Capitolo 9

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Seven era sparita nel nulla.

Era questo il primo pensiero che assillò il detective. Però, le persone non spariscono. Era fisicamente impossibile. Come era stato possibile?
Che si fosse sbagliato?
Che quello che aveva visto fosse solo un gioco della stanchezza?

No... sapeva quello che aveva visto. E lui non sbagliava mai.

Ricontrollò persino le registrazioni, nell'esatto momento in cui Seven entrò in quel vicolo. E tutto era andato come lo ricordava.

Seven era entrata in quel vicolo cieco e non era più uscita.

Che avesse trovato un'altra via d'uscita o che fosse stata rapita, una cosa era certa: l'aveva persa.

Senza perdere altro tempo, il giovane detective iniziò a supervisionare velocemente le telecamere poste nel raggio di cinque chilometri. Non poteva aver superato quella distanza a piedi. Tuttavia, non vide niente. Lei non c'era, si era completamente volatilizzata nel nulla, lasciando come indizio solo una piuma nera.

Il giorno non tardò ad arrivare e i primi raggi del sole vennero bloccati dalle tende della camera d'albergo.

L si stava mordicchiando la punta del pollice, lo sguardo fisso sullo schermo acceso del monitor. Esattamente alle sette e diciannove del mattino, Seven tornò ad essere inquadrata dalle telecamere. Così come era scomparsa, era riapparsa.

Non vi era alcuna spiegazione logica.

Ha persino tentato di ricreare il percorso eseguito dalla giovane, ma sarebbe stata obbligatoriamente inquadrata dalle telecamere.

Se prima quella giovane era riuscita ad attirare la sua parziale attenzione, adesso aveva gli occhi del detective puntati su di lei.

Nascondeva qualcosa, su questo non vi era alcun dubbio, ed L avrebbe fatto di tutto pur di far luce sulle sue domande.

La corvina si sedette su una panchina. In mano aveva un banalissimo giornale. Non le era mai interessato, però era l'unica sua possibile fonte per scoprire di più su questo Kira. Persino il suo libro non aveva alcuna nuova informazione. Esso accennava solo al fatto che era un soprannome dato a un assassino, come le aveva detto Light il giorno prima.

Iniziò a sfogliare il giornale grigiastro. La carta era così fragile, che si strappò immediatamente, provocando un'espressione di disapprovazione nel volto della giovane. Fortunatamente non era la notizia che cercava, solo un insulso pezzo di cronaca rosa. Sfogliò le pagine, facendo molta più attenzione a non strapparle involontariamente, fino ad arrivare alla pagina dedicata alla cronaca nera.

Scritto in lettere cubitali, regnava il nome Kira. La K scritta con lo stile Old English.

"Un assassino che uccide a distanza. Sembra interessante."

Nessun arma del delitto, nessun testimone e, probabilmente, nessun movente.

Era un pazzo, senza ombra di dubbio.

Forse... nemmeno era umano.

Questi indizi, portarono immediatamente il pensiero di Seven agli Shinigami. Forse, era proprio quello che seguiva Light. Però, sembrava fin troppo pigro per essere un pazzo omicida. In più, non capiva perché dovesse seguire un mortale.

C'erano fin troppe domande nella sua testa, alle quali non poteva dare risposta immediatamente.

I suoi occhi rossi si soffermarono poi su un nome, no... un soprannome. Proprio come Kira ne aveva uno, anche del suo antagonista non si conosceva il vero nome.

L.

Seven non riuscì a nascondere il suo stupore. L. Lo stesso nome dell'amico di Light. Forse sarà stata una coincidenza, però, solo così era riuscita a collegare qualche puntino. Riuscì a capire perché Ryuga mentiva sul suo vero nome e riuscì a dare un senso logico a quella lettera.

Death Note || Another DimensionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora