La sera ha preso il posto del giorno già da molto tempo, il freddo continua con la sua insistenza mentre la pioggia ha deciso di arrendersi almeno per stasera. Un'altra giornata di lavoro è finita ed Emma è pronta a riabbracciare il suo letto. Le mancano gli ultimi passi prima di poter vedere davanti a sé la porta d'ingresso blu della sua casa, dove sa che troverà sua nonna a preparare la cena e il suo amico Niall buttato sul divano come un peso morto. È certa che dovrà lamentarsi con il ragazzo perché avrà lasciato vestiti in giro e le toccherà mettere a posto, prima che la nonna provveda a tutto. Aperta la porta però, non trova sua nonna in cucina e nemmeno Niall steso sul divano. L'anziana è seduta in soggiorno, ha lo sguardo sorpreso, ma allo stesso tempo preoccupato, l'amico, invece è in piedi vicino allo stipite della porta, con le braccia conserte e i muscoli tesi. Nessuno si è accorto della sua presenza o del rumore delle chiavi nella serratura, sono entrambi troppo occupati ad ascoltare la ragazza in piedi in mezzo alla stanza che parla. Emma riconoscerebbe quella voce tra mille. Lascia cadere la borsa e il cappotto a terra, precipitandosi in soggiorno, dove ci sono tutti. Tocca Niall sulla spalla per farlo spostare dall'entrata della stanza e solo ora il ragazzo si è reso conto che l'amica è a casa. La paura inizia a farsi spazio tra i suoi pensieri e l'ansia che aveva in corpo gli fa battere il cuore ad un ritmo velocissimo. Ha paura che Emma possa scoprire il suo segreto. Anche sua nonna si rende conto che la nipote è tornata, il suo sguardo è dolce, ha gli occhi lucidi. Emma, però, subito dopo essere entrata nella stanza si è fermata di colpo. Il respiro le si è fermato in gola, davanti a lei c'è sua sorella minore Grace.
Grace è cresciuta, il suo corpo da sedicenne si è trasformato, ancora una volta. Le sue curve sono più definite, le sue gambe si sono allungate e il suo viso è ancor più bello. Le linee dolci da bambina hanno lasciato il posto a tratti più definiti. I suoi capelli castani le ricadono sulle spalle, lisci e ben trattati. I suoi occhi marroni incontrano quelli della sorella, le sorride. Grace aveva sempre saputo che sue sorella fosse bella, ma vederla senza tutti quei chili la rende felice. Sapeva che prima o poi la Emma avrebbe preso la strada giusta, trovando il coraggio di prendersi cura di sé stessa. È così fiera di lei. Sono due anni che non la vede, ma il tempo in questo momento sembra essere bloccato.
Emma riesce a prendere fiato, il sorriso della sorella l'ha tranquillizzata, ma non riesce a smettere di dar voce ai suoi pensieri. In un baleno tutte le sue paure si concretizzano insieme ai suoi sensi di colpa. Non avrebbe mai voluto abbandonare sua sorella, avrebbe voluto portarla con sé, lontano da quella casa che tanto le aveva fatto male, lontano da quelle persone che non avevano mai capito nulla. Non avrebbe mai voluto rompere l'amicizia che la legava a Niall, ma nessuno dei due stava più bene in quella città. Avevano entrambi compiuto diciotto anni e nel cuore della notte scomparvero. Avrebbe voluto abbracciarla, chiederle di restare, non avrebbe voluto vederla di andare via, ma allo stesso tempo aveva paura di rivedere i suoi genitori. Era terrorizzata dall'idea che prima o poi fossero tornati qui a Bredford per riportare Grace a casa, e così incontrarli sarebbe stato inevitabile.
Nessuno ancora aveva proferito parola, nessuno ne aveva il coraggio. Il silenzio regna sovrano, a interromperlo sono solo i leggeri singhiozzi di Nonna Grace che dopo tanto tempo rivedeva le sue due uniche nipoti insieme in una sola stanza. Erano passati secondi, ma sembravano ore interminabili.
È Niall a rompere il silenzio: "Perché sei qui? Ti hanno mandato loro?" dice, cercando di nascondere la paura, cercando di far capire alla ragazza di non dover dire assolutamente nulla di loro due. Dal momento in cui aveva messo piede in casa Grace ha parlato con sua nonna, le ha raccontato dell'università che da poco ha iniziato a frequentare. Le ha detto delle sfilate che ogni tanto faceva per mettere da parte qualche soldo. Non aveva per niente rivolto la parola al ragazzo. La mora prima di rispondere prende un po' di tempo per osservare il biondo. Ormai è un uomo. I suoi occhi sono ancor più belli di quanto ricordasse, nonostante il suo incontro qualche settimana prima. Anche Niall era cambiato, il suo volto da diciottenne senza barba era stato ricoperto da una leggera peluria bionda, simile ad una barba. I lineamenti del viso erano più marcati, ben definiti. Era dimagrito. I jeans stretti gli allungavano ancora di più le gambe. Grace, però, non riusciva a distogliere lo sguardo dai suoi occhi azzurri.
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Take me back to the start || Louis Tomlinson||
FanfictionCercare il proprio posto è lo scopo di questa vita, a cui si aggiungono gli amici, l'amore. Fuggire dalla perfetta imperfezione che li circonda non è il modo migliore per superare le proprie paure, ma due ragazzi si sono assunti le proprie responsab...