Youtube stavano diventando virali in tanti paesi, tanto da attirare l'attenzione di Louis Tomlinson, il cantante dei One Direction.

Ero davvero felice per Luke e i ragazzi, ma non avevo mai calcolato che il successo avrebbe potuto portarmelo via. O meglio, che Louis Tomlinson e gli altri membri della band avrebbero proposto ai ragazzi di aprire i loro concerti in giro per l'Europa.

Li avevo davanti a me, tutti e quattro nel giardino di Luke. Ad ogni salto che facevano, ogni esulto, ogni abbraccio, io sentivo lo stomaco annodarsi. Eppure vedevo Luke così felice mentre sputava a caso bestemmie che non sapevo nemmeno esistessero. Me ne stavo in disparte, seduta sullo sdraio a guardare principalmente lui.

Cosa avrei fatto? Continuavo a chiedermi. Ogni volta che pensavo a qualcosa era impossibile che Luke non fosse presente, avevamo fatto sempre tutto insieme; dal film più stupido agli eventi più importanti.
Ma lui se ne sarebbe andato tra pochi giorni ed io sarei rimasta sola.

Le lacrime iniziarono a salire, precedute da quel fastidioso nodo alla gola che aspetta solamente di essere sciolto per devastarti. Però io ero troppo brava in quel gioco, ero in grado di reprimere le lacrime, io ero forte. Ma allora perchè quel giorno non ci riuscii?

Respirai profondamente e decisi che forse me ne sarei dovuta tornare a casa, non volevo che lui mi vedesse piangere o si sarebbe sentito in colpa.
Con tutta la forza che avevo, mi asciugai una lacrima che era riuscita a scappare e con una scusa salutai Luke e i ragazzi.

Dovevo essere felice per lui in quel momento. D'altronde avrei avuto tanto tempo per piangere nella mia stanza una volta che se ne sarebbe andato.

Youngblood | Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora