sessanta.

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Luca povs

Sono tornato a Milano solo da ieri e già mi manca Salerno, i miei amici, la mia famiglia ma soprattutto la mia Ginevra, quando ci siamo salutati era sul punto di piangere ma non ha tirato fuori le lacrime.

Odio vederla così fragile e piccola, vorrei tenerla tra le mie braccia e stringerla forte da non lasciarla mai più, stare lontano da lei mi fa male, ma ci siamo promessi che ci saremo amati nonostante tutto e tutti, se sono qua a Milano è solo merito suo, senza lei il mio sogno non sarebbe realtà.

-Terra chiama Luca. - Elia mi da una gomitata allontanandomi dai miei pensieri

-Di, ehm.... Scusa. - lo guardo

-A che pensi? - fa un tiro di canna per poi passarmela

-Che non c'è la faccio più veramente. - porto la canna alla bocca e aspiro il fumo scuotendo la testa

-Ti riferisci a Ramon? - chiede con voce cauta mentre appoggia i piedi sul tavolino

-Esatto, se mi vuole parlare oggi ci deve essere qualcosa che non va, purtroppo lo conosco bene e anche te, deve aver architettato qualche suo piano. - butto fuori il fumo dalla bocca e ripasso la canna al mio migliore amico per poi appoggiare le mani dietro la nuca e stendermi sulla sdraio in girardino

-Dici? - fa l'ultimissimo tiro e la schiaccia nel portacenere

-Si, ho questo presentimento. -

-Io mi auguro di no invece. - mi guarda serio - Ginevra che ne pensa? Glielo hai detto? -

-No, le ho detto che avevo paura che le facesse qualcosa, ma non che avrei dovuto incontrarlo oggi, non voglio farla preoccupare di più, lei deve stare tranquilla. - sospiro e guardo Elia

-Già anche io avrei fatto la stessa cosa con Giada, solo che lei non mi parla ancora, cazzo. - da un pugno sul tavolino e io cerco di tranquillizzarlo

-Ei fratm stai tranquillo tutto si sistemerà non appena usciremo da sto giro di merda, abbi fiducia e pazienza, so che è dura. - poso una mano sulla sua spalla

-Ah perché tu pensi che ne usciremo, eh? Pensi sia facile? Non ci siamo mica già passati? Non ne usciremo mai punto. Quel tipo sa come raggirarti, poi facile parlare per te, almeno tu e Ginevra state ancora insieme. - toglie la mia mano dalla sua spalla e si alza

-Elia non dire cose di cui potresti pentirti dopo, ti ho già detto che noi ne usciremo ad ogni fottuto costo. Dai non voglio litigare con te, ti prego. - mi alzo anche io e lo guardo il più sincero possibile

-Hai ragione scusami, non so come abbia fatto a dire così. - scuote la testa e mi guarda

-Eri solo arrabbiato, non preoccuparti. Ora più che mai dobbiamo stare uniti, lui ci vuole solo mettere l'uno contro l'altro. - gli metto una mano sulla spalla

-Già, il suo giochetto è questo, dobbiamo sconfiggere sia lui sia i suoi scagnozzi del cazzo, ce la dobb fare. - mi guarda e nei suoi occhi posso intuire la rabbia, la frustrazione, la stanchezza e vendetta

-Fratm, noi ce la faremo punto, abbiamo la polizia dalla nostra parte, non dimenticare, dobbiamo solo chiamarla quando meno se lo aspetta. -

-Si vero, oggi dici che è il momento? - chiede

-No, oggi no. Ci dobbiamo organizzare per bene, fidati ti dirò il momento giusto. - gli faccio l'occhiolino

-Ok, mi fido di te fra. - sorride e mi abbraccia

-E mentre io sono da Ramon tu ti vedi con Giada e chiarite, ok? - lo guardo

-Va bene, spero che risolveremo mi manca troppo. - sospira e mi guarda triste

Fire || Capo Plaza (#Wattys2022)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora