quarantadue.

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Luca povs
Apro la porta di casa e me la chiudo alle spalle per poi posare il giachettto di jeans sull'appendi abiti, sono appena tornato dall'ospedale, la madre di Ginevra mi ha praticamente costretto ad andare via. Se potessi vivrei in ospedale così non dovrei lasciarla sola.

I medici dicono che si sta riprendendo piano piano ma è ancora in coma farmaceutico, non si sa ancora se è fuori pericolo ma io lo spero proprio.

Domani dovrei andare anche in studio, questa settimana non ci sono andato e Ava sembrava davvero incazzato ma come dargli torto si sta facendo il culo per far uscire il mio primo album e io non ci sto con la testa.

Scuoto la testa frustrato e decido di farmi una bella doccia per togliere tutti i pensieri che mi tormentano, salgo su in bagno e mi tolgo i vestiti sporchi per poi buttarli nel cestino dei panni, apro l'acqua e la lascio scorrere un po' per farla venire calda.

Mi manca Ginevra tantissimo, la vorrei qui con me e stringerla forte e non lasciarla più, mi mancano i suoi baci, i suoi abbracci, le sue carezze, fare l'amore con lei, le sue sfasate contro di me addirittura; insomma tutto, il fischiettio dell'acqua mi riporta sulla Terra ed entro dentro, prendo lo shampoo e lo verso sulla mia testa cercando di rilassarmi e staccare da tutto.

Chiudo l'acqua e mi sporgo fuori dalla doccia per prendere l'asciugamano, metto i piedi sul tappeto e me lo avvolgo intorno alla vita, poi ne passo un altro per asciugare i capelli. Il riflesso della mia immagine nello specchio mi fa sussultare, ho una faccia da schifo. Le occhiaie ben marcate, le labbra screpolate e la faccia distrutta dal non dormire, sospiro e apro la porta del bagno per andare in camera.

Prendo un paio di calzini e dei boxer dal cassetto dell'intimo, tolgo l'asciugamano dalla mia vita e metto gli indumenti, sto per andare verso l'armadio quando sento vibrare il telefono, vado verso la scrivania e lo prendo, magari ci sono notizie su Ginevra.

Da Ramon:
Plaza, abbiamo ben tre appuntamenti oggi. Vedi di non mancare, anche perché non puoi...

Sbuffo e stringo i pugni, ci mancava solo lui in sto momento.

Non ne posso più, voglio abbandonare tutto, tanto i soldi ormai non mi mancano più facendo il rapper, anzi guadagno il triplo. Ma non posso dirgli di no, altrimenti ne va sulla mia pelle e quella delle persone che amo, cazzo che situazione di merda, tra l'altro Ava mi ha gentilmente chiesto di smettere sennò la mia carriera va a rotoli e lui smetterà di produrmi, già sono stato su varie riviste dove ero con Gionata, Elia e Ghali fuori da un pub con qualche spinello di troppo e da lì polemiche su polemiche. Ma è normale sono un ragazzo di 20 anni che pensa a divertirsi con gli amici e far conoscere la propria musica a tutti, dei giornali non me frega un cazzo, possono scrivere quello che vogliono.

Ritornando a Ramon, ci devo andare per forza ma non mi va di mentire ad Ava poi si che non si fidera' più di me, la testa mi sta scoppiando, al diavolo cercherò di non farmi scoprire.

A Ramon:
Va bene, a che ora? E dove?

Da Ramon:
Dalle 14:00 fino alle 17:00, ti manderò le informazioni più tardi.

Cosa? Tre ore fuori per dare dell'erba? Ma scherziamo? Io dovevo ritornare in ospedale nel pomeriggio, cazzo. Sospiro nervosamente e cerco di darmi una calmata ma non ci riesco, sono stufo di questa situazione, non bastava a Salerno ora pure a Milano me lo sono ritrovato, ah fanculo decido di non rispondere più e lancio il telefono sul letto.

Prendo dall'armadio un pantalone di una tuta color grigia e sopra una maglietta a mezza maniche nera e le nike bianche basse, dopodiché prendo una canna dal pacchetto e me la sistemo tra le labbra, esco fuori dal balcone per stare un po' più tranquillo, aspiro il fumo e appoggio le braccia sulla ringhiera, abbasso lo sguardo e mi cade l'occhio su una coppia che si danno baci e abbracci e si tengono per mano, mi spunta un piccolo sorriso quando penso che qualche settimana fa eravamo io e Ginevra al posto loro, così felici e innamorati.

Fire || Capo Plaza (#Wattys2022)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora