Brividi

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POV's Izzy


Un mese prima


Scatto seduta, con l'affanno che mi travolge e mi permette di trattenere l'urlo che stavo per far scaturire nel bel mezzo della notte. Da quando, circa due settimane fa, sono iniziati gli incubi e, subito dopo, le apparizioni di Jace, tutte le volte che chiudo occhio mi risveglio, poco tempo più tardi, affannata, dopo aver visto sempre la stessa scena: il biondo, in una posizione morente, sorridere sadicamente e proferire una frase o una domanda che cambia da volta a volta, ma che ha sempre la stessa conclusione, smettere di cercarlo; la cosa più agghiacciante è lo stato in cui trovo il suo corpo, pieno di ferite che, spesso, assomigliano a dei veri e propri solchi. "Izzy! Hey, tutto ok, era solo un altro incubo" Una voce familiare accanto a me mi rassicura, carezzandomi delicatamente il braccio "I-Io...si, si lo so" Scuoto la testa facendo sfumare via l'immagine di Jace ai piedi del letto che mi guarda beffardo. Poggio la testa nell'incavo del collo della ragazza accanto a me, chiudendo gli occhi ed ispirando il suo profumo, facendo così tornare il battito del mio cuore regolare. "Sono due settimane che ti svegli nel cuore della notte e ancora non mi hai detto cosa sogni" Mormora mentre mi accarezza i capelli. Sospiro, mantenendo gli occhi chiusi. Non ho ancora parlato a nessuno di questi sogni, mi riterrebbero un'ingenua, o una stupida. "Lo so, scusa...ancora non mi capacito che lui..." Lascio la frase in sospeso, sia perché non voglio pronunciare quelle parole, sia perché un nodo alla gola mi blocca. Deglutisco per cercare di togliere quell'impedimento e di non pensare a lui, altrimenti potrei facilmente scoppiare a piangere. La sento annuire, come a farmi capire che ha capito e non c'è bisogno che continui, per poi avvertire il suo abbraccio aumentare la stretta e capisco che sta provando a farmi capire che lei è lì, che non sono sola. Ma percepisco anche qualcun'altro in quella stanza. Sposto la testa, che prima tenevo nell'incavo del collo della ragazza e che mi faceva sentire al sicuro, alzando poi lo sguardo, tra l'allarmata e l'intimorita, e sbianco vistosamente a la persona che trovo. Sebastian, o meglio, Jonathan Christopher Morgenstern è lì, di fronte a me, con in mano un piccolo pugnale sporco di sangue e uno scintillio da folle omicida nello sguardo. Balzo in piedi, afferrando velocemente la frusta dal comodino e mettendomi in posizione di difesa. "Tu dovresti essere morto" Mormoro non riuscendo a nascondere un minimo di sbigottimento. "Izzy..." Prova a parlare Clary alle sue spalle, ma lei le fa un gesto deciso con la mano libera che chiaramente era inteso come: "Zitta, non ora". Il ragazzo ride senza gioia nella voce, un suono che fa quasi venire i brividi. "L'hai detto al Jonathan sbagliato" La rabbia mi attraversa ed emetto un verso simile a quello animalesco, scagliando la frusta verso la sua figura che, appena lo sfiora, scompare. Subito dopo le lacrime, che bramavo di trattenermi, mi sopraffanno e scoppio a piangere, lasciando cadere la frusta a terra, piegandomi in avanti come se avessi appena ricevuto un potente pugno allo stomaco, anche se il dolore è al cuore ed è decisamente più sofferto. Era solo l'ennesima visione. Avverto l'odore di Clary travolgermi poco prima che lei mi circondi la vita con le braccia e mi attiri a se, confortandomi con parole dolci. "Devo andare dai Fratelli Silente" Sussurro, dopo essere riuscita a smettere di piangere.





Spazio autore

Heeeey...che ne pensate del nuovo capitolo? A me stanno venendo nuove idee per questa storia man mano che scrivo...chissà se la farò finire bene o male ;)

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 01, 2019 ⏰

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