Capitolo.XVII Il tunnel di Monowitz.

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Finalmente eravamo tornati tutti insieme. Tom mi spiegò cosa gli era successo a Philippe e Erick e io lì spiegai come mi ero procurata la ferita alla gamba. I soldati avevano tutte le armi sguainate e il soldato Brown sembrava il più duro del gruppo. Era tutto cosi cupo, così oscuro, nessuno di noi parlava e camminavamo soltanto verso il tunnel di Monowitz. Ormai non ci dovevamo più preoccupare del boia di Auschwitz, era scoppiato insieme al povero Kennedy, e tutti ora erano più sicuri e più tranquilli sapendo che era morto. Jennifer e Alexia si tenevano per mano impaurite e guardando a destra e a sinistra mentre alcuni Marine si fumavano un bel sigaro. Solo Ron appoggiato sulla spalla di Tom era nervoso, gridava dal dolore e si mangiava le unghie.

Agente Brow: Ti chiami Ron vero, chiudi quella cazzo di bocca sennò ci sentiranno.

Ron: Volevo vedere se eri tu al mio posto!!

Marine Brown: So che fa male, ehi Madison dammi un antidolorifico che glielo inietto.

Marine Madison: Certo tieni, fargli chiudere quella bocca.

Brown senza nessuna delicatezza gli iniettó l' antidolorifico con forza facendolo gridare Ron ancora di più.

Ron: Bastardo, non hai delicatezza.

Marine Brown: Scusami femminuccia.

Mentre Ron e Brown si litigavano cominciarono a uscire di nuovo quelle strani voci terrificanti e macabre. Però tutto a un tratto queste voci si fermarono per dare spazio a una voce di un uomo ancora più rauca e inquietante.

???: Vi lascerò andare al tunnel. Ma scoprirete che il Campo di Lavoro di Monowitz è più terrificante e più insidioso. Ahahaha.

Tom: Bastardo per colpa tua sono morti i miei amici!!!

???: Non ti preoccupare, lì raggiungerai anche tu.

La voce dell'uomo misterioso era sparita e ritornarono di nuovo quelle voci paranormali e irreali di prima. Finalmente eravamo nella porta del tunnel ed entrammo per arrivare all'altro complesso.

Il campo dei morti (REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora