15: Provvidenza inutile

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Le asce di Antylamon fendettero l'aria come se questa fosse materia, tangibile, qualcosa di concretamente palpabile, sibilando nella corsa della traiettoria.

La gittata finì diritta su Rapidmon, che inerme per rispettare la richiesta del proprio digiprescelto, cadde a terra, sollevando un cumulo di polvere.

Senza muovere un muscolo.

La risata isterica di Piedmon squarciò l'atmosfera, facendo rabbrividire anche i primi corvi che avevano iniziato a sorvolare la zona.

Fu quasi beffardo il fatto che, proprio in quell'istante, una saetta all'orizzonte gli fece da fondale, quasi a voler conferire un aspetto più agghiacciante al Maestro Oscuro.

Aveva ormai asciugato le lacrime della        . Antylamon gli stava regalando uno spettacolo che non avrebbe mai più dimenticato per il resto dei suoi giorni.

"RAPIDMON!"

Willis gli corse incontro, aggrappandosi al bracciale della sua grande armatura a piastre.

"Willis..." sussurrò il grande coniglio d'acciaio.

Era ancora provato dallo scontro con Piedmon per poter reggere un confronto anche solo con un suo pari livello.

"È molto forte..."

"Lo so..." sorrise Rapidmon, quasi come se fosse contento della crepa che Antylamon gli aveva appena aperto sull'elmo.

"Ti prego..." gli si strinse Willis "...non combattere. Rischierei di perdere anche te, non me lo perdonerei mai".

Rapidmon sussultò.

Ma aveva l'orgoglio troppo grande per rivelare al suo digiprescelto che anche solo quell'abbraccio, se l'avesse stretto più forte, sarebbe stato capace di metterlo ko.

Antylamon cascò in piedi a pochi metri di distanza dai due, e la sua caduta aprì una fagliatura nella roccia sotto i piedi dei ragazzi e dei loro digimon.

"È ora di darti il colpo di grazia..."

Il grande coniglio bianco evocò nuovamente le proprie taglienti asce da guerra, scagliandole contro il nemico.

Willis vide quelle lame roteare vorticosamente verso di sé, e mai come in quel momento Rapidmon si sentì così debole e inerme sapendo di non possedere le forze necessarie per proteggerlo.

Le bunny blades di Antylamon andarono a incastrarsi fra i lunghi coltelli delle zampe di Flamedramon, che seppur con molta difficoltà, ne deviò la gittata.

Il rumore dell'austenite che scheggiava il terreno fece trasalire tutti.

Antylamon alzò un sopracciglio con aria interrogativa, domandandosi se il nuovo avversario volesse davvero fare sul serio.

L'ardente corazziere di Davis contraccambiò il guardo feroce, non abbassando gli occhi di un millimetro.

Bastò poco però, perché le riflessioni del grande coniglio bianco divenissero un sorrisetto mezzo tirato, fiero e arrogante della sua superiore potenza.

"Levati di mezzo, tu"

Un tornado di lame si abbatté su Flamedramon, che ruzzolò al suolo regredendo allo stadio intermedio di V-mon.

"No!"

Davis si lanciò sul suo digimon, per attutirne la caduta.

Rapidmon sapeva che quello fosse un punto di non ritorno, e che non c'era più possibilità di tirarsi indietro.

Voleva soltanto che anche Willis, lo capisse.

E gli infondesse la speranza che quella guerra potesse essere vinta.

Per tornare tutti a casa.

Insieme.

DIGIMON - la genesi del Male [seconda parte]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora