trentacinquesimo capitolo

1.3K 30 2
                                    

Provo a nascondermi dietro ad un muro, ma è inutile. Il mio corpo reagisce ed io emetto un suono stridulo di stupore.

I due, sentendolo, smettono di baciarsi e guardano nella mia direzione. Quando Paulo si rende conto che sono io si mette una mano sulla faccia ed impreca in spagnolo.

Mi giro e corro via, anche se la mia fuga non dura più di due minuti scarsi visto che non sono un asso nella corsa e lui è nettamente più veloce di me.

Mi raggiunge quando siamo all'uscita prendendomi il polso.

Provo a liberarmi ma non ne ho nemmeno la forza. Mi sento a pezzi, come se qualcosa mi stesse mangiando da dentro.

"Gaia lascia che ti spieghi."

"Cosa c'è da spiegare? Stavo baciando un'altra, Paulo! Stavi baciando la tua ragazza, come è giusto che sia, no?"

"Io, non - " Non sai nemmeno tu cosa dire! Stai zitto che eviti la figuraccia davanti a tutti."

"Ti prego. Lasciami spiegare."

Mi passo una mano sul viso e ritraggo le lacrime. Mi sento un'idiota, anzi, lo sono. Come ho potuto fidarmi di lui? Come se non avessi mai letto quello che scrivevano i giornali quando stava ancora con Antonella.

Se uno tradisce tradirà sempre.

"Parla, ma non sono sicura che ti ascolterò fino alla fine."

"Non possiamo andare in un altro posto? Più appartato?"Dice guardando la calca di persone che si era fatta attorno a noi.

Annuisco e lo seguo negli spogliatoi.

"Qualche mese fa avevo iniziato a chattare con una ragazza, ma tu questo dovresti saperlo, vero Gigia?"

Mi si blocca il respiro. Ho la gola secca. Non so cosa rispondergli. Semplicemente tengo lo sguardo basso.

"Vedi io con lei mi sentivo normale, io a lei non piacevo, mi disprezzava e chattare con lei era la parte migliore della giornata. Pensavo sempre a lei.

Poi dopo la tua festa di laurea abbiamo passato la serata insieme e mi ero sentito così bene.

A Gigia non avevo pensato e la mattina dopo mi chiesi il perché, ma non lo capivo. Poi tu, o per meglio dire Gigia, è uscita con una sua amica e mi hai chiamato su Instagram! E ti ho vista. Tu non te ne sei accorta perché nemmeno stavi guardando il telefono, ho riconosciuto il tuo profilo.

Poi ho subito riagganciato. Non volevo che tu mi vedessi, ma in quel momento lì che è durato meno di cinque secondi il castello di aspettative che mi ero fatto mi è caduto addosso.

Io volevo incontrare Gigia, volevo capire perché mi odiasse così tanto. Era la mia unica via di fuga da questo mondo fatto di falsità e bugie.

Pensavo che almeno tu e Gigia foste vere. Ma invece siete state false. Allora mi è venuto in mente questo piano... Volevo che tu ti innamorassi di me per poi spezzarti il cuore, volevo che anche tu provassi la stessa cosa che ho provato io quando ti ho vista su quello schermo.

Solo, non mi aspettavo che mi sarei innamorato di te. Mi sono pentito di quello che ho pensato di te. So di aver sbagliato, me lo ripeto tutti i giorni. Penso a mio padre a quello che potrebbe pensare se sapesse tutto questo non mi guarderebbe nemmeno in faccia dallo schifo che gli farei.

So di essere un idiota - " Sì sei un'idiota. Sei il più grande idiota, bastardo che abbia mai incontrato, - dico interrompendolo - sei un uomo di merda, anzi, un uomo non avrebbe fatto così. Tu sei un mezzo uomo. Io non trovo nemmeno le parole per descrivere l'essere che sei. Riesco solo a dirti che mi fai più schifo della merda di un cane." Dico e piano piano sento le lacrime bagnarmi le guance.

"Io non pensavo che Gigia fosse questo per te, non avrei mai pensato che tu provassi questo per lei. Non avrei mai pensato che ti avrei portato a fare questa cazzata, anche se la cazzata più grande l'ho fatta io pensando di piacerti senza che tu avessi dei cazzo di secondi fini, ma ehi, io mi sbaglio sempre." Dico tirando su col naso.

"Ero venuta qui per dirti che devo partire. Devo andare da mia madre perché ha il cancro e non so quando le rimanga ancora su questa terra. Volevo chiederti se volessi venire con me, ma tanto ormai... non ha più senso. Volevo chiederti di starmi accanto perché tu sai cosa significa perdere un genitore, pensavo che tu ci saresti stato, ma anche il mio di castello mi è caduto addosso appena ti ho visto con Oriana."

"Gaia io ti amo! Possiamo costruire insieme un castello migliore. Possiamo fare tutto ciò che vuoi. Hai ragione, so cosa significa perdere un genitore e, credimi, ti giuro che mai vorrei che tu provassi quello che mi è capitato. Ti prego perdonami." Dice inginocchiandosi di fronte a me, abbracciandomi la vita.

"Non posso Paulo. Tu magari non ti rendi conto della gravità della cosa, per te era un gioco - " Gaia, no! Non è più un gioco! Non lo è più da molto tempo. Io ti amo, più della mia vita. Ti prego facciamo come se tutto questo non fosse mai accaduto e ricominciamo da capo. Ricominciamo e facciamo tutto quello che avremmo dovuto fare prima di tutto questo. Ti prego, ti prego, ti prego." Dice bagnando la mia camicetta con le sue lacrime.

"Non posso Paulo. Non posso, è troppo." Dico staccando le braccia dal mio corpo.

Lo guardo e gli dico: " Ora è meglio che tu vada a dare delle spiegazioni alla tua ragazza, mi sembrava un po' confusa prima."

Esco dagli spogliatoi e guardando una ad una le persone presenti dico: " Ragazzi avvisate la stampa perché abbiamo trovato l'anello mancate tra l'uomo e le scimmia."

Poi scappo verso la mia auto in lacrime.

Guido fino a casa, prendo la mia valigia e il biglietto.

Chiamo mio padre e lo avverto del viaggio in California.

Dopo di lui chiamo un taxi e mentre lo aspetto mando un messaggio a Phoebe dicendole che sarei stata a Los Angeles prima del previsto.

Il taxi arriva e mi ci butto dentro.

"All'aeroporto, per favore."

~Spazio autrice ~
Spero abbiate passato un buon primo giorno di scuola!

Accarezzami l'anima // Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora