Prologo

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La corazza di Rapidmon si ergeva ampia, lucente, imperiosa, sopra l'antro del divino Maestro Oscuro, mentre questi restava a mirarne l'onnipotente incandescenza che le piastre verdi in kastenbrust irradiavano dalle scapole del prorompente coniglio da combattimento.

"Sono venuto a riprendere ciò che è mio"

Bastò quell'asserzione a far destare Piedmon dallo stupore di quella inaspettata sorpresa nel vederlo lì, e farlo scoppiare in una fragorosa risata.

"AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA"

Rapidmon digrignò i denti, spiegando le grandi orecchie metalliche rigorosamente verdi come l'intera sua armatura, ma dalle punte scarlatte.

L'insolenza del clown cominciava a farlo arrabbiare.

"Credi che si possa tornare indietro a riprendersi qualcosa? Dopo averla riciclata come sudicia mondezza?"

Il grande coniglio abbassò la testa, protendendo la fronte in segno di sfida, mentre da dietro il suo collo faceva capolino un ciuffo biondo di capelli tipicamente umani.

"Diamogli quel che merita" gli sussurrò Willis.

Rapidmon dilatò le sue pupille, portandosele alla sinistra delle palpebre per guardare negli occhi il suo digiprescelto.

"Tu no"

"Cosa vorresti dire?" chiese il ragazzo.

"Devi andartene, Willis..." sancì il coniglio, raddrizzando nuovamente le pupille al centro dell'iride rubina "...tra poco si scatenerà il pandemonio".

DIGIMON - la genesi del Male [seconda parte]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora