Capitolo 16

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-Intendevo voi umani.-

Creature così fragili, ma potenti. Erano privi di pelo, zanne e artigli. Non avevano pelle resistente o zampe lunghe per correre velocemente. Eppure, erano riusciti a costruire una civiltà, scalando la piramide alimentare e conquistando la cima.
Pieni di ingegno, ma stupidità. Esseri capaci di costruire attrezzi per supportare il loro fragile corpo, crearne altri per eliminarsi fra di loro.
Egoisti, ma generosi. Capaci di pensare solo a loro stessi e alle loro vite, ma capaci anche di salvarne una.
Gli umani erano creature veramente contraddittorie. Non si rendevano conto della loro potenza e di quanto una loro decisione segnava il confine fra la vita e la morte.

-Sono un Angelo della Morte. Uno Shinitenshi, se preferisci.- Si presentò la corvina, sistemandosi i capelli sul lato destro del collo, lasciandoli dondolare beatamente.

Il detective quasi non credeva ai suoi occhi. Insomma, si era preparato a qualsiasi eventualità, ma... un'essere sovrannaturale? Eppure, era lì, davanti ai suoi occhi con quelle enormi ali nere. La sua pelle ancor più bianca, cadaverica e paragonabile a quella del detective.

-Uhm.- Il giovane riuscì a mugugnare solo quello, mentre metabolizzava quella figura che stagliava dinnanzi al suo misero corpo. Gli bastò un minuto per realizzare quanto stesse accadendo. -Shinitenshi... Angelo della Morte... capisco.- Si mordicchiò la punta del pollice. -Dimmi. Seven è veramente il tuo nome?-

La corvina sorrise per poi scuotere la testa. -Noi Angeli della Morte non abbiamo nome. Viviamo con l'unico scopo di guidare un'anima verso il Giardino.- Poi mostrò la sua falce. -Oppure di eliminarla, una volta uscita dal suo corpo mortale.- Strinse le dita che impugnavano la sua arma e questa si tramutò in fumo nero, che si dissolse nell'aria, fino a scomparire. -Tuttavia, in questo mondo ho dovuto inventarmi un nome per apparire più normale ai vostri occhi. Ho scelto Seven in quanto sono la settima sorella angelica.-

-Quindi hai altri sei fratelli maggiori.-

Lei annuì. -Ma loro, beh... sono rimasti a casa. Non sanno nemmeno che sono qui, quindi non ti recheranno alcun problema.-

-E come faccio a sapere che questa volta non stai mentendo?-

Il candido sorriso della corvina e gli occhi semisocchiusi trasmettevano tranquillità. -Perché noi non possiamo mentire. Beh... possiamo, però le nostre pupille si ingradirebbero a tal punto da far diventare gli occhi neri.-

-Perché mi stai dicendo tutto questo?-

-Hai il più bel bianco che io abbia mai visto in vita mia.-

Il più bel... bianco? Che intendeva?

-Bianco?-

-Il tuo nome.- La corvina sobbalzò. -Scusami, non te l'ho ancora detto.- Gli indicò il volto. -Noi abbiamo molte cose in comune con gli Shinigami, dopotutto, siamo come cugini universali. Possiamo entrambi vedere il nome e la data di morte di chi di stiamo guardando.-

"Come Kira."

-Tuttavia, gli Shinigami hanno bisogno di rubare gli anni di vita di un'umano per sopravvivere. Mentre noi siamo immortali. Abbiamo solo il compito di guida. Per questo, quando guardiamo il volto di una persona, non solo ci viene dato il nome e la data di morte, ma anche un colore.- Seven alzò tre dita: il pollice, l'indice e il medio. -Sono tre colori: il nero, per le anime che sono destinate a essere eliminate dalla nostra falce; il grigio, per quelle anime che possono ancora salvarsi; infine, il bianco, per quelle anime che dobbiamo condurre al Giardino.- Abbassò tutte e tre le dita. -Tu hai il più bel bianco che io abbia mai visto. È per questo che ho deciso di rivelarmi a te e smettere di nascondermi... l'ho fatto anche perché avevi capito che nascondevo qualcosa di grosso. Sei un'umano interessante, L.-

-Ryuga.- Aggiunse lui. -Continua a chiamarmi Ryuga.-

La ragazza sbuffò. -È difficile chiamarti con un nome falso quando leggo quello vero ogni volta che ti guardo in faccia.- Si lamentò lei, per poi sospirare. -Immagino di dovermene andare ora, no?- Dopotutto, si stava facendo tardi e sapeva che gli umani avevano bisogno di dormire per recuperare le energie. Non voleva disturbare oltre.

-Immagini male.- La interruppe lui. Non avrebbe lasciato una mina vagante come Seven in giro a combinare chissà quale guaio. -Da oggi resterai qui, dove potrò tenerti d'occhio ventiquattr'ore su ventiquattro. Hai ancora molto da spiegarmi.-

Lei sorrise con fare innocente a quell'ordine. Era evidente come volesse studiarla. Beh... lei, d'altro canto, non nascondeva di voler studiare lui. E la risposta non si fece attendere oltre.

-Come preferisci.-

Spazio autrice

Buon Lunedì a tutti!
Come vi è parso questo capitolino? Spero vi sia piaciuto. E di non aver lasciato qualche orrore grammaticale in giro. Non ho avuto tutto questo tempo per ricontrollarlo, ultimamente. Quindi abbiate pietà XD

Voi lasciate un commentino, una stellina e ci rivediamo Lunedì!
Zau!

Death Note || Another DimensionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora