Un'altra settimana era volata via. Quella mattina, Seven aveva notato Watari prendere una lista, in seguito l'anziano si avviò verso la porta, sistemandosi la giacca nera. Lei lo seguì fino alla porta, facendosi immediatamente notare da quegli occhi gentili.
-Buongiorno, signorina.- Salutò cordialmente, mentre i suoi baffi bianchi si incurvarono, mostrando un dolce sorriso. -Posso fare qualcosa per lei?-
-Dove vai?-
-Sto uscendo per fare la spesa. Vuole venire con me?-
Seven ci pensò su un paio di secondi. L le aveva detto che non doveva andarsene, però si stava annoiando a morte. Insomma! Non aveva viaggiato fra gli universi per rimanere rinchiusa in una buia stanza d'hotel!
Annuì decisa. -Si!- In seguito si precipitò sul tavolino, dove era poggiato il suo libro. Prese l'oggetto, per poi tornare da Watari, regalandogli un sorriso. -Sono pronta.-
La giornata non era delle migliori. L'aria tetra che le nuvole scure creavano, rendevano il paesaggio grigio. I rombi che di tanto in tanto si sentivano, rendevano l'atmosfera meno piacevole e più pericolosa. In giro c'erano solo poche persone, dato il cattivo tempo che minacciava pioggia. Seven teneva in mano un'enorme pacco rosa di pasticceria.
-Sono tutti per Ryuga?- Domandò lei, guardando la spropositata grandezza di quella scatola di cartone. -Non ne mangerà troppi? Ho letto che voi umani potreste prendere il diabete.-
-Non si preoccupi, signorina.- Sorrise lui, voltandosi verso di lei. -Piuttosto, dovrebbe nascondere i suoi dolciumi dal signorino. Sa, non è solito condividerne con altre persone.-
Seven rabbrividì. -Non gli farò toccare i miei macarons nemmeno con un dito!- Erano la sua unica ragione di esistere! Quella droga zuccherata e cioccolatosa così buona da portare qualcuno in Paradiso, anzi, al Giardino con la sola fantasia. E per lei che non poteva accedervi, erano il massimo.
Una piccola goccia bagnò la scatola rosea. Stava per iniziare a piovere.
Fortunatamente erano arrivati alla macchina. Seven si precipitò a salire, seguita da Watari. Avevano appena fatto in tempo: innumerevoli gocce d'acqua avevano iniziato a ticchettare rumorosamente sul tettuccio della vettura. Erano così tante, che sembravano volessero creare un buco nel tetto, solo per bagnare i poveri due malcapitati.
Un lampo fra le nuvole illuminò le strade, seguito da un tuono che minacciava distruzione. Le poche persone ancora per strada, iniziarono a correre sotto l'acqua, coprendosi la testa con borse, zaini e cappotti, almeno quelli che non possedevano l'ombrello. Alcuni si ripararono all'interno di negozi vicini, oppure sotto i tettucci. A mala pena si udivano gli scalpiccii dei passi che disturbano l'acqua posata sul freddo asfalto, coperti dal ticchettare della pioggia, dal soffio del vento e dai rombi di luce.Seven non invidiava affatto gli umani che si erano ritrovati completamente bagnati, sopraffatti dalla forza della natura.
"Avrebbero dovuto ascoltare il meteo." Pensò lei, aprendo la sua bustina bianca stracolma di macarons, per poi portarne uno alla bocca.
-Può togliermi una curiosità, signorina?- Domandò Watari, portando lo sguardo allo specchietto centrale per poter guardare la giovane.
-Certamente.-
-Voi sembrate apprezzare particolarmente i macarons. Come mai?-
Seven si portò l'indice al mento, leccandosi le poche briciole del dolce dalle labbra. -Noi non abbiamo bisogno di mangiare. Siamo già immortali, ciò ci permette di sopravvivere senza acqua e cibo, al contrario di voi. Però...- Ci pensò un'attimo su. -Penso di avere una così detta dipendenza. Forse funziona come gli Shinigami.-
-Come gli Shinigami?-
Lei annuì. -Nemmeno loro hanno bisogno di mangiare. Però, una volta che hanno provato un cibo terreno, ne diventano dipendenti... almeno è quanto è scritto nel mio libro.- Poi lo aprì per controllare che le sue affermazione fossero corrette.
Silenzio.
Spalancò gli occhi, mentre un sentimento di puro panico si insinuò nella sua essenza.
Bianco.
Strinse la presa sulla copertina del libro, notando solo ora di quanto fosse più morbida e fragile.
Vuoto.
Il libro si spezzò in due. Le pagine volarono per tutta l'auto, mentre un paio di ali nere ruppero i vetri laterali del veicolo.
Il povero Watari non ebbe il tempo nemmeno di voltarsi, che Seven spaccò il tetto della vettura, impugnando la sua minacciosa falce. Il volto coperto dai suoi capelli neri lo rendevano ancor più minaccioso di quanto non fosse, mentre l'acqua della pioggia bagnò velocemente la tunica nera dell'essere. Ora, con la strada libera, Seven spiccò il volo, sbattendo le sue maestose ali sulle poltroncine per darsi lo slancio. L'acqua assorbita dalle sue piume e la spinta verso il basso della pioggia sembravano volessero impedirle di arrivare a destinazione, ma niente poteva fermare la sua attuale furia.
Finalmente, individuò l'edificio nel quale alloggiavano. Abbassò la sua quota, fiondandosi in picchiata sul vetro che separava la stanza di L dall'esterno. Nonostante il vetro fosse chiuso, non si sentì alcun suono di rottura, all'entrata dell'angelo. Vi era solo il suono di un respiro calmo.
Silenzio.
Lei aveva attraversato il vetro rendendosi intangibile.
Lui teneva un libro aperto in mano. I suoi occhi si concentrarono sulla lama della falce rivolta verso di lui. Il suo candido collo veniva sfiorato dalla fredda lama mortale.
Seven, alle sue spalle, richiuse le sue ali, mentre con tono calmo, lo stesso calmo di un'omicida che sta per giustiziare la propria preda, lo riprese.
-Molla il mio libro, Mortale.-
Spazio autrice
Mai far arrabbiare Seven. Appuntato.
Buon lunedì, Angioletti!
Si si. La scorsa settimana non è uscito il cap. Scus. Ero occupata a studiare e me ne sono dimenticata. Rip-Ma eccomi qui!
Come vi è parso il capitolo? Piaciuto? È noioso? Errori? Lasciate una stellina, un commentino e ci rivediamo Lunedì!
Zau!
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Death Note || Another Dimension
FanficTrascorreva una vita noiosa ed eterna. Un'entità sottovalutata dai suoi simili perché non compiva i propri doveri. Lei è diversa e come tale deve fare cose diverse. Spingersi oltre. Solo quando avrà superato quel confine, saprà che è solo l'inizi...