03: Ritirata

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Willis solcava gli arbusti più alti con determinata velocità, non rendendosi neanche conto di quelli più acuminati che gli rigavano le braccia.
Non aveva di certo l'esperienza dei vecchi sette digiprescelti, che vent'anni fa avevano mappato anche le piante di quei posti, e li conoscevano meglio dei cortili delle scuole di Shibuya, a Tokyo.

Ed era per questo che Willis non sapesse neanche dove poggiare le suole, come schivare le pozze di fango ed evitare le pungenti spine di quelle paròdie bianche che circondavano la zona.

"Davis!"

E non aveva neanche il tempo di curarsi del sangue che gli si era fatto strada fra i gomiti, e adesso gli rigava gli avambracci.

"Daaaviss!"

Willis sapeva soltanto che doveva correre.

"Maledizione..."

Più veloce che poteva.

"Dav..."

Il ritorno di fiamma di una granata di fuoco di Flamedramon gli bruciò mezzo gilet, mentre Davis fece in tempo ad afferrarlo per il bavero della giacca e a scaraventarlo in terra con lui per evitare un incenerimento.

"Ma si può sapere dove diavolo eri?"

"Lascia perdere, dobbiamo correre"

"Concordo...sono in troppi qui, anche per noi. Neanche Tai e Matt reggeranno a lungo"

Non fece neanche in tempo a dirlo che l'ululato assordante di un ferito Garurumon risuonò per l'intero campo di battaglia.

Il lupo bianco crollò fra le braccia di un instancabile Matt, che tentava di caricarselo sulle sue proprie spalle per portarlo al riparo dallo scontro.

Davis e Willis ebbero una fugace occhiata d'intesa.

Come quelle che c'erano state fra i due ai tempi delle elementari, quando giocavano a quello stupido e insulso gioco di carte che aveva portato loro via tanto tempo, tanta invidia, tante note a scuola.

Come quelle occhiate che si mandavano nel campetto in terra battuta vicino casa della nonna di Davis, per decidere chi dovesse tirare le punizioni.

Come quella stessa occhiata che dopo diec'anni, anche lì, li teneva ancora inchiodati negli occhi dell'altro, e li legava come fratelli.

Come se fossero in grado di carpire l'uno i pensieri dell'altro.

Matt correva incontro alla loro direzione, con quello che oramai era tornato ad essere un Gabumon, fra le sue braccia.

Nel riflesso degli occhiali che Davis portava sempre sulla fronte, Willis scorse l'esplosione all'ingresso dell'antro di Piedmon.

Poi il boato.
E la guerra che entrava nel vivo.

Annuirono.

"Scappiamo."

DIGIMON - la genesi del Male [seconda parte]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora