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ANDY

"Che bello poter tornare a camminare." sento dire queste parole da Jessica mentre scende dal pullman. Si stiracchia e questo gesto viene imitato dalla maggiorparte della classe dopo di lei. Il viaggio è stato abbastanza lungo ma fortunatamente siamo riusciti ad arrivare per le due del pomeriggio. Ci hanno comunicato che le valige le sistemeremo appena si arriverà in albergo, anche perchè ora siamo dispersi in una distesa verde.

"Forza branco di mozzarelle pallide, vedete che latte vi faccio perdere ora, iniziate a correre!"

"Ma prof, il sudore non è bianco come il latte!" Protesta un ragazzo poco più in la da me, e so già dove vuole andare a parare.

"E allora? Sempre liquido è." risponde il prof mettendosi poi il fischietto in bocca ma poi riprende a parlare.

"Sì, so a cosa sta pensando il tuo piccolo cervello pervertito ma vedrai che dopo la corsa che ti aspetta, non riuscirai a buttare fuori nemmeno quello che intendi tu." Alcuni ragazzi ridono per l'affermazione appena fatta dal prof e altri si coprono la faccia imbarazzati. Scuoto la testa e prendo una bottiglietta d'acqua per poi passarla a Jessica.

"Ti ha fissato tutto il tempo." dice prima di portarsi la bottiglietta alle labbra.

"Chi?" Chiedo. Alza un sopracciglio come se la risposta fosse ovvia.

"Secondo te chi?" Si passa il dorso della mano sulle labbra per asciugarsi e poi inizia a correre con me dietro. Prevedo una lunga giornata.

***

Finito di montare la mia tenda, vado verso quella di Jessica, posta di fronte alla mia. Siamo circondati dalla natura, gli alberi si erigono imponenti affacciandosi alle nostre tende ma, nel bel mezzo del bosco, si intravede una piccola casetta di legno, probabilmente sarà abitata da qualcuno.

"Andy!" Sento le urla di Jessica e mi volto vedendola uscire felice dalla tenda.

"Preparati per sta sera! Sono riuscita ad approcciarmi un po' con Mikey e Brooklyn, grazie anche a Jack, e abbiamo in mente un piano per sta sera"

"Sarebbe?" Ho paura della sua risposta.

"Sarebbe che questa notte, dopo che tutti, compreso il professore si saranno addormentati, andremo in quella casetta e ci divertiremo un po' tra di noi. Giusto per conoscerci." La voce di Mikey ci raggiunge e lo vediamo arrivare con un mazzo di chiavi in mano. Corrugo la fronte non capendoci più nulla.

"Quella casa era di mia nonna, appena ho saputo che venivamo qua le ho ciulato le chiavi." dice sghignazzando, come se mi avesse letto nella mente.

"Sono obbligato a venire?" Chiedo voltandomi verso Jessica.

"Oh si tesoro, ci sarà anche Rye." detto questo mi da una pacca sul petto e mi fa l'occhiolino per poi allontanarsi da me e rientrare nella tenda.

Le ore sono passate in fretta, e come sfiga vuole è già notte passata e qualcuno sta aspettando con una torcia fuori dalla mia tenda.  Tiro giù la cerniera ma serro subito gli occhi a causa della torcia che mi è stata appena puntata in faccia.

"Su muoviti, non abbiamo tutta la notte." sussurra Jessica per poi prendermi per un braccio e trascinarmi con gli altri. Dopo qualche passo arriviamo e Mikey tenta di trovare la chiave giusta per aprire la porta. Sembriamo dei ladri. Al terzo tentativo, riusciamo a entrare e Brooklyn si affretta subito a cercare la luce. Entriamo e rimaniamo un po' spiazzati da questa abitazione che, nonostante non ci venga più nessuno da tempo, è rimasta curata.

"Bene ragazzi, ora metttevi a cerchio che si beve e gioca un po' su!" La voce di Brooklyn mi fa voltare verso di lui e noto che è affiancato da Rye, con gli occhi fissi su di me. Ci mettiamo a cerchio e ognuno prende in mano la propria bottiglia di birra.

"Per le tre del mattino dobbiamo essere fuori di qui, se no il Coach ci uccide." constata Ryan sedendosi di fronte a me. Annuiamo tutti insieme e poi iniziamo a bere mentre qualcuno inizia a parlare un po' di se.
Poi ovviamente... arriva il gioco della bottiglia.

Jessica mette la bottiglia al centro del gruppo e con un enorme sorriso la fa girare, prima però dice che la persona che indicherà la bottiglia dovrà sottoporsi a obbligo verità. E io già voglio sotterrarmi.
La bottiglia gira e subito si ferma su Jack, anche lui con noi.

"Jack, Jack, Jack... hai mai pisciato in piscina?" Chiede Jessica.

"Ma che domande sono! Fanne alcune più serie." si intromette Rye, visibilmente irritato.

"Si, tutti lo fanno." dice Jack rispondendo alla domanda di prima.

"Bene Rye, dato che vuoi domande serie facciamo finta che la bottiglia si sia fermata su di te..." continua Jessica spostando la bottiglia verso Rye "Sei mai stato innamorato?"

"Uuuuh" dice Mikey ma poi cala subito il silenzio. Vorrei chiudere gli occhi e far finta di non esserci. Vorrei alzarmi e scappare nella mia tenda, ma non lo faccio. Rimango qui in attesa di una sua risposta. Abbassa lo sguardo e lo vedo prendersi l'interno guancia tra i denti per il nervosismo.

Sospira e poi alza lo sguardo verso di me. Punta i suoi occhi nei miei e non so ancora per quanto tempo riuscirò a  sostenere i suoi occhi.

"Sì..." dice interrompendo il silenzio "lo sono." sposta i suoi occhi dai miei e Jessica annuisce, senza aggiungere altro.

"I prossimi che indicherà la bottiglia dovranno fare sette minuti in paradiso in... in quella cabina armadio!" Indica un armadio alle mie spalle e, come di routine, sono quasi sicuro che la sfiga porterà me dentro quell'armadio. La bottiglia gira e sembra non fermarsi più. Gira ancora, piano, per poi rallentare lentamente e fermarsi su di me e... Ryan.

Spazio autrice

Preparatevi per il capitolo di domani🙃🙃🙃🙃🙃🔥🔥🔥

Don't Let Me Go // 𝐆𝐚𝐲 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐲 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora