ventiseiesimo capitolo

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Capitolo narrato

Direct

@paulodybala: Questa sera ci sarà una cena con tutto lo staff della Juventus, ci sarà anche il signor Agnelli; è da un po' che non lo vedo.

@itsgigiahere: Divertiti.

Il suo cellulare squillò, rispose subito, sapeva già chi la stava chiamando.
"Pronto?"
"Mmh."
"A che ora?"
"Non lo so..."
Sbuffò.
"Va bene, come vuoi tu." Disse e poi chiuse la chiamata.

Qualche ora più tardi si trovava compostamente seduta sul sedile posteriore di una delle Rolls Royce che suo padre possedeva

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Qualche ora più tardi si trovava compostamente seduta sul sedile posteriore di una delle Rolls Royce che suo padre possedeva.

Anche se non lo dava a vedere era abbastanza nervosa, aveva lo stomaco chiuso e la gola secca, per questo motivo continuava a bere acqua dalla bottiglietta che si era portata dietro e che a breve avrebbe terminato.

Suo padre, la sua matrigna e i suoi fratelli erano già al ristorante che la stavano aspettando, questa sera avrebbe fatto il suo ingresso in società, ora che aveva ottenuto la laurea tanto bramata era pronta a far vedere a tutti di che pasta è fatta un' Agnelli.

Era pronta a rivoluzionare la Juventus e la Juventus la stava solo aspettando.

L'auto si fermò davanti al ristorante dopo circa quindici minuti che erano partiti.
Strinse le gambe e si morse il labbro, fece un respiro profondo e iniziò a sbattere le palpebre velocemente, anche suo padre lo faceva quando era agitato.

"Signorina Agnelli, siamo arrivati." L'autista la guardò dallo specchietto.

Dai finestrini oscurati poteva vedere i flash delle macchine fotografiche dei giornalisti che la stavano aspettando fuori.

Rivolse uno sguardo all'autista che la conosceva da sempre, deglutì e poi disse:

"Si va in scena."

Lui annuì, scese dalla macchina e andò ad aprirle la portiera.

Ad aspettarla fuori c'era suo padre, che con il rigido smoking le pareva un pinguino.

Le tese il braccio che lei afferrò prontamente, aveva paura di cadere da quei tacchi vertiginosi.

Dopo averle stretto la mano per rassicurarla le si avvicinò all'orecchio e le sussurrò:

"Sei bellissima, tesoro."

Lei gli sorrise, era felice di vederlo dopo tutti quei mesi che aveva passato sopra i libri per ottenere quella dannata laurea che avrebbe lanciato la sua carriera nel marketing.

I fotografi urlavano il suo nome, ma lei non li guardava affatto, il suo sguardo era puntato verso la porta di vetro che era difronte a lei, quello era l'ultimo ostacolo che avrebbe dovuto superare per vincere la sua partita.

Accarezzami l'anima // Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora