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Tre mesi dopo...

ANDY

Ormai sono passati tre mesi da ciò che è successo sul quel tetto con Rye. L'amicizia tra me, Jessica e Jack si è approfondita e di questo sono davvero felice. Non avrei mai pensato di trovarmi delle nuove amicizie così affidabili in poco tempo.

La professoressa di inglese si è ammalata e non c'è stata per tutto novembre e inizio dicembre. Oggi, primo mercoledì dopo le vacanze di natale, dovremmo rivederla per stabilire la data della consegna del progetto. Io e Jessica ci abbiamo lavorato su, raccogliendo opinioni e quant'altro. Tutto questo peró, senza l'aiuto di Rye che ha deciso di fregarsene e di ingorarci per i mesi scorsi.

"Che abbiamo ora?" Chiedo voltandomi verso Jessica dopo aver chiuso l'armadietto.

"Dobbiamo andare in palestra."

"Cazzo è vero, abbiamo ginnastica." aspetto che anche Jessica sistemi le sue cose nell'armadietto e insieme ci dirigiamo verso la palestra per poi dividerci ognuno nel proprio spogliatoio. Inizio a cambiarmi e dato che sono in anticipo non c'è ancora nessuno.

Alla fine il compito di inglese dovrà essere consegnato domani quindi oggi pomeriggio dovrò conpletarlo da solo, anche perchè Jess ormai fa fare tutto a me.

Mi tolgo la maglietta e me ne metto una sportiva per poi fare la stessa cosa con i pantaloni. Dopo qualche minuto sento la porta dello spogliatoio aprirsi e vedo i soliti tre entrare mentre ridono.
Quando Rye mi vede il sorriso gli scompare dal volto. Si gira verso i suoi compagni e apre l'armadietto iniziando a cambiarsi. Io prendo la mia borsa e lo sorpasso ma prima di uscire mi volto e lo guardo. Il suo sguardo è su di me così ne approfitto e gli sorrido. Esco e non so nemmeno io il perchè del mio gesto.

Jessica sa quello che è successo quel sabato sera e lei è della mia stessa opinione, cioè che quel ragazzo ha bisogno di aiuto ma è lui che lo rifiuta.
Entro in palestra e dopo qualche minuto arriva anche il resto della classe. La lezione si svolge abbastanza tranquillamente e ho notato lo sguardo di Rye fisso su di me.

"Secondo me gli piaci." sussurra Jessica alle mie spalle facendomi voltare di scatto verso di lei.

"Ma smettila per favore. Non mi rivolge nemmeno la parola e secondo te gli piaccio?"

"Ha solo paura del giudizio Andy. Solo quello. Ormai lo sai come è fatto no?"

Il professore fischia e ci fa mettere tutti in fila per tirare a canestro. Ovviamente chi è in squadra di basket è avantaggiato rispetto a noi così il prof decide di farli tirare per primi per farci vedere come si fa. I primi a partire sono Mikey e Brooklyn, il terzo a tirare è proprio Rye.

Lo vedo prender il pallone e dopo aver palleggiato per un paio di volte prende una leggera rincorsa e con un piccolo salto tira a segno. Il professore lo guarda sorridente e io non riesco a staccargli gli occhi di dosso. Si volta per tornare indietro e incrocia il mio sguardo, poi si allontana verso i suoi amici sorridente. Mentre cammina il mio sguardo scivola sul suo braccio e cade nuovamente su quella rosa. Me ne deve ancora parlare, ma probabilmente era talmente ubriaco che non si ricorda nemmeno ciò che è successo sul tetto. Abbasso lo sguardo deluso ma la mia attenzione viene artirata dalla voce del professore.

"Fowler vuoi tirare?!"

"Si si mi scusi." prendo il pallone e cerco di concentrarmi. Ripeto gli stessi gesti che ha fatto Rye ma ovviamente il pallone invece di entrare a canestro va addosso al tabellone e rimbalzando sfiora la testa del professore che mi guarda spazientito.
Vedo dei ragazzi iniziare a ridere ma quando mi volto verso Rye lui è l'unico serio.

La lezione finisce abbastanza in fretta dopo l'accaduto e ora sono nello spogliatoio a cambiarmi il più velocemente possibile. La maggiorparte dei ragazzi sono nelle doccie quindi ho abbastanza tempo per cambiarmi senza farmi vedere da mezza scuola.

Appena finisco faccio per uscire ma passando davanti alle doccie lo vedo uscire dalla doccia. Completamente nudo. Il suo sguardo è basso e ovviamente il mio percorre ogni singolo centimetro dei suoi muscoli bagnati ancora dall'acqua. Poi, immancabilmente, il mio sguardo cade sulla sua parte più intima e sento un certo calore raggiungermi le guance. Distolgo lo sguardo prima che se ne accorga e esco il più velocemente possibile dallo spogliatoio andando addosso a Jessica.

"Oh che cazzo succede? Sei tutto rosso e stai sudando"

"L-lui" balbetto cercando di riprendere fiato.

"Ryan?" Chiede facendomi sedere.

"Si."

"Che è successo? Avete fatto una sveltina nella doccia?" Chiede con un sopracciglio inarcato.

"No! Magari..." ed ecco che mi sono appena partiti mille film mentali vietati ai minori.

"E allora? Che succede?"

"L'ho visto uscire dalla doccia." dico dopo essermi calmato.

"E beh? Tutta sta scena per averlo visto a petto nudo? Minchia sei peggio di una cagna in calore Andy"

"Jess tu non puoi capire. Non era a petto nudo. Era completamente nudo." dico scandendo bene le parole. Sgrana gli occhi ma poi torna sorridente e iniziamo a incamminarci verso l'uscita dato che l'orario scolastico è finito.

"Uhuhu e? Com'è?"

"Cosa? Lui? Devo riponderti o riesci a immaginare la mia risposta?" Le dico ridacchiando.

"Non lui... intendevo il suo cugino la sotto." risponde ovvia.

"Ah."

"Okay, okay mi è bastato il tuo ah per capire." sventola la mano davanti ai miei occhi e si incammina avanti a me. Scuoto la testa e rido mentre la raggiungo.

Ci salutiamo e ognuno va a casa propria. La scuola non è molto lontana da casa mia quindi decido di tornarci a piedi al posto di prendere il pullman. In questo tragitto ripenso un po' a questa giornata e al suo continuo sguardo puntato su di me. Arrivo a casa ed entro, controllo che non ci siano i miei e vado in camera.
Dopo essermi cambiato accendo il computer e inizio a completare l'articolo, tanto non manca molto per finirlo. All'improvviso qualcuno suona il campanello e io sono costretto a chiudere tutto e scendere.

Apro la porta e non mi sarei mai aspettato di trivarmi lui davanti. Ryan, col suo sguardo fisso nei miei occhi e il solito chiodo di pelle nero addosso.

Don't Let Me Go // 𝐆𝐚𝐲 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐲 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora