Capitolo Undici

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Avevamo lasciato Larisa al ristorante con Landon... ma cosa sarà successo dopo? Lui l'avrà veramente portata al suo Dungeon o..? Per scoprirlo, non avete che da leggere questo capitolo!

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11.

Al mio rientro in negozio l’unico pensiero è rivolto al lavoro. Voglio buttarmi a capofitto nel fare qualcosa, qualsiasi cosa che mi tenga occupata la mente e le mani. Voglio potermi dimenticare momentaneamente di Landon. Stare accanto a lui è più difficile del previsto. Ha sbalzi d’umore così improvvisi che mi fa rimanere male. Prima vorrei schiaffeggiarlo, poi baciarlo, e poi di nuovo ancora prenderlo a pugni! Ma come si fa a stargli vicino e sembrare tranquilli? Ogni volta che mi fissa, mi scioglie. È una bomba a mano quella che sgancia nel mio stomaco, una bomba che scoppia puntualmente. Non riesco a capire come si faccia a disinnescarla. No, basta, non posso pensare ancora a lui. Tra poco divento scema. Con un sospiro mi rimetto a lavorare. Stacy non c’è, è dovuta assentarsi per un motivo che neanche ricordo. Quando parlava pensavo a come Landon mangiava il dessert. Maledizione, mi sta proprio friggendo il cervello! E come se non bastasse, il campanellino della porta ha pure suonato. Dio, ti prego fa che non sia lui. Fa che non sia lui. Fa che non sia…

«Ciaaaaao!» Evvai, è Caroline!

«Ehilà, cosa ti porta da queste parti?»

«Mah… non saprei. Una mia amica a teatro ha conosciuto un uomo bellissimo ma non me ne ha ancora parlato!»

«Che amica cattiva!» Fingo di essere indignata, ma alla fine le sorrido, lei che se ne va nel retro a posare una busta recante una nota marca di profumi.

«Allora dolcezza, che ne è stato di lui? L’hai già dimenticato per il belloccio di ieri?»

«Ahm… veramente io…»

«Non farti venire il balbettio, sai? Con me non attacca!» e per come mi agita l’indice davanti al naso, oserei dire che davvero non sta scherzando. Il punto è che non so da dove partire. Di certo non posso dirle che Landon è un Dominatore.

«Non c’è proprio niente tra noi due» dico, ma poi ribatto con più energia. «Assolutamente niente. Niente di niente.» Accidenti, ho esagerato.

«No dico, ma c’ho scritto “Giocondo” in faccia?»

«Caroline eddai, non cominciare. Lo sai come sono fatta no?»

«No, non lo so Larisa. Non lo so più» e stranamente, per come lo dice sembra che sotto ci sia qualcosa di più. «Dopo il college te ne sei andata a vivere con James. Non ci hai più scritto, non ci hai più telefonato e se provavamo a contattarti tu facevi finta di niente. Sei tornata all’improvviso e non sei più la stessa. Pensi davvero che siamo scemi?» Non so cosa ribattere. Landon direbbe “Touchè”, ma io non sono lui. Io resto in silenzio.

«Marika all’inizio pensava che quello stronzo ti avesse fatto il lavaggio del cervello, mentre Marcus si ostinava a dire che eri semplicemente cresciuta. Io invece, cercavo di fare finta di niente nel tentativo di far rimanere il gruppo unito. Ma adesso basta. Mi vuoi dire che è successo? Dov’è finita la Larisa che stava sveglia fino alle quattro di notte per far baldoria? Dov’è finita quella ragazzina che dormiva sui banchi e sognava ad occhi aperti? Dov’è finita quell’amica che non mancava mai di raccontarmi i suoi segreti..?» Eh. Dove vuoi che sia finita? È ancora qui, nascosta sotto chissà quanti chili di cemento. Vorrei davvero poterti dire tutto Caroline, ma c’è che non posso. Non capiresti. Mi diresti che sono stata pazza a chiedere a James di farmi male, e diresti che lui si è comportato da incosciente nell’accettare la mia proposta. Penseresti che siamo stati stupidi entrambe, ma che lui forse ha un po’ più colpe. Lo manderesti alla gogna, e solo per colpa mia. Dimmi Caroline, è giusto questo? È davvero giusto giudicare le azioni di una persona? Tu James neanche lo conoscevi. Ti stava antipatico soltanto perché ti disse che il verde non ti sta bene addosso. E quindi dimmi, ti prego Caroline, dimmi… è davvero giusto dire che ha sbagliato senza neanche provare a metterti nei suoi panni? Sono io ad aver sbagliato. Sono io che l’ho deviato. Sono io che non l’ho mai denunciato…

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