Gennaio,il mese del freddo e della neve.Non a New York però.
Il primo mese dell'anno volgeva al termine e non vi era neanche l'ombra di un fiocco di neve nella "Grande mela",la temperatura si aggirava intorno ai 14 gradi,troppi per essere in pieno inverno.
Forse era questo che turbava Jack,che con i suoi occhi color ghiaccio fissava il cielo in attesa dell' autobus delle 8.
O forse era altro.Come l'aver lasciato la sua casa,la sua famiglia nel Maine per frequentare l'università in una delle città più importanti al mondo.
Questo perché lui aveva un sogno e lo voleva realizzare a tutti i costi.
"Ecco qui il nostro giornalista più famoso" ironizzo' un ragazzo biondo all'arrivo di Jack davanti alla scuola.
J :"Divertente Kristoff,ti sei forse dimenticato che quella del giornalista è anche la tua di ambizione?"
K :"Suvvia Jack,volevo solamente sdrammatizzare dato che ci aspettano 8 ore di lezione di cui ben 4 con il noiosissimo professor Smith".
Jack sorrise divertito alla risposta dell'amico.
Alcune lezioni erano davvero noiose,ma erano sacrifici che il ragazzo dai capelli color neve doveva accettare se voleva diventare uno dei giornalisti più famosi al mondo.
Finita la giornata universitaria i due ragazzi si fermarono in un bar vicino.
J :"Non vedo l'ora di laurearmi,non ne posso più di studiare"
K :"Coraggio,oramai è questione di pochi mesi,a proposito,hai già iniziato lo studio?"
"Di un po',vuoi davvero tirarmi su di morale oppure non farmi dormire di notte per l'ansia?" domandò ironico Jack. Entrambi scoppiarono a ridere.
D'altronde è questo che fanno i veri amici,si supportano sempre.
Poco dopo i due uscirono dal bar e dopo essersi salutati si avviarono verso le proprie abitazioni,ma questa volta Jack decise di tornare a piedi,nonostante la mezz'ora di camminata che lo aspettava.
Dopotutto,a lui non dispiaceva affatto camminare,lo aiutava a rilassarsi e a distrarsi dallo stress per gli ultimi esami o alla sua nostalgia per casa,che materialmente non era più tale da ben 5 anni,ma in cuor suo lo era ancora.
A metà del tragitto si imbatte' in un elegante edificio piuttosto grande che si rivelò essere un'università privata.
"Strano" pensò "Non mi ero accorto che qui ci fosse una scuola".
Il ragazzo rimase incantato dalla struttura dell'edificio,che lo faceva sembrare una piccola villa.
Improvvisamente però,qualcosa,o meglio,qualcuno,urto' Jack facendolo cadere insieme al suo zaino a tracolla.
"Ahi!" esclamò,e fu nel momento in cui alzò lo sguardo che la vide.
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I primi fiocchi
FanfictionCosa succederebbe se Jack e Elsa si incontrassero ai giorni nostri? Scopritelo leggendo questa nuova storia a tema Jelsa