CAPITOLO 10

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L'impresa non era affatto semplice,
l'unica cosa che Jack sapeva riguardo al padre e alla sorella di Elsa era che abitavano nel Maine,proprio il luogo da dove veniva lui.
Avrebbe provato a chiedere ai suoi genitori,ma lui non conosceva né il suo nome né il suo cognome,sapeva soltanto il nome della figlia,Anna.Troppo poco.
Allora,dato che Idun Arendel era un personaggio di spicco a New York,Jack provò a cercare informazioni su di lei sul web nella speranza di scoprire qualcosa sul conto della famiglia di Elsa.Tuttavia,trovò solamente informazioni riguardo alla carriera di Idun,ma di informazioni personali nessuna traccia.
Stava per perdere le speranze,quando si ricordò che Kristoff aveva fatto qualche accenno al marito di Idun.
Jack,rivitalizzato da una nuova speranza,chiamò Kristoff.
K :"Ehi Jack,ti sei ripreso?"
J :"Si,abbastanza...senti,devo chiederti un favore"
K :"Dimmi pure"
J :"Ti ricordi quando un po' di tempo fa mi avevi detto qualcosa riguardo alla famiglia di Elsa?"
K :"Ehm...si...come mai me lo chiedi?"
J :"Sai come si chiama suo padre?"
K :"Uhm,ricordo solo il suo cognome,Andersen"
J :"Ok,grazie" 
"È già qualcosa" pensò Jack,anche se non era ancora sufficiente.
"Però..." continuò Kristoff "A casa mia ho da qualche parte un articolo di giornale di anni fa dove c'è una foto di lui con la moglie,se vuoi te lo porto".
Jack :"Uao!Grazie mille amico!Senti,domani sera ti offro una pizza e ti racconterò tutto,te lo devo"
Kristoff :"Beh,grazie Jack,ci vediamo domani allora" .
Jack :"A domani Kris"
Jack era estasiato,ora forse l'impresa non sarebbe stata poi così impossibile.
La sera seguente,Kristoff si era offerto di dare un passaggio con la sua auto a Jack e insieme andarono in una pizzeria italiana non molto distante da Times Square,non era delle più economiche,ma era una delle pizzerie preferite dei due amici.
Il locale era pieno,era pur sempre sabato sera,i due chiacchierarono a lungo e Jack decise di raccontargli quello che era successo con Elsa,compreso la sua storia.
"Non ci posso credere" commentò Kristoff al termine del racconto.
K :"Poverina,deve essere stata durissima una situazione del genere"
J :"Già,e ti chiedo di non raccontarlo in giro,non sarebbe giusto"
K :"Concordo con te,e quello che hai intenzione di fare è davvero un grande gesto,ci tieni davvero tanto a lei,eh?"
J :"Già...."
Usciti dalla pizzeria Kristoff tirò fuori dal cruscotto della sua macchina un quotidiano assai vecchio.
K :"Ecco a te,è in prima pagina,erano appena arrivati a New York".
Jack aveva finalmente conosciuto l'aspetto del signor Andersen,era un uomo piuttosto alto dai capelli corti e castani e con dei baffi perfettamente in ordine.
J :"John Andersen...,aspetta un attimo,come mai avevi ancora un giornale di 6 anni fa?"
K :"Beh,vedi,non te l'ho mai detto,ma prima di iniziare l'università amavo collezionare giornali di vario genere,e questo è uno dei motivi per cui ho scelto di studiare giornalismo".
J :"Però,che storia.Comunque,non so come ringraziarti,mi hai aiutato tantissimo"
K :"È a questo che servono gli amici no?"
Jack sorrise.Ora sapeva chi cercare,tuttavia non sapeva ancora diverse cose sul conto di John Andersen.Sapeva che abitava nel Maine,ma dove?
Decise che,sperando in un colpo di fortuna,l'indomani avrebbe telefonato ai suoi genitori.

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