Capitolo 1

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Che i miei genitori si fossero rincoglioniti si era capito quando mi avevano detto: "Quest'estate vai da tuo fratello a Londra, non sei contenta?"

Considerando che non lo vedo da più di due anni, perché da quando è andato ad X-Factor non è più tornato a casa, e il suo unico messaggio era arrivato il giorno del mio compleanno, no, mamma, non sono contenta.

E ovviamente, come se non bastasse, c'erano pure i suoi amichetti... Perfetto!

La mattina della partenza mi svegliai sbuffando, mi vestii velocemente e per le scale urlai un "Buongiorno!" ai miei.

Mio papà mi sorrise a mo' di saluto, e mia mamma mi scoccò un bacio sulla guancia.

"A che ora parte l'aereo?" chiesi sgranocchiando un paio di biscotti.

"Alle due, ti portiamo noi?" rispose mio papà, sorseggiando il caffè mattutino.

"No, no. Mi accompagna Luke, tranquilli" Sorrisi.

Luke Hemmings, mio migliore amico dalla prima media. Unica persona che mi sopporta - eccetto i miei genitori -.

Salutai velocemente i miei e salii in camera.

Mi buttai sul letto, e dopo poco il mio telefono iniziò a vibrare.

Risposi, sorridendo.

"Hey, Emi"

"Ciao Luke..."

"Usciamo prima di andare all'aeroporto?" Mi chiese.

"Mh... Okay, a che ora passi?"

"Tra dieci minuti, preparati piccola. A dopo".

Mi chiuse la chiamata in faccia, sapendo che gli avrei urlato dietro per il tempo che mi aveva dato per prepararmi.

"Dieci minuti!" Dissi a bassa voce, sbuffando.

Mi avviai verso l'armadio, tirando fuori un paio di shorts e una canotta azzurra.

Mi posizionai davanti allo specchio.

Emily Tomlinson, sorella di quel deficiente di Louis Tomlinson. 1 metro e 68, 16 anni, le forme al punto giusto, boccoli castani e occhi verdi.

Sentii il campanello suonare quando finii di mettere la matita nera sugli occhi.

"Ciao Luke!" Sentii mia mamma salutarlo, era arrivato.

La porta si aprì, facendo entrare il mio migliore amico in tutta la sua figaggine.

"Piccola, eccoti"

Mi abbracciò fino a soffocarmi, ma a me andava bene.

"Usciamo?" Mi sussurrò all'orecchio.

Annuii, presi la borsa e salutando i miei uscimmo.

Mi avvolse le spalle con un braccio, facendomi avvicinare.

"Luke?"

Si girò, facendomi un sorriso. "Sì?"

"Posso partire con una tua maglia?" Chiesi.

Ero maledettamente drogata del suo profumo, infatti di suo avevo già una felpa. E bastardo com'era me lo fece anche notare.

"Ma non hai già la felpa?" Chiese, mettendosi a ridere.

Finsi un broncio improvvisato, fino a quando mi sussurrò un "Va bene" all'orecchio.

Gli stampai un bacio sulle labbra, come sempre, da migliori amici.

"Grazie tigre!" Esclamai portando indietro la testa, prima di aprirmi in una risata.

My Summer Love [H.S]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora