Era una ragazza più o meno della sua età.
"Chiedo scusa" disse in modo piuttosto freddo ma Jack non ci fece caso poiché incantato dalla sua bellezza.
I suoi occhi erano di un azzurro tanto intenso da "ipnotizzare" chiunque,i suoi capelli erano di un biondo chiaro legati in un'elegante treccia che poggiava sulla spalla destra e aveva una carnagione molto chiara.
"N...nessun p...problem...a?" appena tornato alla realtà Jack si accorse che era già andata via.
Decise dunque di rialzarsi e riprendere il cammino verso casa.
Viveva al 4° piano di un palazzo in un appartamento con tre stanze,per uno che abitava da solo era più che sufficiente.
Andò a letto presto,come era abituato a fare da quando aveva iniziato l'università,ma certi pensieri gli impedirono di dormire.
"Certo che era davvero carina" disse una vocina dentro la sua testa.
"Ma no,cosa sto dicendo?Ho altro a cui pensare,non ho tempo per certe cose" replicò a se stesso.
Jack era sempre stato un ragazzo molto serio in quello che faceva,aveva un obiettivo e voleva raggiungerlo a tutti i costi,eppure quella notte fece strani sogni.
Sogni che lo tormentarono anche il mattino seguente.
K :"Uao,hai delle belle occhiaie,nottata difficile eh?"
J :"Già"
K :"Come mai?"
Jack non avrebbe voluto raccontargli quello che era successo il giorno prima ma Kristoff avrebbe continuato a fargli domande per tutta la giornata e così decise di vuotare il sacco.
J :"Ho incontrato una ragazza"
E iniziò a parlargli di quello che era accaduto lo scorso pomeriggio.
K :"Direi che hai preso una bella cotta amico mio"
J :"Ma se l'ho vista solo per un istante"
K :"Si chiama colpo di fulmine,e poi l'hai sognata,questo è un sintomo inconfondibile"
J :Sarà,ma passerà in fretta"
"Questo lo dici tu" replicò Kristoff guadagnandosi un'occhiataccia da parte dell' amico.
Verso sera,terminate le lezioni,Jack decise di fare la strada di ritorno nuovamente a piedi,forse tutti i torti Kristoff non li aveva.
"Uhm,se non sbaglio dovrebbe uscire tra poco" pensò il ragazzo.
Infatti,poco dopo lei uscì dell'edificio e Jack fece finta di essere passato di lì per caso.
J :"Oh,ehm,...salve"
"Salve" ricambio' la ragazza perplessa.
J :"Mi chiamo Jack Frost,sa,il ragazzo che ieri..."
"Ho fatto accidentalmente cadere,e se non sbaglio,a cui ho già chiesto scusa"
Rispose freddamente la giovane donna.
"Oh,non ho nessun rancore per il fatto di ieri" disse un imbarazzato Jack.
"Volevo sapere il suo nome" continuò sempre più imbarazzato Jack.
"Mi chiamo Elsa,e se non c'è altro,dovrei andare adesso,non ho tempo da perdere".E se ne andò.
"Di certo non brilla in simpatia" pensò Jack leggermente seccato.
Tuttavia,mentre si allontanava da lui
il volto della ragazza sembrava tormentato.
Era il rimorso per come aveva trattato quel giovane ragazzo che voleva solamente essere gentile con lei?

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I primi fiocchi
أدب الهواةCosa succederebbe se Jack e Elsa si incontrassero ai giorni nostri? Scopritelo leggendo questa nuova storia a tema Jelsa