nove.

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Novembre era iniziato e il freddo cominciava a farsi sentire e la voglia di alzarsi era sempre traumatica, non parlo con i miei amici da quasi un mese e mi mancano da morire, odio fare questo, ma se non sto al gioco, potrebbero farsi male sul serio per colpa di quel bastardo, Francesco mi ha raccontato quello che è successo con Luca, questo è uno dei suoi modi per vendicarsi, usa me per arrivare a lui, perché sa che sono una delle cose più importanti della sua vita.

Scaccio questo pensiero dalla testa e mi vesto, scelgo dei jeans e un maglioncino e infine metto degli stivaletti, non mi trucco perché non ho voglia stamattina, pettino i capelli e prendo la borsa e il giubbotto.

-Vado Ma. - sorrido

-Ci vediamo oggi. - mi guarda

Esco di casa, mi manca Elia che mi passa a prendere ogni mattina, sospiro e vado verso la fermata, noto la macchina di Luca al semaforo, cerco di non farmi notare e vado dritta.

-Ginny. - si affaccia fuori e urla

Lo devo ignorare, devo farlo per il suo bene, quanto vorrei correre tra le sue braccia, so che gli è passata l'incazzatura l'ho capito, continua a urlare e a dare di matto, scende all'improvviso lasciando la macchina aperta.

-Ma cosa cazzo ti prende? Me lo spieghi eh? - mi prende per un braccio e mi fa voltare verso di lui

-Lasciami Luca, vattene. - mi libero dalla sua presa e me ne vado

Il semaforo diventa verde e alcuni automolisti cominciano a suonare e a insultarlo, ma a Luca non interessa, mi si posa davanti.

-No, non me ne vado, non puoi stare con quel coglione è pericoloso. - mi guarda

-È il mio fidanzato, fatti gli affari tuoi. - più che convincere lui, cerco di convincere me stessa - Ormai non siamo più amici, lasciatemi in pace. -
Se solo sapesse la verità, il mio sguardo diventa triste e lui lo percepisce, mi abbraccia ma lo scanso immediatamente, si capisce che vuole aiutarmi, ma non posso mettere i miei amici in pericolo, sono troppo importanti.

-So che a te non frega un cazzo, lascialo e basta, so che ti sta manipolando, usa te per arrivare a me lo so, l'ho capito, ribellati Ginevra. - mi prende il viso tra le sue mani, vorrei che fosse così facile

Per fortuna arriva il pullman, così non dovremo più parlare, gli do una spallata e me ne vado, lo sento sbuffare, salgo sul pullman, sento Luca imprecare, mi affaccio e lo vedo litigare con dei poliziotti gli hanno portato via la macchina.

-Forza signorina, non ho tutta la mattina. - l'autista mi fa segno di sbrigarmi

-Oh ehm... Mi scusi. - timbro il biglietto e mi siedo al solito posto

Il pullman parte e guardo fuori dal finestrino, vedo Luca che mi guarda triste e dispiaciuto, una lacrima mi riga il volto, infilo le cuffiette e faccio partire la musica.

*******
E anche la terza ora è andata, sono stravolta, da quando sono arrivata in classe, Valeria ha cercato di parlarmi ma ho dovuto ignorarla, visto che Francesco è in classe con noi, di Luca nessuna traccia.

-Gin, parlami ti prego. - posa una mano sulla mia, sento una pallina di carta arrivarmi addosso, mi giro per vedere chi sia stato

Francesco mi fa segno di stare zitta e eseguo i suoi ordini, tolgo subito la sua mano sulla mia, la porta della classe si spalanca facendo vedere la figura di Luca, ha le mani tutte rosse e con del sangue, ma che ha combinato?

-D'Orso ma che piacere averti con noi. - la prof d'arte lo guarda

-Scusi, ho avuto problemi con la polizia. - Luca si siede al suo banco

Fire || Capo Plaza (#Wattys2022)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora