Last Chapter
Due anni dopo...
ANDY
Le cose a volte succedono troppo in fretta, altre, troppo lentamente. Siamo noi a decidere come farle andare, ma soprattutto, siamo noi a decidere se farle andare avanti o meno. Io ho scelto di continuare, ho scelto di aiutare e di sostenere. Diciamo che, l'ho fatto soprattutto per me stesso. sapere di essere utile a qualcuno, è qualcosa di veramente stupendo, ovviamente se sai che anche l'altro è disposto a fare qualsiasi cosa per te.
Ci sono incontri che vorresti non fossero mai avvenuti, altri dove sai che se non fossero successi, non saresti la persona che sei oggi. Basta lo sguardo di una persona per cambiare, una semplice carezza per diventare più dolce e un paio di labbra per dimenticare tutto quello che si ha attorno. Ecco, se io fossi rimasto a Bristol, tutto questo non sarebbe successo, e me ne sarei pentito. Sapere di essere desiderati è qualcosa di sensazionale, sapere che quel sentimento è ricambiato, ti fa sentire come la persona più felice in questo mondo. Ripeto, se fossi rimasto a Bristol col mio ex, avrei perso la possibilità di scoprire la vera felicità. Non starò di certo qui a raccontare quanto sono follemente innamorato di Ryan, perché lo si sa ormai, no? Volevo solo cogliere l'occasione per raccontare come ci si sente a provare queste emozioni.
Le persone sono in grado di farti provare sensazioni inimmaginabili, e noi a volte non ci accorgiamo nemmeno che stiamo per innamorarci di quella determinata persona. Quando lo capiamo, ci sentiamo letteralmente fottuti. Quella persona ci ha fottuto il cervello, e in quel momento si prega solo che la cosa sia ricambiata, altrimenti ci sotterreremmo dalla paura e dalla vergogna. Ma io credo, che la sensazione più bella che uno possa mai provare, è aiutare qualcuno e vedere dei cambiamenti. Essere l'artefice della felicità dell'altra persona è una sensazione indimenticabile.
La prima volta che incrociai lo sguardo di Ryan, capii subito che c'era qualcosa che non andava. Lui non poteva essere il classico ragazzo belloccio che si fa mezza scuola. Non poteva essere così. Pochi riescono a comprendere quando una persona sta davvero male. Ci si ferma alle apparenze. Ma la vera domanda è: Perché solo pochi vanno più a fondo? Forse perché si è troppo egoisti da pensare a se stessi senza fare caso a quello che succede attorno a noi. O forse, perchè si ha paura che quella persona ci porti giù con se. Beh, io capii sin dall'inizio che, anche se circondato da valanghe di amici e conoscenti, Rye era stato abbandonato nel buio dei suoi occhi. E non ebbi paura di nulla. Quando si vuol aiutare una persona, si è disposti anche a toccare il fondo con loro, per poi rialzarsi assieme.
Per me, Ryan, era come una calamita. Mi attirava, e non solo fisicamente, ma mentalmente. Io mi sentivo in dovere di fare qualcosa per cambiare la situazione. Sapevo che lui ci aveva provato. Non chiedetemi come, me lo sentivo e basta. Mi misi un obbiettivo; dovevo cercare di conoscerlo il più a fondo possibile. Dovevo capire cosa gli stava succedendo, e anche se non lo conoscevo, sapevo di non doverlo abbandonare.
Quella sera, sul tetto, ne ebbi la conferma. Lui non poteva lasciarsi andare e io, non potevo lasciarlo solo. Oggi posso dire di aver raggiunto il mio obbiettivo, anzi, di averlo proprio superato. Tutti questi ostacoli li abbiamo superati insieme. Io sono stato la sua roccia, ma se lui non avesse avuto la voglia di andare avanti, non avremmo raggiunto questo punto. Non saremmo la coppia che siamo oggi. Non mi risveglierei tutte le mattine con lui affianco, non conoscerei anche il suo lato più debole, non vivremmo assieme.
Sì, viviamo insieme. Un appartamento piccolino, ma comunque abbastanza bello per i nostri occhi. Quando lo abbiamo comprato, mi disse: "L'importante è che piaccia a te, se no sono disposto a lavorare giorno e notte per permetterci una villa." Io sorrisi come un ebete. Spostammo il pianoforte di sua mamma in camera nostra e, mentre lui compone, io scrivo. I miei genitori hanno imparato ad amarmi per quello che sono, sua madre si è trovata un lavoro riuscendo a mantenere la sua vecchia casa, anche se contiene ricordi abbastanza brutti. Ma come sappiamo tutti, dove ci sono ricordi brutti, ci sono anche quelli più belli.
Jessica si è diplomata, iniziando a lavorare come guida turistica in giro per Londra. Io ho deciso di dedicarmi alla scrittura, mentre Ryan alla musica. Siamo rimasti in contatto anche col resto del gruppo, ogni tanto ci incontriamo per prendere una tazza di tè e per fare le nostre solite cazzate. I sorrisi non mancano, credo questa sia la cosa più importante. Ognuno ha la sua vita e la vive al meglio, cercando di mettere tutto se stesso in ogni esperienza nuova.
***
Chiudo il libretto sul quale stavo scrivendo e mi alzo dal letto, sentendo le chiavi di casa far scattare la serratura. Scendo dal letto uscendo dalla camera. Intravedo Rye dal corridoio mentre si toglie la giacca e va in cucina, senza nemmeno guardare se io sono in casa o meno. Mi avvicino lentamente e faccio per spaventarlo ma lui si volta con sguardo divertito e due bicchieri di birra in mano.
"Dobbiamo festeggiare!" Annuncia e io continuo a non capire, Alzo un sopracciglio e aspetto una sua spiegazione.
"Ho passato gli esami del conservatorio, finalmente mi faranno studiare li! Ti rendi conto Andy?" Nei suoi occhi vedo una gioia immensa e io non posso non sorridere. Mi avvicino a lui e lo bacio. Una volta staccati l'uno dall'altro, mi porge il bicchiere e entrambi iniziamo a bere.
"Sono veramente fiero di te Rye." Ammetto e lui sorride.
"il merito è tuo, sei tu che mi hai spronato a inseguire il mio sogno."
"Io ti avrò anche convinto, ma se te non avessi avuto talento non saresti arrivato fino a qua. Non credi?"
"Certo, hai ragione. Però, ti devo ringraziare lo stesso, e so perfettamente come fare." Si avvicina a me sorridente, posando il bicchiere sul banco della cucina. Ripeto il suo stesso gesto, capendo le sue intenzioni. Saliamo in camera, lasciandoci trasportare da ciò che io chiamo amore. L'amore è diverso per ognuno di noi, ma tutti hanno il diritto di viverlo, no?
Credo davvero, che ognuno di noi debba riuscire a trovare se stesso. Ognuno di noi deve farsi aiutare, senza paura del giudizio altrui. Impariamo prima a guardarci dentro, ad amare noi stessi e ad aiutare gli altri. Seguiamo le nostre passioni, non facciamoci intimorire dal pensiero di quello che dice la gente. Ognuno ha la sua storia e la racconta in modo differente. Ma se ci fermiamo a pensare a quello che possono dire gli altri, non arriveremo da nessuna parte. Te la senti di fare quella cosa? Pensi sia la cosa giusta? Bene, allora falla. La vita è una sola e se si sta dietro agli altri allora non la vivremmo mai.
Io sapevo che Ryan aveva bisogno, mi sentivo di aiutarlo e l'ho fatto. Fregandomene di quello che mi diceva Jessica e di quello che avrebbero potuto pensare i miei genitori. L'ho fatto, e ora sono felice. La paura andrebbe eliminata una volta per tutte, perchè è proprio quella che blocca le persone. Magari sì, non si riesce a fare tutto subito e ci vorrà tempo e fatica. Ma se ci si prova, ci si riesce. Uno deve essere libero di fare ciò che vuole, di vivere la sua vita liberandosi della mentalità chiusa che blocca le persone. Una persona può amare chi vuole, essere chi vuole e vivere la sua vita come vuole.
Ognuno di noi, deve essere se stesso.
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Don't Let Me Go // 𝐆𝐚𝐲 𝐬𝐭𝐨𝐫𝐲
Lãng mạnCOMPLETA Andy Fowler, un semplice ragazzo di diciassette anni si ritrova a subire un trasferimento che cambierà la sua vita per vari motivi. Dovrà affrontare l'anno in una nuova scuola, fare amicizia con nuove persone, scontrarsi con i suoi genitori...