Capitolo II. Il boia di Auschwitz

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Intanto in polonia un uomo e una donna di origine francese si erano diretti al grande e terrificante campo di Auschwitz. Erano accompagnati da delle guide che sapevano sul posto, l'uomo vide con molto fascino e un po di incredulità il campo di concentramento e la donna si impaurì di quello che era rimasto, sembrava un campo dei morti. L'uomo si chiamava Donadel Rabiot e la donna insieme a lui era sua moglie e si chiamava Clara Donadel.

Guida: Signori, e meglio uscire dopo la sera da questo posto?

Sign.Clara: Perché? chiese la donna in modo sospettita

Guida: Perché di sera succedono cose paranormali, già un gruppo di turisti è scomparso.

Sign.Rabiot: Non credo molto a queste cose, ma se lo dite voi andiamocene.

Così il gruppo andava verso il cancello d'uscita, ma quando la guida turistica spinse sulla maniglia del cancello per aprirlo, non si apriva, erano rimasti chiusi dentro. Non potevano più uscire dal cancello principale, e cominciarono a sentire delle strane grida di sofferenza, facevano tremare le ossa e una voce molto rauca e rovinata disse "Morirete in questo posto, se non troverete un'altra uscita".

Sign.Clara: Che sta succedendo', che succede cazzo, esclamò la signora in preda al panico.

Guida Tur: Non lo so, ma dobbiamo trovare una via d'uscita.

Sign.Rabiot: Non voglio morire in questo cazzo di posto.

Cosi camminavano per trovare una via d'uscita, ma davanti a loro apparve un bambino senza capelli e con gli occhi che fissava il vuoto, aveva una veste bianca rovinata e sporca e sull'avambraccio sinistro aveva un numero, il numero 9 e con una voce molto fina disse:

Bambino strano: Aiutatemi, Aiutatemi, ben presto il boia di Auschwitz arriverà.

Guida Tur: Chi è il boia di Auschwitz? È tu come sei finito qui?

Bambino strano: Io sono finito qua, come tutti gli altri, preso con la forza da uomini che mi facevano paura, la storia fa paura, Aiutatemi, Aiutatemi.

Sign.Rabiot: Non è che quello è un fantasma, maledizione.

Tutto a un tratto il bambino scomparve alla vista dei poveri uomini e la Sign.Clara gridava "fantasma, fantasma" dalla paura e appena disse l'ultima parola, il bambino strano si materializzó dietro di lei, accoltellandola a sangue con un grande coltello da cucina. La donna cadde a terra con la bocca spalancata, con il sangue che gli colava dalle parti del corpo ferite, il marito gridava con squarciagola il nome della moglie e ma ormai non poteva più sentire niente, era già andata all'altromondo.

Bambino strano: Morte, Morte, sofferenza, sangue.

Sign.Rabiot: Bastardo, hai ucciso mia moglie, maledizione esclamò disperato con le lacrime agli occhi.

Guida.Tur: Dobbiamo scappare, se no ci ucciderá anche a noi.

Così iniziarono a scappare con passi molto veloci mentre il piccolo demonietto li inseguiva camminando con passi molto lenti. Mentre scappavano all'orizzonte videro un uomo con una maschera bianca, era molto robusto e indossava dei vestiti rovinati di colore verde, tra le mani teneva una grossa machete di colore bianca, dalla lama dell'arma già scendevano delle gocce di sangue, intorno a lui già c'erano dei cadaveri senza mani o teste, e alcuni corpi erano aperti.

Sign.Rabiot: Non mi dire.... che quelli sono i vecchi turisti, esclamò spaventato.

Guida.Tur: Si quelli sono i vecchi turisti....

Sign.Rabiot: Quello deve essere il Boia di Auschwitz, ti prego lasciaci andare via da questo posto.

Il boia non rispose alla richiesta del povero uomo e pian pian si avvicinò a loro con passi molto veloci. I due uomini ormai erano stanchi per la fatica e il Sign.Rabiot cadde a terra, con la grande Machete il boia gli taglió la testa e poi passó altre parti del corpo colpendolo senza nessuna pietà. Non era rimasto quasi nulla del corpo del povero Sign.Rabiot, l'unica parte che gli era rimasta era la gamba destra, il boia gli stacco anche con le sue sporche mani il fegato, mettendolo insieme a tutte le parti del corpo in un grande sacco dipinto dal sangue delle vittime uccise.

Guida Tur: Dio, Dio, Dio, sei un mostro, gridava disperato e con gli occhi pieni di paura.

???: No ti sbagli, i veri mostri non siamo noi, sono gli uomini che hanno costruito questo posto bagnandolo di sangue da poveri innocenti.

Guida Tur.: Chi sei tu? Esci fuori.

???: No, non avrai il tempo di vedermi in faccia, perché morirai.

Un sacco di bambini con la veste bianca e con diversi numeri posti sull'avambraccio si avvicinavano alla loro preda, il povero uomo piangeva dalla paura e dalla disperazione mentre i piccoli demonietti gridavano in coro.

Bambini strani: Decapitazione, Decapitazione, sangue, mutilazioni, sofferenza.

E così fu, il povero uomo venne accoltellato da circa venti bambini con una violenza inaudita, il sangue usciva a destra e a sinistra bagnando i volti assassini dei piccoli demoni. Il giorno dopo al telegiornale non era uscita nessuna notizia di quell'orrore, il governo e la stampa insabbiava ancora tutto, non sapendo che altri turisti stavano arrivando sul posto.

Il campo dei morti (REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora