Hey Emma, what else?

164 6 0
                                    

Sono sempre stata un'amante dei matrimoni: i fiori, i vestiti degli invitati e la felicità sui loro volti mi trasmettono tranquillità e stupore. Da piccola mi divertivo a disegnare abiti da sposa per le mie bambole, mi piaceva immaginarmi in ognuno di quelli, e sognavo ad occhi aperti di poter essere amata ogni giorno della mia vita.

Mia sorella è meravigliosa, radiosa è come il più bel fiore selvatico in mezzo al prato. Il suo abito bianco l'avvolge delicatamente; un corpetto delicato le abbraccia il busto, allargandosi dolcemente sui fianchi, appoggiandosi con leggerezza sul grande pancione che ormai era con lei da quasi nove mesi. L'abito è retto da spalline di pizzo larghe che scendono, aprendosi, lungo la schiena, lasciandola leggermente scoperta. Il bianco candido è nettamente in contrasto con i suoi capelli castani che le cadono arricciati  sulle spalle coprendo la schiena. Sul suo viso le si legge l'espressione di felicità che prova nell'essere qui, tra noi vestita come una piccola principessa, mentre cammina lungo la navata accompagnata da mio padre. Ha lo sguardo fisso su Niall, che non stacca mai gli occhi da lei, troppo occupato ad assicurarsi che non inciampi nel vestito. Le rose blu che tiene in mano, richiamano l'incanto che il mio amico ha al posto degli occhi. Osservo più e più volte questa scena, guardo Louis che mi sorride felice, cerco lo sguardo di Grace, sono certa di avere gli occhi lucidi. Scruto il volto di ogni invitato alla cerimonia, Liam e Kim sono stretti l'uno all'altra, seduti accanto ad Harry che mostra uno dei suoi sorrisi più belli. Mia nonna è seduta accanto ai miei genitori, è commossa. Mia madre è immobile, ma so che vorrebbe scoppiare in lacrime, a differenza di mio padre che non ha smesso un attimo. Loro hanno vissuto con Grace nei due anni in cui io ero sparita, il loro rapporto non si è mai distrutto e me ne rendo conto. Io non li ho perdonati, non ci riesco ancora. Ma ho apprezzato tutti quei piccoli gesti che hanno fatto per riavvicinarsi a me. Una sera siamo anche usciti a cena e con Louis si sono comportati benissimo. Però non riesco a fidarmi di loro, non dopo che, ancora una volta, non mi hanno dato fiducia. Si, perché non credono che io a ventuno anni posso crescere il mio bambino, pensano  che io e Louis ora non siamo in grado. Eppure sua figlia neo diciannovenne si sta sposando con il ragazzo che fino a pochi mesi fa era il ''mio amico tatuato'' perché lei è incinta. 
Nessuno dei due ha mai parlato della mia gravidanza, ignorando del tutto il mio piccolo rigonfiamento della pancia. 
Vengo distratta dalla voce di mia sorella intenta a scambiare le promesse con Niall, sono dolci e così unicamente loro; si promettono il rispetto e l'amore, quello che a James non mancherà mai. 

Vorrei poter fermare il tempo e tornare indietro, tornare al giorno in cui Zayn ha fatto ritorno. Ancora non ci parliamo, o meglio, sono io a non rivolgergli la parola. Non può arrivare a casa mia e fare la vittima, non può rimproverarmi di non avergli detto di essere incinta. Da quando è qui non ha mai parlato della sua partenza, ha solo detto che era alla ricerca di se stesso, ma che poi si è reso conto che solo con noi lui può essere veramente felice. E' come se non se ne fosse mai andato, perché continuiamo a passare il nostro tempo insieme, eppure io sono distante da lui.

Zayn è il testimone di Niall insieme a Louis, è come se fosse un modo di bloccare il suo ritorno, come se non dovesse più andare via.
La cerimonia è finita siamo seduti intono ad un grande tavolo dove ci sono tutti gli invitati. Sono tra le persone della mia vita che mi hanno reso migliore, che hanno fatto uscire la vera Emma sepolta sotto strati di grasso inutile. Sorrido perché nessuno potrebbe rovinare questo momento.

Zayn si alza per andare a fumare, decido di seguirlo. E' come se stessi vivendo di nuovo il momento del suo addio, siamo soli, in mezzo al verde dove regna la pace, dove la pioggia non ha messo mano almeno per un giorno. I timidi raggi del sole riflettono sul grande prato illuminandolo, il moro è seduto su un' altalena messa accanto ad uno scivolo. Mi fermo a guardarlo, è bellissimo come sempre. I suoi capelli non ci sono più, sono rasati e uniti alla barba leggera che gli accarezza il viso. E' dimagrito, ma rimane sempre il più bel ragazzo che io conosca. Mi siedo accanto a lui, sulla seconda altalena. E' quasi sorpreso del mio gesto, avvicina alle labbra la sigaretta aspirando. ''Hai una sigaretta anche per me?'' chiedo ironicamente, consapevole di non poter fumare.
''Magari vuoi anche da bere?'' risponde. 

Take me back to the start || Louis Tomlinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora