Capitolo.XXXII Nella tana dei predatori

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C'era solo il buoi davanti a me, ero solo e disperso in questa valle dominata dal nero. Con me non c'era più Jennifer, ero rimasto solo con la mia anima e i miei ricordi.  Tutto a un tratto aprí gli occhi, eravamo legati a un palo,  vicino a me c'era un Jennifer che piangeva, non avevo solo le braccia legate ma anche la bocca per non farla gridare.  Pensavo che una volta ucciso il boia eravamo sicuri ma mi ero sbagliato, altri volevano la nostra vita e questa volta addirittura mangiarci. In qualche modo ci dovevamo liberare perché sennò finivamo in pasto ai quei luridi cannibali. Nella tasca di Jennifer c'era un coltello da cucina,  forse l'aveva preso quando era insieme al soldato Trevor.  Leonard come sempre riuscì a fuggire dalle grinfie dei cattivi e forse come sempre stava inseguendo i passi dei nostri rapitori.  Non era tanto difficile capire cosa ci volevano fare,  sul tavolo c'era un bisturi e una grande mannaia e sul fuoco della cucina c'era una pentola. All'interno della pentola c'era il brodino che bolliva e già il fumo usciva dal contenitore.  Ewelina per la felicità baciava il suo fidanzato e contenti in coro gridavano che oggi c'era un buon pasto da mettere sotto i denti. Andrezej l'ha prese dalla mano e andarono in una piccola stanza della baracca a fare l'amore. Questa poteva essere la  nostra piccola opportunità per scappare e andarcene da questo posto. 

Jason: Emily,  tu hai un coltello nella tasca,  prendilo puoi liberarti e liberare anche a me.

Jennifer non poteva parlare, aveva la bocca legata e mostrava segni di ascolto, era presa dal panico e dalla paura. Intanto nella piano di sopra si sentivano le grida di Eweline che si stava eccitando col suo fidanzato a letto.

Jason: Dai Jenny, fatti forza.  Solo tu ora puoi salvarci da questa situazione.  So che hai paura di morire e ti capisco molto bene perché anch'io ho paura, ma non di morire, ma di perderti. Dai Jenny io sono con te.

Jenny per fortuna si era fatta forza e con allungò le sue mani per arrivare al coltello che aveva in tasca. Per la prima volta non ci arrivó ma poi finalmente lo prese e con la punta del coltello verso sotto riuscì a slegarsi le mani e a togliersi le corde dalla bocca. A passi lenti si avvicinò e sempre con il coltello da cucina riuscì a togliermi le corde dalla mani. Finalmente eravamo liberi di andarcene. Ma tutto a un tratto Andrezej era davanti a noi nudo con i boxer che ci batteva le mani.

Andrezej: Non avete capito, non riuscirete a scappare.

Ewelina: Dovevamo ucciderli mentre erano svenuti, maledizione.

Jason: Invece si.

Tutto a un tratto intervenne Leonard che con un morso sul collo di Andrezej l'ho aveva ucciso. Ewelina rimase a bocca aperta vedendo il suo fidanzato ucciso dal cane e prese il coltello per ucciderlo. Ewelina andò dal cane con il coltello tra le mani ma Jennifer l'ha colpì con conficcandogli il coltello nel petto  sporcandosi le mani di sangue.

Jennifer: Muori puttana.

Jason: Dai andiamocene da qui.

Jennifer: Certo Jason.

Dopo il peggio Jennifer avvicinò le sue labbra alle mie e ci baciammo sorridendo e abbracciandoci forte dalla gioia.

Il campo dei morti (REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora