La mattina Arthur si svegliò per colpa di un raggio di sole puntato su di lui che aveva attraversato la finestra.
Quando incominciò ad aprire piano gli occhi e a mettere a fuoco la realtà si ricordò della sera prima. Infatti Georgie era ancora abbracciata a lui.
Il ragazzo sorrise e guardandola dolcemente le accarezzò i capelli.
Quella era stata la notte in cui entrambi constatarono che non erano più bambini. La sua presenza così invitante non gli faceva venir voglia di alzarsi. Voleva restare ancora tra le braccia di Georgie.
Si ricordò quando anni prima entrò in camera sua senza bussare e la trovò in biancheria. A Georgie non importava perché pensava che lui fosse suo fratello ma lui sapeva che lei non era la sua vera sorella e ne fu imbarazzato. I ragazzi fin dall'infanzia si videro nudi, era normale crescendo come fratelli, ma quella volta era tutto diverso.
Dopo qualche minuto anche Georgie iniziò a muovere piano la testa e ad aprire gli occhi e Arthur la sentì. Anche lui aprì gli occhi incontrando i suoi. Non c'era più imbarazzo, non pensavano più al fatto che avevano sempre vissuto come fratelli, ma al fatto che non lo erano.
Arthur la baciò delicatamente e poi le accarezzò la guancia:- Questo era il mio sogno. Svegliarmi la mattina accanto a te
La ragazza alle parole dolci che Arthur le diceva non poteva che sorridere e abbracciarlo.
-Vorrei davvero rimanere qui con te tutto il giorno ma bisogna alzarsi- disse poi tristemente.
Georgie annuì e gli accarezzò i capelli ricci. Lui le prese la mano e la baciò per poi sedersi sul letto e alzarsi.
Georgie pensò alla sera prima e arrossì ma poi si ricordò che già in passato si erano trovati a corpo nudo così abbracciati: quando lei finì nel fiume ed Arthur la scaldò col suo corpo per salvarle la vita. Ed era vero: l'aveva salvata quella volta. Non c'era Abel e lei pensava a Lowell. Chissà quanto ci doveva essere restato male Arthur...
Pensò che tutto ciò che il ragazzo aveva passato era ingiusto.Anche Georgie alla fine si alzò e andò nella camera del bambino che dormiva ancora. Pensò che forse non era il caso di svegliarlo, doveva essersi stancato un po' ieri.
Arthur e Georgie passarono giorni bellissimi insieme ad Abel. Lo Zio Kevin sorrideva sempre a vederli tutti così bene, sembrava essere tornati a tempi lontani.
Un giorno Arthur portò Georgie su una barca sul fiume e fecero una passeggiata romantica.
Un altro giorno si divertivano in acqua con Abel e Arthur gli insegnava a nuotare.
A giugno si sposarono e alla cerimonia parteciparono tutti, così come tempo prima alla villa che il padre di Georgie aveva comprato.
Questa volta non c'erano solo ricchi ma tutti gli amici di ogni rango sociale.La villa fu addobbata ancor di più della festa di fidanzamento. Questa volta c'erano lanterne bianche e rose e fiori bianchi a striscioni.
Georgie risplendeva come il sole. Era impossibile non notarne la bellezza in abito da sposa. Abel era elegante ed Arthur era bellissimo tanto che anche alcune ragazze lo guardavano sognanti.
Il padre di Georgie aveva pagato anche il biglietto di prima classe per Emma e Dick, che non potevano permetterselo, così alla festa parteciparono anche gli amici di Londra, come la famiglia di Catherine. Quest'ultima era affascinata sia da Arthur e Georgie che da Abel.
Fu il giorno più bello dell'anno e lo percepirono tutti.
Lo Zio Kevin pianse durante tutta la cerimonia così suor Kate. Anche Emma, Barbara e Catherine e la madre non riuscirono a trattenersi.
Emma aveva visto Georgie a 14 anni partecipare per caso al suo matrimonio e vederla all'altare la commoveva.
Barbara fin da piccola aveva preso in simpatia Georgie e in quell'anno legarono molto.
Catherine e la madre erano animi romantici e sensibili quindi non potevano che commuoversi.
I due giovani sposi salirono sulla carrozza con Abel e andarono alla villa dove la festa stava per incominciare. Tutti fecero congratulazioni ad entrambi.
C'erano famiglie nobili che poco sopportavano gente di basso rango mentre altre a cui non importava.
Arthur pensò che Maria quel giorno dovesse mancare ma invece arrivò e anche più allegra di quando l'aveva incontrata; questo lo rese felice.
Voleva davvero che la ragazza fosse felice perché era stata lei a consentirgli di esserlo.
Si ballò molto in quel giorno di festa e tutti si divertirono. Organizzarono anche il lancio del boomerang.
Georgie voleva farlo a tutti costi e lo fece riuscendo a battere tutti come aveva sempre fatto.Arthur rivide in lei la ragazzina e la bambina di una volta. Lowell ricordò quando al lancio del boomerang le diede il suo primo bacio.
Arthur aprì le danze ovviamente con Georgie però poi ballò anche con Maria e anche con Catherine. La madre e la figlia vedevano sempre il fascino di un uomo e così anche la madre voleva ballare con lui perché era davvero attraente ma Catherine lo tenne tutto per sè vantandosene.
Georgie ballò col padre e con Lowell, che le augurava tutta la felicità.
Abel fece come sempre amicizia con molti bambini quanto lui, di 4 anni, e anche alcune bambine.
Georgie ricordò quando sognava di sposarsi con Lowell, da ragazzina.
Poi capì di amare Abel ma lui se ne andò e il fatto che non potette partecipare alla festa la rese per un attimo triste.Ai tavoli si mangiò di tutto e di più fino alla torta nuziale grandissima. Georgie aveva chiesto una cosa semplice ma a quanto pare il padre non l'aveva ascoltata.
La prima notte di matrimonio la passarono ad amarsi e il giorno dopo Georgie chiese ad Arthur di accompagnarla dalla madre.
-In che senso?- le chiese non capendo.
-Nostra madre...- gli rispose.
Arthur capì che si riferiva a mamma Mary così la portò alla tomba.
-Hai dovuto passare il dolore della sua morte da solo in passato...- riflettè Georgie e Arthur annuì a testa bassa.
Georgie gli mise una mano sulla spalla e gli disse:- Arthur tu sei sempre stato saggio e autonomo, in tutto quello che facevi. Sei stato sempre forte, non ti sei mai abbattuto di fronte a niente. D'ora in poi voglio condividere con te ciò che ti farà male, se ci sarà qualcosa. Io e Abel siamo stati troppo egoisti in passato e tu hai dovuto soffrire da solo. Ma ora io e Abel siamo qui, accanto a te
Georgie si era portata anche il bambino che fissava la tomba con un certo interesse e ci sistemava dei fiori.
-Grazie, Georgie. Anche io ci sarò sempre per te- le confessò sincero.
Si abbracciarono davanti a quella tomba in cui c'era il corpo di quella donna che li aveva cresciuti e che li aveva sempre voluti vedere un giorno uniti.
Georgie guardando prima la defunta madre e poi il panorama australiano disse:-Il sogno della mamma era quello di non separarci mai e ora non siamo separati. Vivremo come una volta qui io, tu e Abel, per sempre
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Per sempre insieme
Short StoryFanfiction sull'anime "Georgie" Dal capitolo 2: La nave stava salpando. Georgie si allontanava sempre di più dalla terra d'origine, Londra. C'era sempre la solita nebbia, i ricordi di Londra non erano molto piacevoli ma quel posto aveva anche regala...