Il sabato arrivò presto,così come l'ora dell'appuntamento.
Jack aveva da poco finito di dare una riordinata al suo appartamento,tra poco sarebbe arrivata Elsa e voleva che tutto andasse per il meglio.
Tuttavia era teso,era la prima volta che invitava una ragazza a casa sua e non sapeva come comportarsi.Certo,
voleva conoscerla meglio,ma se le avesse chiesto qualcosa che poteva farla arrabbiare?D'altronde non aveva un bel caratterino...
La sua ansia aumentò e non si trasformò in panico solo perché qualcuno suonò il campanello,era lei.
Indossava un cappotto azzurro e aveva un cappuccio in testa,si stava guardando intorno per essere sicura che sua madre non fosse nei paraggi,non le piaceva mentire, eppure era stata costretta a farlo.
Passò qualche secondo prima che la porta di quel palazzo dall'aria un po' trascurata si aprì.
J :"Ciao"
E :"Ciao...,ehm,è permesso?"
J :" Ma certo,entra"
Salirono le scale fino al quarto piano e giunsero all'appartamento.
Una volta entrati Jack fece posare il cappotto a Elsa e lo mise sull'appendiabiti.
"Grazie" disse lei un po' in imbarazzo.
J :"Dovere.Ecco,ehm,qui è dove vivo.Non è molto grande,ma..."
"Tranquillo,è accogliente,é questo che conta no?" rispose in tono gentile Elsa.Anche lei,come Jack,aveva un po' di ansia in quel momento.
J :"Oh che sbadato,prego siediti pure,ho preparato il tè,tra poco sarà pronto"
Elsa si sedette al tavolo in legno,non era molto grande ed era situato al centro del salotto che comprendeva la cucina.
Dopo un breve momento di silenzio,i due stavano provando una forte sensazione di imbarazzo,Jack cercò di rompere il ghiaccio.
J :"Niente neve neanche oggi a quanto pare"
"Ma che razza di domanda è?" pensò il ragazzo.
E :"Ti piace la neve?"
J :"Decisamente,adoro i paesaggi innevati,mi danno una sensazione di relax più di ogni altra cosa,e poi fare la lotta a palle di neve è il mio sport preferito.
La ragazza sorrise,anche se sembrava più un sorriso malinconico.
"Ho..forse detto qualcosa che non va?"
domandò preoccupato Jack.
E :"No,no...non ti preoccupare,é solo che...odio la neve"
J :"Oh"
Avrebbe voluto chiederle il motivo ma intuiva che sarebbe stata una di quelle domande da non fare.
Ci fu di nuovo un breve momento di silenzio.
J :"Il tè è pronto"
I due,accompagnati dal sapore del tè,iniziarono a raccontarsi qualcosa delle loro vite,per conoscersi meglio.
E :"Vivi qui da solo?"
J :"Eh sì,i miei abitano nel Maine"
E :"Così lontano?"
J :"Già,sono venuto qui per frequentare l'università,era il modo migliore per raggiungere il mio obiettivo"
E :"Quale sarebbe?"
J :"Diventare un giornalista famoso,magari uno dei migliori al mondo..."
E :"Uao,pensi proprio in grande"
Jack annuì un po' imbarazzato.
J :"E tu invece?So che frequenti l'università privata,ma nient'altro"
E :"Beh ecco,studio medicina per diventare dottoressa"
"Quindi oltre al giornalista più famoso avremo anche la dottoressa più brava al mondo" disse divertito Jack.
Elsa arrossi' e questa volte non trattenne una dolce risata.
Il ragazzo la vide per la prima volta sotto un'altro aspetto,era così bella quando rideva,eppure lo faceva di rado...
Elsa si ricompose e decise che si era fatto tardi.
E :"Beh,i..io dovrei andare adesso,mi ha fatto molto piacere venire qui,ti ringrazio"
J :"Il piacere é stato mio,credimi.Oh aspetta,perché non ci scambiamo il numero di telefono?Così,non so,se ti va,potremmo incontrarci ancora,oltre all'ingresso della tua scuola intendo.
Elsa rimase spiazzata,le aveva chiesto il numero di telefono,lui teneva davvero a lei?
Esitò un momento,poi accettò e Jack dentro di sé esulto',forse provava davvero qualcosa per lei.
Così come Elsa andò via felice.Felice come non lo era mai stata da tanto tempo.

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I primi fiocchi
FanfictionCosa succederebbe se Jack e Elsa si incontrassero ai giorni nostri? Scopritelo leggendo questa nuova storia a tema Jelsa