Frutto proibito.

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Emanava una tale aura di potenza e inquietudine quando gli passavi vicino da rimanerne destabilizzato.
Spaventava e incuriosiva da morire.
Era il frutto proibito pronto a portarti nell'abisso più oscuro.
Aveva tanta roba dentro, e forse così tanta da non riuscire neanche lui ad esprimerla tutta.
Andava scoperto con quella dolcezza che non aveva mai conosciuto, perché per troppo tempo si era chiuso nel suo mondo dopo tanti bocconi amari e dopo tanti amori flebili e ingannevoli. Non si fidava più, lo capivo. Questo mondo sapeva essere così amaro da riempire la gola fino all'ultimo angolo, così ingiusto con chi era stato troppo giusto.
Qualcosa che potesse durare in eterno a lui sembrava ridicolo, non credeva più a chi lo giurava con troppa facilità.

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